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Svezia, incidente aereo, muoiono 9 paracadutisti

Svezia, incidente aereo, muoiono 9 paracadutisti

K metro 0 – Stoccolma- Un drammatico incidente aereo è avvenuto il 14 luglio in Svezia, solo 5 giorni dopo la caduta di un jet da combattimento nel Sud del Paese (fortunatamente senza vittime). Un aereo che trasportava paracadutisti è decollato dall’aeroporto di Umeå appena dopo le 13.30 del 14 luglio, e ha lanciato un allarme

K metro 0 – Stoccolma- Un drammatico incidente aereo è avvenuto il 14 luglio in Svezia, solo 5 giorni dopo la caduta di un jet da combattimento nel Sud del Paese (fortunatamente senza vittime). Un aereo che trasportava paracadutisti è decollato dall’aeroporto di Umeå appena dopo le 13.30 del 14 luglio, e ha lanciato un allarme alle 2.12 del pomeriggio, poco prima che si schiantasse a terra. Tutte e nove le persone a bordo hanno perso la vita. Dei testimoni hanno riferito di aver visto, poco prima dello schianto, diversi dei parà che cercavano di salvarsi gettandosi dal velivolo.

“Siamo sulla scena con una squadra di soccorso che sta assistendo l’ambulanza, e abbiamo aperto una postazione, insieme con le organizzazioni umanitarie, per fornire assistenza psicologica e sociale ai parenti delle vittime”, ha detto Conny Qvarfordt, dei servizi di soccorso locali, ai media svedesi.

L’incidente si è verificato all’ isola di Storsandskar, nel nord del Paese, nel delta del fiume Umea, non lontano dal Golfo di Botnia. Ed è stato confermato sia dalle autorità comunali che da Gabriella Bandling, portavoce della regione di Vasterbotten. Le cause ancora non sono note: uno dei soccorritori, citato dal quotidiano tabloid svedese “Aftonbladet”, ha spiegato che, apparentemente, “è successo qualcosa subito dopo il decollo”, probabilmente al motore. Il velivolo -di piccole dimensioni, un GIPPS Aero GA 8 della Airvan a motore singolo, molto usato per i paracadutisti, ha precisato Swedavia, l’autorità che controlla gli aeroporti svedesi – si è schiantato al largo dell’isola di Storsandskar, appena due chilometri a sud dallo scalo da cui era partito.

Riprese amatoriali impressionanti, pubblicate online dal quotidiano svedese, mostrano l’aereo che precipita dal cielo, in caduta verticale. Autore del filmato, Axel, un ragazzo di sedici anni, che ha ripreso l’incidente con il suo smartphone: trovandosi casualmente   seduto su un divano di casa, quando improvvisamente ha sentito provenire dal cielo un’esplosione.

“Si è schiantato con un forte scoppio, poi tutto è diventato silenzioso”, ha raccontato al quotidiano Aftonbladet, “Vivo direttamente in aeroporto, quindi sono abituato a sentire il decollo e l’atterraggio dell’aereo, ma questo era un suono completamente diverso. Sono uscito rapidamente e ho controllato in aria e ho visto un aereo che precipitava, velocissimo… Qualche secondo dopo, l’aereo è caduto”. Un altro testimone ha detto all’ emittente radiofonica SVT di aver udito un forte rumore, e, subito dopo, aver visto cadere il velivolo a velocità impressionante, sino allo schianto sull’isola.

Il Primo ministro Stefan Lofven ha manifestato “grande tristezza” per quest’incidente, in un comunicato ufficiale per l’agenzia stampa svedese TT. Ha mandato le condoglianze alle famiglie delle vittime, e ha assicurato che il governo resterà in stretto contatto con i funzionari che investigano sulla dinamica dello schianto: “perché è importante investigare sulla sua causa”.

Ogni anno – come riferito il 9 luglio dalle forze armate svedesi, nella conferenza stampa subito dopo l’altro incidente al jet militare – avvengono, in Svezia, diversi incidenti aerei; solo a causa di urti con uccelli, circa 400. Più in generale, nei Paesi europei, negli ultimi tempi, sembra in crescita il numero dei disastri aerei. C’è, però, una forte differenza tra Europa centro occidentale e Paesi della vecchia CSI, cioè Russia, Ucraina e Bielorussia: in questi ultimi, infatti, il tasso di incidenti aerei, di complicata rilevazione, arriva a ben 8,60, il valore più alto del mondo; mentre l’Europa, in realtà, si attesta da tempo sul più basso valore del mondo, lo 0.32. USA e Canada hanno lo 0.49, il Sudest asiatico 0,67; l’Africa il 4,31, valore più alto dopo quello dei Paesi ex- CSI.

 

di Fabrizio Federici

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