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Regno Unito. Il Partito Laburista invoca secondo referendum sulla Brexit

Regno Unito. Il Partito Laburista invoca secondo referendum sulla Brexit

K metro 0 – Londra – Il principale partito d’opposizione della Gran Bretagna, quello Laburista, nella giornata di martedì, attraverso il proprio leader Jeremy Corbyn, ha parlato dell’elezione del nuovo primo ministro britannico. Non solo visto che Corbyn ha consigliato al prossimo premier, che sarà uno tra i conservatori Boris Johnson e Jeremy Hunt, di

K metro 0 – Londra – Il principale partito d’opposizione della Gran Bretagna, quello Laburista, nella giornata di martedì, attraverso il proprio leader Jeremy Corbyn, ha parlato dell’elezione del nuovo primo ministro britannico. Non solo visto che Corbyn ha consigliato al prossimo premier, che sarà uno tra i conservatori Boris Johnson e Jeremy Hunt, di indire un secondo referendum sulla Brexit.

Una svolta significativa per la guida dei Labour che ha indicato la nuova strada da percorrere. Se al Paese dovesse esser chiesto nuovamente di rimanere o meno all’interno dell’Unione europea, allora il Partito di Corbyn si schiererà per il “remain”. In una lettera inviata ai membri del partito si legge: “Il nuovo primo ministro dovrebbe avere una confidenza tale nei propri mezzi da riproporre la questione al popolo britannico”. Corbyn ha poi sottolineato che nella suddetta circostanza, i laburisti sosterranno la permanenza all’interno del blocco e rigetteranno categoricamente l’ipotesi di uscita senza accordo o di un accordo che metta a repentaglio l’economia e i posti di lavoro. Gli oppositori, e anche alcuni membri interni, hanno criticato il tentennamento del partito sul tema della Brexit, nato per paura di allontanare gli elettori e regalare voti alle altre fazioni. Corbyn è un critico di vecchia data dell’Ue e ha sempre ribadito, fin’ora, che i Labour dovessero rispettare l’esito del referendum del 2016, scansando così l’ipotesi di un secondo referendum fino alla giornata di ieri.

Il partito di centrosinistra ha rigettato la bozza di accordo della premier uscente, Theresa May, ma ha anche escluso la possibilità di abbandonare l’Unione con un ‘no-deal’, invocando a gran voce il ritorno alle urne che potrebbe riportare i laburisti sotto la luce dei riflettori. I risultati deludenti nelle recenti elezioni amministrative ed europee suggeriscono che il Partito Laburista sta concedendo tante preferenze agli altri partiti, inclusi i Liberal Democratici e i Verdi. La nota di Corbyn è di fondamentale importanza poiché chiarifica la posizione del partito, ma questa potrebbe cambiare nuovamente se dovesse esser chiamato a formare un governo.

Il Partito Conservatore, intanto, osserva il testa a testa tra i principali candidati per l’incarico di primo ministro, Hunt e Johnson. Entrambi hanno promesso di trionfare dove la May ha fallito e cercheranno in tutti i modi di far uscire il Paese dall’Unione europea, a costo di farlo senza un accordo. La maggior parte degli economisti e degli imprenditori credono che una no-deal Brexit possa far scivolare la Gran Bretagna in recessione, considerando l’introduzione di controlli doganali nei porti e l’imposizione di dazi sui beni provenienti dall’Ue. Ciononostante, i conservatori hanno intenzione di riguadagnare terreno a discapito del Brexit Party di Nigel Farage e chiudere la pratica Brexit in tempi brevi potrebbe favorirli. Il favorito per i bookmakers nella corsa a due per la leadership dei Tory e per il ruolo di prossimo premier è l’ex sindaco di Londra, Boris Johnson.

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