K metro 0 – Gibilterra – Una petroliera che trasportava petrolio greggio in Siria è stata fermata a da Gibilterra, avrebbe violato le sanzioni europee e americane. Sembrerebbe sia stata intercettata in acque spagnole. Secondo quanto riportato da Lloyd’s List, quotidiano a diffusione internazionale specializzato nelle notizie relative alla navigazione che stava monitorando l’imbarcazione, si
K metro 0 – Gibilterra – Una petroliera che trasportava petrolio greggio in Siria è stata fermata a da Gibilterra, avrebbe violato le sanzioni europee e americane. Sembrerebbe sia stata intercettata in acque spagnole.
Secondo quanto riportato da Lloyd’s List, quotidiano a diffusione internazionale specializzato nelle notizie relative alla navigazione che stava monitorando l’imbarcazione, si tratterebbe di una petroliera proveniente dall’Iran. Le autorità gibilterrine non hanno ancora confermato l’indiscrezione, ma si pensa che fosse diretta in Siria, nella raffineria di Banyas. “La raffineria fa parte di un’entità soggetta alle sanzioni dell’Unione europea imposte alla Siria”, ha spiegato il primo ministro di Gibilterra, Fabian Picardo. Il governo siriano, infatti, controlla l’impianto attraverso il presidente Bashar Assad. La nave, chiamata Grace 1, è stata fermata nelle prime ore del giorno, giovedì, a 4 chilometri a largo della costa, dopo aver rallentato per entrare in un’area dedicata all’imbarco di beni. Poi sempre nella giornata di giovedì, l’Iran ha convocato l’ambasciatore britannico a Teheran per chiedere spiegazioni in merito. Il portavoce del ministro degli Esteri iraniano, Abbas Mousavi, ha contestato il fermo “illegale” della petroliera attraverso Twitter e ha chiesto delucidazioni al Regno Unito. Lloyd’s List, inoltre, ha svelato che la nave era partita ad aprile dall’Iran con il carico di greggio e aveva intrapreso un lungo itinerario che ha toccato Capo di Buona Speranza prima di arrivare a Gibilterra. Gli esperti hanno sottolineato come non siano stati inviati dati relativi alla posizione geografica durante il passaggio in acque iraniane. Assad è sostenuto militarmente dall’Iran e ha ottenuto fondi per il settore petrolifero. Tuttavia, queste sovvenzioni sono state invalidate dalle sanzioni di Washington. L’Unione europea stessa ne ha imposte al regime di Assad a partire dal 2011. Se l’ipotesi sulla provenienza della nave dovesse essere confermata, andrebbe ad alimentare le tensioni esistenti tra Iran e Ue. Il blocco nei giorni scorsi ha invocato un dietrofront di Teheran sul superamento delle scorte di uranio arricchito.
Nel frattempo, un portavoce del ministero degli Esteri britannico ha commentato così la faccenda: “Condividiamo il fermo da parte delle autorità di Gibilterra, che hanno salvaguardato il regime di sanzioni dell’Ue nei confronti della Siria”. La Commissione europea, invece ha dichiarato di non possedere alcuna informazione sulla faccenda e che le sanzioni sono una questione che riguarda gli stati membri. Il ministro degli Esteri ad interim spagnolo, Josep Borrell, sta indagando sulle ripercussioni che il fermo può avere sulla sovranità dello stato, visto che sembra sia avvenuto in acque spagnole. Borrell, inoltre, avrebbe segnalato che l’operazione è stata suggerita dagli Stati Uniti.