K metro 0 – Bruxelles – Oggi entrano in vigore nuove norme dell’UE per garantire una risoluzione più rapida ed efficace delle controversie fiscali fra Stati membri, semplificando la vita e offrendo una maggiore certezza del diritto alle imprese e ai cittadini interessati dalla doppia imposizione. Il nuovo sistema, da tempo atteso, aiuterà a trovare
K metro 0 – Bruxelles – Oggi entrano in vigore nuove norme dell’UE per garantire una risoluzione più rapida ed efficace delle controversie fiscali fra Stati membri, semplificando la vita e offrendo una maggiore certezza del diritto alle imprese e ai cittadini interessati dalla doppia imposizione.
Il nuovo sistema, da tempo atteso, aiuterà a trovare soluzioni alle controversie fiscali fra Stati membri che possono insorgere dall’interpretazione e dall’applicazione di accordi e convenzioni internazionali intesi a eliminare la doppia imposizione. Le stime mostrano che al momento sono in corso nell’UE 2 000 di queste controversie, delle quali circa 900 sono state avviate oltre 2 anni fa.
Il meccanismo garantirà che le imprese e i cittadini possano risolvere in modo più rapido ed efficace le controversie connesse ai trattati fiscali, in particolare quelle afferenti alla doppia imposizione, che costituisce un notevole ostacolo per le imprese e le persone fisiche, in quanto genera incertezza, costi superflui e problemi di liquidità. Allo stesso tempo la nuova direttiva introduce una maggiore trasparenza per quanto riguarda le controversie fiscali nell’UE.
Il Commissario per gli Affari economici e finanziari, la fiscalità e le dogane, Pierre Moscovici, ha dichiarato: “Un sistema fiscale equo ed efficiente nell’UE dovrebbe anche garantire che lo stesso reddito non sia tassato 2 volte da 2 diversi Stati membri. Se questo accade, il problema deve essere risolto in modo rapido ed efficiente. Da oggi sarà molto più facile risolvere le controversie fiscali. Le imprese, in particolare le piccole e medie imprese e le persone che possono avere problemi di liquidità in conseguenza della doppia imposizione, vedranno i loro diritti notevolmente rafforzati. Ora dispongono di una maggiore certezza che le loro questioni fiscali saranno risolte dalle competenti autorità giudiziarie in tempi accettabili e prevedibili, anziché durare anni.”
La doppia imposizione si verifica quando 2 o più paesi rivendicano il diritto di tassare lo stesso reddito o utile di un’impresa o di una persona fisica. A titolo di esempio, l’origine può risiedere in un disallineamento fra la normativa nazionale di giurisdizioni diverse o in un’interpretazione divergente della stessa disposizione di un trattato fiscale bilaterale. Finora era in vigore solo una convenzione multilaterale che conferiva alle autorità fiscali la possibilità di sottoporre la controversia ad arbitrato; il contribuente non disponeva tuttavia dei mezzi per avviare il procedimento autonomamente, né le autorità fiscali erano tenute a raggiungere un accordo finale.
Come funziona il meccanismo di risoluzione delle controversie?
La nuova direttiva sui meccanismi di risoluzione delle controversie in materia fiscale dovrebbe aiutare a risolvere meglio le controversie fiscali, poiché gli Stati membri hanno ora l’obbligo legale di adottare decisioni di conclusione:
I contribuenti coinvolti in controversie fiscali derivanti da accordi o convenzioni fiscali bilaterali che dispongono l’eliminazione della doppia imposizione possono ora avviare un procedimento di accordo reciproco con cui gli Stati membri in questione devono tentare di risolvere la controversia in via amichevole entro 2 anni.
Se al termine di questo periodo non si è reperita una soluzione, il contribuente può chiedere l’istituzione di una commissione consultiva destinata a pronunciare un parere. In caso di inadempienza degli Stati membri, il contribuente può adire le vie legali dinanzi al giudice nazionale per obbligare gli Stati membri ad agire.
La commissione consultiva sarà composta da 3 membri indipendenti nominati dagli Stati membri interessati e rappresentanti delle autorità competenti in questione, ed è tenuta a esprimere un parere entro 6 mesi, cui gli Stati membri devono attenersi, salvo nel caso in cui concordino una soluzione diversa entro 6 mesi dal parere.
Se la decisione non è attuata, il contribuente che ha accettato la decisione finale e ha rinunciato al diritto ai mezzi di impugnazione a livello nazionale entro 60 giorni dalla notifica può chiedere l’attuazione dinanzi al giudice nazionale. Gli Stati membri sono tenuti a pubblicare, integralmente o in sintesi, la decisione finale, che deve essere comunicata ai contribuenti.
La nuova direttiva si applica a qualsiasi reclamo presentato dal 1° luglio 2019 relativo a questioni controverse riguardanti il reddito o il capitale percepito in un esercizio fiscale che ha inizio il 1° gennaio 2018 o in data successiva. Le autorità competenti possono inoltre concordare di applicare la direttiva a qualsiasi reclamo presentato prima di tale giorno o nei precedenti esercizi fiscali.