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Commissione europea. Relazione annuale sul controllo dell’applicazione del diritto dell’UE nel 2018

Commissione europea. Relazione annuale sul controllo dell’applicazione del diritto dell’UE nel 2018

K metro 0 – Bruxelles – L’odierna relazione annuale sul controllo dell’applicazione del diritto dell’UE illustra come la Commissione ha monitorato e applicato il diritto dell’UE nel 2018. È di oggi anche la pubblicazione online del quadro di valutazione del mercato unico, che esamina i risultati conseguiti dagli Stati membri dell’UE e del SEE nel

K metro 0 – Bruxelles – L’odierna relazione annuale sul controllo dell’applicazione del diritto dell’UE illustra come la Commissione ha monitorato e applicato il diritto dell’UE nel 2018. È di oggi anche la pubblicazione online del quadro di valutazione del mercato unico, che esamina i risultati conseguiti dagli Stati membri dell’UE e del SEE nel mercato unico dell’UE e individua le lacune che richiederebbero un’intensificazione degli sforzi da parte dei paesi e della Commissione.

I cittadini e le imprese possono godere dei numerosi vantaggi del mercato unico solo se le norme concordate insieme funzionano effettivamente sul campo. Nel novembre 2018 la Commissione ha presentato una nuova valutazione degli ostacoli ancora in essere nel mercato unico e ha invitato gli Stati membri a prestare particolare attenzione nell’attuazione e applicazione delle norme dell’UE, astenendosi dall’erigere nuove barriere ad esempio in ambiti quali le emissioni degli autoveicoli, il commercio elettronico, i social media, il settore dei servizi e molti altri ancora.

La Commissione continua a garantire che le norme dell’UE siano correttamente applicate e rispettate: ad esempio nel 2018 si è mostrata risoluta nel garantire l’applicazione delle norme in vari settori strategici. La Commissione ha sostenuto le autorità nazionali e regionali nell’attuazione di norme sulla qualità dell’aria e dell’acqua. Ha inoltre preso provvedimenti nei confronti degli Stati membri che non avevano rispettato gli impegni assunti in termini di attuazione delle norme UE sui codici di prenotazione dei passeggeri, sulla lotta al terrorismo e sull’antiriciclaggio. La Commissione si è inoltre avvalsa dei suoi poteri di esecuzione quando alcuni paesi dell’UE non procedevano con sufficiente celerità a migliorare l’accesso ai siti web e alle applicazioni mobili per le persone con disabilità.

Relazione annuale sul controllo dell’applicazione del diritto dell’UE nel 2018

La relazione annuale per il 2018 indica un lieve aumento (+0,8%) delle procedure di infrazione aperte, che hanno raggiunto quota 1571 rispetto alle 1559 del 2017. Dopo aver toccato il picco massimo degli ultimi 5 anni nel 2016, il numero dei casi ha iniziato a scendere fino a registrare una diminuzione del 5% nel 2018 rispetto ai valori del 2016 (cfr. grafico 1). Tra i principali settori interessati figurano l’ambiente, la mobilità e i trasporti, il mercato interno, l’industria, nonché l’imprenditorialità e le PMI. Ogni caso di applicazione non corretta della normativa dell’UE priva i cittadini e le imprese dei diritti e dei vantaggi di cui godono proprio in virtù di tale normativa. Nel settore dell’ambiente, ad esempio, la Commissione ha proseguito le misure volte a garantire il pieno rispetto della direttiva sulla qualità dell’aria per quanto riguarda i valori limite di PM10 e di biossido di azoto (NO2) e i sistemi di monitoraggio nell’UE.

Per quanto riguarda i casi di recepimento tardivo, Cipro, Belgio e Spagna hanno registrato il numero più elevato di procedure aperte, mentre chiudono la classifica Estonia, Danimarca e Italia. Per quanto concerne il non corretto recepimento e/o la non corretta applicazione del diritto dell’UE, l’anno scorso il numero maggiore di procedure pendenti si registrava nei confronti di Spagna, Italia e Germania mentre l’Estonia era il paese con il numero totale minore di procedure aperte. Le nuove procedure d’infrazione avviate nel 2018 riguardavano principalmente settori quali il mercato interno dell’UE, l’industria, l’imprenditoria e le PMI, come pure la mobilità e i trasporti (cfr. grafico 3).

Lotta al recepimento tardivo delle direttive dell’UE

Per consentire ai cittadini e alle imprese di usufruire dei vantaggi del diritto dell’UE, è essenziale che gli Stati membri recepiscano le direttive europee nei loro ordinamenti giuridici nazionali entro i termini previsti.

Nel 2018 il numero di nuove procedure di infrazione per recepimento tardivo è diminuito nettamente di circa un quarto (da 558 casi nel 2017 a 419 nel 2018). Il 2016 è tuttavia l’anno che ha fatto registrare il maggior numero di nuovi casi (847) avviati per recepimento tardivo durante il mandato della Commissione Juncker. Nuove procedure di infrazione sono state avviate dalla Commissione nei confronti della maggior parte degli Stati membri per il mancato recepimento nei rispettivi ordinamenti nazionali delle norme dell’UE in materia di protezione dei dati personali (direttiva 2016/680/UE) entro i termini precedentemente concordati dagli Stati membri stessi. Per facilitare il recepimento tempestivo e corretto, la Commissione ha continuato ad assistere gli Stati membri mediante l’elaborazione di piani di attuazione, siti web dedicati e documenti di orientamento, oltre che mediante lo scambio delle migliori pratiche negli incontri di gruppi di esperti.

L’anno scorso la Commissione ha deferito 5 Stati membri alla Corte di giustizia dell’UE chiedendo l’applicazione di sanzioni pecuniarie: Slovenia (3 casi: C-628/18C-69/18 e C-188/18); Spagna (3 casi: C-430/18C-165/18 e C-164/18); Belgio (C-676/18), Irlanda (C-550/18) e Romania (C-549/18) (1 caso ciascuno).

Quadro di valutazione del mercato unico 2019

Il quadro di valutazione del mercato unico fornisce una panoramica dettagliata sull’applicazione delle norme del mercato unico dell’UE nello Spazio economico europeo (SEE) nel 2018, come pure sul livello di apertura e di integrazione di determinati mercati e sul contributo fornito dagli Stati membri ai vari strumenti dell’UE intesi a migliorare il funzionamento del mercato unico.

In funzione dei risultati conseguiti nel 2018 sono stati attribuiti agli Stati membri 153 cartellini verdi, 137 cartellini gialli e 59 cartellini rossi a indicare che lo Stato membro ha conseguito risultati eccellenti (verde), nella media (giallo) o inferiori alla media (rosso).

Dal grafico 4 (cfr. allegato) si evince che, nonostante l’ulteriore espansione registrata negli scambi di beni e servizi, in alcuni settori la situazione è peggiorata rispetto al 2017. Gli Stati membri hanno migliorato il funzionamento di alcuni strumenti del mercato unico, come il portale La tua Europa e il sistema d’informazione del mercato interno (IMI). Il numero di cartellini rossi attribuiti è tuttavia maggiore rispetto all’anno scorso in diversi settori, quali ad esempio l’equità dei sistemi di appalti pubblici e il riconoscimento delle qualifiche professionali. Lo stesso dicasi per la cooperazione nell’ambito di “EU Pilot”.

In generale i paesi che hanno ottenuto i risultati migliori sono:

Portogallo, Slovacchia, Finlandia, Svezia e Lituania,mentre Spagna, Italia, Grecia e Lussemburgo hanno totalizzato il numero maggiore di cartellini rossi e gialli.

La Commissione agisce in risposta alle denunce dei cittadini

I cittadini, le imprese, le ONG e altre parti interessate possono segnalare violazioni presunte del diritto dell’UE mediante un modulo di denuncia online accessibile tramite il portale Europa alla sezione “I tuoi diritti di cittadino dell’UE“.La maggior parte delle nuove denunce presentate nel 2018 riguardava i seguenti settori: giustizia e diritti dei consumatori; mercato interno dell’UE, industria, imprenditorialità e PMI, occupazione e affari sociali. Grazie al portale SOLVIT, rete informale per la risoluzione dei problemi della Commissione e degli Stati membri, i cittadini e le imprese possono cercare una soluzione ai loro problemi con un’autorità pubblica in un altro paese dell’UE.

Il quadro di valutazione del mercato unico esamina annualmente in quale misura gli Stati membri:

–   attuano le norme dell’UE;

–   creano mercati aperti e integrati (ad es. negli appalti pubblici e negli scambi di beni e servizi);

–   gestiscono le questioni amministrative riguardanti i lavoratori stranieri (ad es. le qualifiche professionali);

–   collaborano e apportano i propri contributi a diversi strumenti di governance dell’UE (ad es. il portale La tua Europa, Solvit ed EURES).

Il quadro di valutazione del mercato unico esamina i risultati conseguiti in 4 settori di intervento, 2 ambiti relativi all’apertura e all’integrazione dei mercati e 13 strumenti di governance.

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