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Elezioni Albania. Vincono i socialisti dopo l’auto-esclusione dell’opposizione

Elezioni Albania. Vincono i socialisti dopo l’auto-esclusione dell’opposizione

K metro 0 – Tirana – In Albania, nella giornata di domenica, le elezioni si sono svolte senza particolari problemi, dopo che i leader dell’opposizione avevano minacciato di interferire con le amministrative. Questi ultimi avevano boicottato le urne culminando la protesta antigovernativa che nelle precedenti settimane aveva causato feriti e arresti. Il presidente albanese, Ilir

K metro 0 – Tirana – In Albania, nella giornata di domenica, le elezioni si sono svolte senza particolari problemi, dopo che i leader dell’opposizione avevano minacciato di interferire con le amministrative. Questi ultimi avevano boicottato le urne culminando la protesta antigovernativa che nelle precedenti settimane aveva causato feriti e arresti.

Il presidente albanese, Ilir Meta, aveva intenzione di cancellare il tutto, avendo descritto le elezioni come “anti-democratiche” vista l’assenza di un’opposizione reale. Il primo ministro, Edi Rama, si è battuto per far sì che si andasse a votare. Sono stati eletti i sindaci, i membri dei consigli comunali e altre figure che andranno a governare i 61 comuni albanesi per i prossimi 4 anno. I seggi si sono chiusi alle 19 e le scatole contenenti i voti sono state trasferite altrove per il conteggio. Nella giornata di martedì, poi, Meta è tornato sulla faccenda e ha definito le amministrative come una ‘farsa’, chiedendo il ritorno alle urne per risolvere la crisi politica che imperversa nel Paese. L’opposizione ha voluto sottolineare che la scarsa affluenza, del 21,6% ha dimostrato come il presidente albanese avesse ragione sull’incostituzionalità e l’illegalità delle votazioni. Poi gli osservatori internazionali hanno rimarcato l’atteggiamento d’indifferenza dei partiti politici nei confronti degli elettori nel fine settimana, la pressione esercitata sulla popolazione è stata, infatti, esagerata. Meta ha voluto proporre una nuova data per le governative e amministrative anticipate a ottobre, ciononostante i socialisti non accetteranno la proposta, visto che hanno intenzione di estrometterlo. I legislatori dell’opposizione di centrodestra hanno abbandonato i propri seggi in parlamento e sono in protesta da metà febbraio. Il governo è stato accusato di corruzione e di aver falsato le precedenti votazioni. Rama e il suo partito hanno prontamente respinto le insinuazioni.

La pubblicazione dei risultati preliminari era attesa per la giornata di martedì ma è stata poi posticipata a ieri. In 59 i comuni ha trionfato, come era facile immaginare, il Partito Socialista, visto che l’opposizione non è voluta scendere neanche in campo. Il conteggio pubblicato sul portale ufficiale della Commissione elettorale centrale, che monitora l’andamento delle votazioni, evidenzia come i socialisti abbiano perso due dei 61 comuni totali: in uno sono stati battuti da un partito della minoranza etnica greca e nell’altro dal Partito democristiano d’Albania.  Il risultato delle urne è stato fortemente condizionato dalla bassa affluenza. Va considerato, in particolare, che l’affluenza media in Albania è di circa il 50%, ovvero un 30% in più di quanto registrato nelle ultime amministrative. Monika Kryemadhi, che guida il Movimento Socialista per l’Integrazione (LSI) e coniuge del presidente della Repubblica Ilir Meta ha parlato di “tentativo fallito di istituire uno stato dittatoriale” e ha poi aggiunto che “l’85% degli albanesi è nostro alleato”.

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