fbpx

Brexit. I due candidati premier vogliono eliminare la clausola del ‘backstop’

Brexit. I due candidati premier vogliono eliminare la clausola del ‘backstop’

K metro 0 – Londra – I due candidati per la leadership del Partito Conservatore, e quindi per l’incarico di primo ministro del Regno Unito, nella giornata di martedì sono tornati a parlare di Brexit e di come superare lo stallo attuale. La proposta arrivata sia da Boris Johnson che da Jeremy Hunt è quella

K metro 0 – Londra – I due candidati per la leadership del Partito Conservatore, e quindi per l’incarico di primo ministro del Regno Unito, nella giornata di martedì sono tornati a parlare di Brexit e di come superare lo stallo attuale. La proposta arrivata sia da Boris Johnson che da Jeremy Hunt è quella di eliminare la clausola del ‘backstop’ contenuta all’interno dell’accordo con l’Unione europea.

Sia Johnson che Hunt sono stati fortemente criticati per aver fatto promesse impossibili da mantenere, visto che l’opzione è stata già scartata dell’Ue. Il famoso ‘backstop’ non è altro che una misura per consentire che l’Irlanda del Nord rimanga all’interno nell’unione doganale Ue al fine di preservare la pace e la fluidità del confine con l’Irlanda, stato membro dell’Unione. Molti legislatori pro-Brexit credono che una mossa del genere possa costringere il Regno Unito a seguire le regole di mercato imposte dall’Ue, con lo scopo di mantenere una ‘frontiera aperta’. Il Partito Unionista Democratico nordirlandese, che sostiene il governo minoritario conservatore, si è schierato contro il ‘backstop’, c’è infatti il timore che possa andare a indebolire i legami tra l’Irlanda del Nord e il resto del Regno Unito.

I leader europei continuano a ribadire che senza la clausola in questione non ci si potrà mai raggiungere un compromesso. Hunt rivolgendosi ai membri del Partito Conservatore a Belfast ha dichiarato che la Brexit “non avverrà con un accordo che comprenda il backstop. Dovrà essere modificato o eliminato completamente”. La “soluzione tecnologica” proposta nelle scorse settimane, potrebbe ovviare alla necessità della creazione di nuove infrastrutture.

Il Regno Unito e l’Unione europea, tuttavia, convengono sul fatto che un’opzione del genere non possa funzionare realmente. Johnson si è unito al rivale descrivendo il ‘contratto’ attuale come “una lettera morta” e il backstop come “una minaccia morale” dell’Ue. Su Twitter ha inoltre scritto: “Non accetterò mai un accordo che ci leghi indissolubilmente all’unione doganale dell’Europa, o che divida il nostro Regno Unito”. A tre anni dal referendum sulla Brexit, in cui il ‘leave’ ha battuto il ‘remain’ con uno scarto di quattro punti percentuali, l’uscita del Paese dall’Unione europea è stata rimandata due volte a causa dell’impasse politico. L’ultima data fissata è quella del 31 ottobre, sia Johnson che Hunt hanno dichiarato di portare a termine il progetto, con o senza un accordo. La maggior parte degli economisti, però, credono che una Brexit ‘no-deal’ possa far finire il Regno Unito in recessione. Johnson ha definito gli avvertimenti come “esagerati”. Nel frattempo, il ministro del tesoro, Philip Hammond, ha voluto ricordare ancora una volta ai conservatori i rischi di una Brexit senza accordo. Un ‘no-deal’ costerebbe circa 90 miliardi di stelline. “E’ la strada sbagliata, farò in modo che non venga percorsa”, ha dichiarato nella giornata di martedì.

Condividi su:

Posts Carousel

Latest Posts

Top Authors

Most Commented

Featured Videos

Che tempo fa



Condividi su: