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Bosnia-Erzegovina, a Tuzla braccio di ferro tra autorità, ecologisti e popolazione sul destino dell’inquinante centrale elettrica a lignite

Bosnia-Erzegovina, a Tuzla braccio di ferro tra autorità, ecologisti e popolazione sul destino dell’inquinante centrale elettrica a lignite

K metro 0 – Sarajevo – Un vero braccio di ferro contrappone da tempo, nella città bosniaca di Tuzla, autorità locali e gruppi ambientalisti, a proposito del destino della centrale elettrica locale, funzionante a lignite: ormai obsoleta e, soprattutto, causa di un continuo inquinamento dell’aria, altamente pericoloso per la salute dei cittadini. Organizzazioni ambientaliste come CEE Bankwatch Network, la

K metro 0 – Sarajevo – Un vero braccio di ferro contrappone da tempo, nella città bosniaca di Tuzla, autorità locali e gruppi ambientalisti, a proposito del destino della centrale elettrica locale, funzionante a lignite: ormai obsoleta e, soprattutto, causa di un continuo inquinamento dell’aria, altamente pericoloso per la salute dei cittadini.

Organizzazioni ambientaliste come CEE Bankwatch Network, la Health and Environment Alliance(HEAL), e il Centro per l’Ecologia e l’Energia in Bosnia-Erzegovina, hanno presentato alle autorità e diffuso alla stampa, martedì 25 giugno, un rapporto – frutto di mesi di lavoro – che invita  ad annullare la costruzione di un’altra unità a carbone, da 2450 MW, in aggiunta a quella già esistente: unità che dovrebbe essere realizzata dalla Cina, e non è in linea con gli standard antiinquinamento previsti dalla UE.

Il rapporto, intitolato “Lifting the smog”, dimostra che a Tuzla, le concentrazioni di polveri sottili – legate sia alle emissioni inquinanti della centrale (con annesse varie miniere di lignite a cielo aperto) che allo smaltimento delle ceneri – superano parecchio i limiti legali, e causano da tempo morti premature. Esattamente, l’inquinamento dell’aria è stato il doppio del limite legale per due terzi dei giorni monitorati nel 2018: causando più di 130 morti premature tra gli adulti. (il 17% del totale delle morti di persone sopra i 30 anni), e 1.339 nuovi casi di bronchite, sempre tra le persone adulte, l’anno scorso.

Ma lo studio redatto dalle organizzazioni ambientaliste mostra anche una persistente incapacità a monitorare adeguatamente i livelli di smog, e a decidere le necessarie contromisure, da parte delle autorità locali: accusandole, quindi, di precise responsabilità per le morti dei cittadini, e per migliaia di casi di malattie.

La gente di Tuzla ha già protestato contro l’inquinamento dell’aria, sentendo che la loro città è una delle più inquinate del mondo. “Uno degli aspetti più inquietanti è che le autorità stanno presentando la costruzione della nuova unità a carbone di Tuzla (già criticata dai funzionari dell’Unione Europea, N.d.R.) come parte della soluzione,” ha aggiunto Iona Ciuta, della CEE Bankwatch Network. “Il popolo di Tuzla non deve credere ad una simile bugia.” “Quello che serve è un piano per eliminare gradualmente le attività della centrale a carbone.  pensando nel contempo a “misure provvisorie per ridurre l’inquinamento”; oltre all’ “aggiornamento della rete di monitoraggio dell’aria per verificare la reale entità dell’impatto sulla salute”, ha detto, senza mezzi termini,Vlatka Matkovic Puljic, della HEAL..
“Il numero di morti potrebbe essere ridotto se l’inquinamento atmosferico a Tuzla migliorasse”, ha sottolineato, dal canto suo, lo stesso Maida Mulic, direttore del locale Istituto di Sanità pubblica. Serve, ha aggiunto, “una risposta urgente per proteggere la salute e la vita dei cittadini”. “Speriamo che qualcosa cambi, non da un giorno all’altro, ma se aumentiamo la pressione della popolazione verso le autorità”, ha detto Denis Zisko, del Centro per l’energia e l’ecologia;” ci sono possibilità che alla fine esse inizino a fare il loro lavoro “.

La soluzione a lungo termine, in linea con gli Accordi internazionali di Parigi del 2015, è “decarbonizzazione”, specifica ancora Zisko: sottolineando che anche la Bosnia-Erzegovina deve “accettare il fatto che la produzione di energia da combustibili fossili è un retaggio del passato e che dobbiamo sviluppare al più presto piani per la decarbonizzazione del sistema energetico e passare alle energie rinnovabili” “.

I risultati preliminari di un altro recente rapporto di UN Environment, infine, confermano che, più’ in generale, l’inquinamento atmosferico è direttamente responsabile di una morte prematura su cinque in 19 città dei Balcani occidentali, Tuzla inclusa.

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