K metro 0 – Londra – Uno dei due candidati per il ruolo di prossimo primo ministro britannico, Boris Johnson, ha dichiarato nella giornata di martedì che sarebbe ‘ridicolo’ se l’Unione europea, in caso di Brexit senza accordo, dovesse decidere di imporre dazi sui beni del Regno Unito. Johnson lotterà testa a testa con il
K metro 0 – Londra – Uno dei due candidati per il ruolo di prossimo primo ministro britannico, Boris Johnson, ha dichiarato nella giornata di martedì che sarebbe ‘ridicolo’ se l’Unione europea, in caso di Brexit senza accordo, dovesse decidere di imporre dazi sui beni del Regno Unito. Johnson lotterà testa a testa con il ministro degli Esteri, Jeremy Hunt, per rimpiazzare la dimissionaria Theresa May. L’ex sindaco di Londra insiste sul fatto che il progetto di uscita dall’Ue di quest’ultima, presentato più volte in parlamento, fosse “praticamente morto”.
Johnson a LBC talk radio ha ribadito come il Paese si debba preparare ad una Brexit “senza accordo” e come l’Unione debba convenire con lui sulla non imposizione di dazi in uno scenario del genere. “Sarebbe ridicolo se dovessero decidere per conto loro di imporre dei dazi sui beni provenienti dal Regno Unito, non sarebbe né nei loro interessi né in quello dei consumatori”, ha detto Johnson. Sulla strategia di uscita che vorrebbe mettere in atto se dovesse diventare primo ministro ha parlato così: “Terrò le parti utilizzabili del piano di Theresa May, eliminando la sezione del ‘backstop’”, ovvero le misure per far sì che la frontiera con l’Irlanda rimanga aperta. Johnson ha poi rimarcato il fatto che non pagherà i 39 miliardi di sterline chiesti dall’Ue per il divorzio, almeno fino a che un accordo sul libero scambio non venga raggiunto. I leader europei hanno comunque fatto sapere che non permetteranno a Londra di scegliere solo le parti dell’accordo gradite, e che il backstop verrà mantenuto. Se Bruxelles dovesse rimanere su questa posizione, l’ex ministro degli Esteri britannico chiederà loro di congelare le condizioni attuali per 10 anni, mentre verrà discusso il futuro delle relazioni tra le parti. “Dobbiamo essere positivi, è arrivato il momento di cambiare l’atteggiamento di questo Paese. Possiamo chiudere la pratica. Entro il 31 ottobre saremo fuori, accada quel che accada”, ha concluso Johnson.
Il candidato per la leadership del Partito Conservatore sta facendo fatica in questi giorni a far fronte alle tante domande sulla propria vita privata. Inizialmente aveva deciso di nascondersi per un breve periodo dopo la diffusione della a notizia di un violento litigio con la compagna. Nella giornata di ieri, tuttavia, ha voluto cambiare strategia, dopo esser stato definito “codardo” dallo sfidante Jeremy Hunt. Nelle tre interviste rilasciate in 24 ore è stato più volte incalzato sulla vicenda che ha visto protagonista lui e la sua compagna, Carrie Symonds. Si pensa che Johnson abbia voluto farsi fotografare ‘a tavolino’ con la partner per calmare le acque, queste le sue uniche parole in merito: “Quando dici qualcosa, quando ti esponi, i tuoi cari e la tua famiglia diventano dominio pubblico e non è giusto”.