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Iniziativa dei cittadini europei: la Commissione registra tre nuove iniziative e stabilisce che una è inammissibile

Iniziativa dei cittadini europei: la Commissione registra tre nuove iniziative e stabilisce che una è inammissibile

K metro 0 – Bruxelles – La Commissione europea ha deciso ieri di registrare tre nuove iniziative dei cittadini europei: “Un prezzo del carbonio per lottare contro i cambiamenti climatici”, “Incentivare il progresso scientifico: le colture sono importanti!” e “Mettiamo fine all’era della plastica in Europa”. La Commissione ha concluso che non può registrare la proposta

K metro 0 – Bruxelles – La Commissione europea ha deciso ieri di registrare tre nuove iniziative dei cittadini europei: “Un prezzo del carbonio per lottare contro i cambiamenti climatici”, “Incentivare il progresso scientifico: le colture sono importanti!” e “Mettiamo fine all’era della plastica in Europa”.

La Commissione ha concluso che non può registrare la proposta di iniziativa dei cittadini europei “Diritto dell’Unione, diritti delle minoranze e democratizzazione delle istituzioni spagnole”, in quanto tale iniziativa non invita la Commissione a presentare una proposta di atto legislativo.

In questa fase della procedura, la Commissione non ha analizzato il merito delle iniziative ma solo la loro ammissibilità giuridica. Se una o più iniziative tra le tre registrate riceveranno un milione di dichiarazioni di sostegno in almeno sette Stati membri nell’arco di un anno, la Commissione le esaminerà e risponderà, decidendo se dare seguito alla richiesta e giustificando in ogni caso la decisione.

  1. “Un prezzo del carbonio per lottare contro i cambiamenti climatici”

Gli organizzatori dell’iniziativa chiedono alla Commissione di “proporre una normativa dell’UE che scoraggi il consumo di combustibili fossili, incoraggi il risparmio energetico e l’uso di fonti rinnovabili per combattere il riscaldamento globale e limitare l’aumento della temperatura a 1,5ºC.” L’obiettivo dell’iniziativa è introdurre un prezzo minimo per le emissioni di CO2, abolire l’attuale sistema di quote di emissioni gratuite per coloro che inquinano nell’UE e introdurre un meccanismo di adeguamento alla frontiera; nel contempo le entrate derivanti dalla fissazione del prezzo del carbonio verranno “dirottate verso le politiche europee che sostengono il risparmio energetico e l’uso di fonti rinnovabili e impiegate per ridurre l’imposizione fiscale sui redditi più bassi”.

Ai sensi dei trattati dell’UE, la Commissione europea può agire a livello legislativo nei settori dell’azione per il clima, dell’ambiente, della fiscalità e della politica commerciale comune. La Commissione ritiene pertanto che questa iniziativa sia giuridicamente ammissibile e ha deciso di registrarla. La registrazione avrà luogo il 22 luglio 2019, data a partire dalla quale gli organizzatori avranno a disposizione un anno per raccogliere le firme a sostegno dell’iniziativa.

  1. “Incentivare il progresso scientifico: le colture sono importanti!”

Gli organizzatori dell’iniziativa affermano che la direttiva 2001/18/CE sugli organismi geneticamente modificati “non è più aggiornata” e chiedono una revisione delle norme relative alle nuove tecniche di selezione vegetale, con l’obiettivo di “facilitare la procedura di autorizzazione per i prodotti ottenuti attraverso le nuove tecniche di selezione vegetale”.

Ai sensi dei trattati dell’UE, la Commissione europea può agire a livello legislativo nei settori del mercato interno e delle autorizzazioni di prodotti. La Commissione ritiene pertanto che questa iniziativa sia giuridicamente ammissibile e ha deciso di registrarla. La registrazione avrà luogo il 25 luglio 2019, data a partire dalla quale gli organizzatori avranno a disposizione un anno per raccogliere le firme a sostegno dell’iniziativa.

  1. “Mettiamo fine all’era della plastica in Europa”

Gli organizzatori di questa iniziativa chiedono alla Commissione europea di “rivedere la direttiva sulla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente al fine di vietare tutti i prodotti di plastica monouso in Europa” . L’iniziativa mira a ottenere il “divieto di tutti gli imballaggi e di tutte le bottiglie di plastica entro il 2027, in modo che si possa iniziare ad attuare misure concrete per rispettare i limiti delle nostre risorse”.

Ai sensi dei trattati dell’UE, la Commissione europea può agire a livello legislativo per salvaguardare, tutelare e migliorare la qualità dell’ambiente. La Commissione ritiene pertanto che questa iniziativa sia giuridicamente ammissibile e ha deciso di registrarla. La registrazione avrà luogo il 26 luglio 2019, data a partire dalla quale gli organizzatori avranno a disposizione un anno per raccogliere le firme a sostegno dell’iniziativa.

  1. “Diritto dell’Unione, diritti delle minoranze e democratizzazione delle istituzioni spagnole”

Facendo riferimento agli eventi nel contesto del movimento per l’indipendenza della regione catalana, gli organizzatori di questa iniziativa intendono garantire che “la Commissione e il Parlamento siano pienamente consapevoli dell’attuale situazione in Spagna […] e della necessità di istituire meccanismi per contribuire a migliorare gli standard democratici in Spagna, garantendo in tal modo i diritti e le libertà delle minoranze e di tutti i cittadini spagnoli mediante il diritto e gli strumenti dell’UE”.

Più specificamente, l’iniziativa invita la Commissione a esaminare la situazione in Spagna e, se del caso, a prendere provvedimenti nel contesto della comunicazione della Commissione del 2014 “Un nuovo quadro dell’UE per rafforzare lo Stato di diritto“. In quel contesto, la Commissione può avviare un dialogo con uno Stato membro per impedire l’insorgere di una minaccia sistemica allo Stato di diritto. Tuttavia, l’iniziativa non invita la Commissione a presentare una proposta di atto legislativo, che è l’unico obiettivo delle iniziative dei cittadini europei.

La Commissione ha pertanto concluso che l’iniziativa esula manifestamente dalla competenza della Commissione di presentare una proposta di atto legislativo ai fini dell’applicazione dei trattati dell’UE ed è pertanto inammissibile.

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