K metro 0 – Berlino – Il 45enne tedesco, Stephan E., circa 10 giorni fa era stato fermato dalle autorità di polizia con l’accusa di aver ucciso con un colpo di pistola alla testa Walter Luebcke, 65enne esponente politico della CDU. Nella giornata di ieri il principale sospetto ha confessato alla procura federale tedesca. Stephan E. ha dichiarato di aver agito da solo, tuttavia le autorità starebbero ancora indagando sull’esistenza di possibili complici. Sul caso lo stato dell’Assia e la procura hanno messo in piedi una task force di 50 unità.

Luebcke è stato ucciso con un colpo di pistola alla testa il 2 giugno scorso, vicino casa nella città di Kassel. In centinaia hanno partecipato alla cerimonia funebre Era a capo del consiglio regionale di Kassel e si era esposto sulla politica dei rifugiati, sostenendo quanto proposto dalla cancelliera tedesca, ovvero la totale disponibilità all’accoglienza. Nelle scorse settimane, soprattutto dopo il fermo di Stephan E., era stata avanzata l’ipotesi di un legame con movimenti di estrema destra, visti anche i precedenti del sospettato. Come spiega il quotidiano tedesco Die Zeit, l’uomo dei precedenti per crimini d’odio risalenti agli anni Novanta. Nel 1993 è stato artefice di un raid in un rifugio per profughi nell’Assia. Il suo DNA era stato ritrovato sul luogo del delitto e alcuni giorni dopo il ritrovamento del cadavere di Luebcke, l’appartamento del 45enne era stato riesaminato. In questa occasione erano emerse nuove prove della sua colpevolezza, l’arma del delitto, tuttavia, non è stata ancora trovata. Gli investigatori credono si possa trattare di una pistola calibro 9.