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Controversia a Madrid riguardo la moratoria dell’area a basse emissioni

Controversia a Madrid riguardo la moratoria dell’area a basse emissioni

K metro 0 – Madrid – Migliaia di persone sono scese ultimamente in strada nella capitale spagnola, per difendere Madrid Centrale, l’area “a bassa emissione” volta a diminuire l’inquinamento cittadino. Il piano era stato lanciato dal precedente sindaco, Manuela Carmena, del partito di sinistra Más Madrid, ma è stato messo in attesa dal nuovo governo

K metro 0 – Madrid – Migliaia di persone sono scese ultimamente in strada nella capitale spagnola, per difendere Madrid Centrale, l’area “a bassa emissione” volta a diminuire l’inquinamento cittadino.

Il piano era stato lanciato dal precedente sindaco, Manuela Carmena, del partito di sinistra Más Madrid, ma è stato messo in attesa dal nuovo governo locale del Partido Popular (PP), di centrodestra: che ha riguadagnato il controllo della città grazie al supporto dell’altro partito di centro-destra Ciudadanos e del partito di estrema destra Vox.

I dimostranti sono scesi nella corsia centrale della Gran Via intonando “io voglio Madrid Central”. Questa manifestazione trascendeva la dimensione locale, e persino quella nazionale. E non solo perché diversi dei principali media europei hanno caldeggiato il ritorno di un’area a basse emissioni inquinanti, qualcosa di mai successo prima in una grande capitale della UE, secondo la federazione delle ONG dei settori Trasporti e Ambiente. L’inquinamento occupa, insieme al riscaldamento globale, il primo posto nelle preoccupazioni ambientali dei cittadini europei.

Il manifesto della protesta, inoltre, ricorda la minaccia che da Bruxelles pesa sulla Spagna: quella di un’ipotetica multa milionaria (come l’altra che già il Governo spagnolo sta pagando a causa della mala gestione della purificazione dell’acqua) nel caso che i problemi di contaminazione a Madrid non vengano risolti. Ridurre l’inquinamento è stato sinora uno dei principali obbiettivi della Commissione Europea: e si prevede che, dopo le ultime elezioni europee, in cui il movimento verde ha guadagnato terreno un poi’ in tutta la UE, questa lotta riscuoterà ulteriormente consensi.
Di fronte alla minaccia di riaprire la procedura contro la Spagna per inosservanza delle norme comunitarie sulla purezza dell’acqua, il sindaco della capitale, José Luis Martínez-Almeida, ha argomentato che Bruxelles non chiede specificamente che Madrid Central venga mantenuto, ma solo che l’inquinamento venga ridotto.

Allo stesso modo, Martínez-Almeida ha pubblicato dei dati che rivelano come la contaminazione si sia spostata dal centro ai quartieri al confine di Madrid Centrale: sostenendo che, per esempio, i livelli di inquinamento siano scesi del 17% in Plaza del Carmen (Madrid Centrale), ma siano aumentati proporzionalmente in Plaza España (area al confine di Madrid Centrale) nel corso del 2018.
Tuttavia, la ONG Ecologisti in Azione ha criticato questi dati dal poco rigore: “questa analisi si riferisce ad un periodo in cui Madrid Centrale era ancora nella fase di testing e non vi erano sanzioni. Inoltre, mette a confronto annate meteorologicamente opposte. Un periodo di piogge e un periodo di siccità”, hanno detto i responsabili in una dichiarazione.

La ONG fa un bilancio mensile della situazione in base a dati ufficiali. Quindi, i dati sull’inquinamento di giugno erano generalmente positivi, confrontati con gli stessi dati dell’anno precedente. I livelli di diossido di azoto registrati quest’anno erano più bassi di quelli del 2018 in 15 delle 24 stazioni della rete. Per quanto riguarda il valore medio della rete corrispondente al mese di Giugno 2019, i dati hanno raggiunto 25 μg / m3 (microgrammi di inquinante per metro cubico di aria), che è il secondo valore più basso per un mese di giugno degli ultimi 10 anni.

In conclusione, quello che è innegabile è che Madrid ha bisogno di prendere misure urgenti per fermare l’inquinamento delle sue strade. L’obbiettivo non può essere ignorato, anche se si stanno considerando diverse soluzioni per raggiungerlo. I cittadini e le istituzioni ravvisano delle dolorose conseguenze dell’inquinamento nella capitale spagnola, e “urlano” per cercare di evitarle.

 

di Pilar Rivas

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