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Il pontefice a Napoli. Città dell’accoglienza, i popoli del Mediterraneo rifiutino chiusure. “Sogno Facoltà teologiche dove si viva la convivialità”

Il pontefice a Napoli. Città dell’accoglienza, i popoli del Mediterraneo rifiutino chiusure. “Sogno Facoltà teologiche dove si viva la convivialità”

K metro 0/Jobsnews – Napoli – Una ‘teologia dell’accoglienza’ e del dialogo, che sia con le altre religioni, con le istituzioni e la cultura laica. Ma anche una ‘teologia in rete’, interdisciplinare e trans-disciplinare, inserita “nel contesto del Mediterraneo, in solidarietà con tutti i naufraghi della storia”. È forte il messaggio di papa Francesco in

K metro 0/Jobsnews – Napoli – Una ‘teologia dell’accoglienza’ e del dialogo, che sia con le altre religioni, con le istituzioni e la cultura laica. Ma anche una ‘teologia in rete’, interdisciplinare e trans-disciplinare, inserita “nel contesto del Mediterraneo, in solidarietà con tutti i naufraghi della storia”. È forte il messaggio di papa Francesco in occasione dell’incontro promosso dalla Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale sul tema ‘La teologia dopo Veritatis gaudium nel contesto del Mediterraneo’. Da Napoli Bergoglio sceglie parole non casuali, lanciando un monito ai popoli del Mediterraneo perché rifiutino “ogni tentazione di riconquista e di chiusura identitaria”.

Il pontefice pronuncia una ‘lectio’ parlando da una città “avamposto del Mediterraneo”, “esempio e laboratorio speciale” del dialogo e misericordia. Perché Napoli non è solo violenza, “ma conserva tante tradizioni e tanti esempi di santità – oltre a un capolavoro di Caravaggio sulle opere di misericordia e la testimonianza del santo medico Giuseppe Moscati”. Così il Papa, da queste rive “molto vicine a dove Paolo sbarcò”, ricorda “il naufragio al centro del Mediterraneo” dell’Apostolo. E lancia l’affondo: “Ora che il cristianesimo occidentale ha imparato da molti errori e criticità del passato, può ritornare alle sue fonti sperando di poter testimoniare la Buona Notizia ai popoli dell’oriente e dell’occidente, del nord e del sud”.

Il Mediterraneo è il mare del meticciato, se non capiamo il meticciato non capiremo il Mediterraneo, un mare geograficamente chiuso rispetto agli oceani ma culturalmente sempre aperto all’incontro, al dialogo e alla reciproca inculturazione” ha annunciato papa Francesco. Il pontefice che ha lasciato il capoluogo partenopeo poco prima delle 13, ha incentrato il suo discorso sui temi della pace, dell’accoglienza e del dialogo, evidenziando anche l’apporto fondamentale delle donne. “Il dialogo – ha sottolineato – è anzitutto un metodo di discernimento e di annuncio della Parola d’amore che è rivolta ad ogni persona”. Il Santo Padre ha poi ricordato che “il contributo che le donne stanno dando e possono dare alla teologia è indispensabile e la loro partecipazione va quindi sostenuta, come fate in questa Facoltà”. “Sogno Facoltà teologiche dove si viva la convivialità delle differenze – ha poi concluso il Pontefice – dove si pratichi una teologia del dialogo e dell’accoglienza. I criteri del Proemio della Costituzione Apostolica sono criteri evangelici, di questa ricerca teologica Napoli è esempio e laboratorio speciale”.

La teologia “può aiutare la Chiesa e la società civile a riprendere la strada in compagnia di tanti naufraghi, incoraggiando le popolazioni del Mediterraneo a rifiutare ogni tentazione di riconquista e di chiusura identitaria”. I teologi, secondo Bergoglio, devono essere uomini e donne di compassione, ricordando la “dolorosa storia” di “atteggiamenti aggressivi e guerreschi”, di “persecuzioni compiute in nome di una religione o di una pretesa purezza razziale o dottrinale”. Per questo, gli studenti di teologia dovrebbero essere educati al dialogo con l’Ebraismo e con l’Islam per comprendere le radici comuni e le differenze delle nostre identità religiose. In particolare, sottolinea il papa, “con i musulmani siamo chiamati a dialogare per costruire il futuro delle nostre società e delle nostre città; siamo chiamati a considerarli partner per costruire una convivenza pacifica, anche quando si verificano episodi sconvolgenti ad opera di gruppi fanatici nemici del dialogo, come la tragedia della scorsa Pasqua nello Sri Lanka”. Perché solo il dialogo, può favorire “la costruzione nella pace di una società inclusiva e fraterna e per la custodia del creato”.

De Magistris, giornata storica. Da Napoli nuovo umanesimo

 ‘Per Napoli è stata una giornata storica perché il papa ha scelto la nostra città per questa iniziativa che ha avuto al centro il Mediterraneo e, in perfetta linea con le parole espresse oggi dal Santo Padre, io credo che già da un po’ in questa città si sta costruendo un nuovo umanesimo” ha detto il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, commentando le parole espresse da Papa Francesco nel suo intervento a conclusione dell’incontro che si è tenuto oggi alla Pontificia Facoltà di Teologia. Un incontro che il sindaco ha definito di” altissimo valore culturale, scientifico, etico, religioso che è stato concluso dal discorso del Papa molto profondo, di grande visione e prospettiva sull’importanza del dialogo, sul Mediterraneo come meticciato, sulla necessità di accoglienza e integrazione evidenziando che non può esistere un Mediterraneo che non sia incontro tra popoli diversi”. De Magistris ha riferito di aver provato” grande commozione quando papa Francesco parlando di questo Mediterraneo da costruire ha detto che Napoli è un laboratorio speciale”.

 

di Beppe Pisa

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