fbpx

Golfo Persico: L’Arabia Saudita si schiera dalla parte degli USA e accusa l’Iran per gli attacchi alle petroliere

Golfo Persico: L’Arabia Saudita si schiera dalla parte degli USA e accusa l’Iran per gli attacchi alle petroliere

K metro 0 – Riad – Le tensioni nel Golfo Persico sono sempre più tangibili dopo l’invio da parte degli Stati Uniti di portaerei d’assalto e ulteriori truppe militari nella regione. Washington ha voluto prontamente rispondere alle presunte minacce dell’iran, posizionandosi sulla difensiva. La crisi che si è scatenata è stata prevalentemente causata della decisione

K metro 0 – Riad – Le tensioni nel Golfo Persico sono sempre più tangibili dopo l’invio da parte degli Stati Uniti di portaerei d’assalto e ulteriori truppe militari nella regione. Washington ha voluto prontamente rispondere alle presunte minacce dell’iran, posizionandosi sulla difensiva. La crisi che si è scatenata è stata prevalentemente causata della decisione del governo Trump di imporre nuove sanzioni nei confronti di Teheran e sulle esportazioni di petrolio. Non solo, visto che gli USA si sono anche ritirati dal patto sul nucleare stretto con l’Iran, e altre potenze, nel 2015.

Il principe saudita Mohammed bin Salman ha dichiarato che il regno non esiterà a rispondere alle minacce iraniane alla sicurezza. L’Arabia Saudita si è schierata con gli Stati Uniti e ha accusato i rivali dell’iran di essere dietro gli attacchi delle petroliere nello Stretto di Hormuz, tratta chiave delle esportazioni verso l’Asia. Washington ha puntato il dito contro l’Iran, che avrebbe piazzato deliberatamente degli esplosivi per colpire le navi nella giornata di giovedì. Tra le prove della colpevolezza di Teheran, anche un video in cui un’imbarcazione del Corpo delle guardie della rivoluzione islamica rimuove una mina inesplosa  dalla petroliera giapponese Kokuka Courageous. Tuttavia, i membri dell’equipaggio di quest’ultima, nel raccontare l’incidente, non hanno parlato di mine ma di “oggetti volanti”. Quello del principe saudita è il primo intervento ufficiale riguardante gli attacchi. “l’incidente conferma l’importanza delle richieste d’intervento nei confronti dell’iran avanzate alla comunità internazionale”, ha dichiarato  Mohammed bin Salman, che ricopre anche il ruolo di ministro della Difesa. “Il regno non vuole conflitti nella regione ma non esiteremo a rispondere a qualsiasi minaccia che prenderà di mira il nostro popolo, la nostra sovranità e i nostri interessi vitali”, ha ribadito al giornale Asharq al-Awsat. Il principe inoltre ha sottolineato poi come l’Iran abbia programmato l’attacco in tempo per vanificare gli sforzi diplomatici del primo ministro Giapponese, Shinzo Abe, in visita a Teheran per cercare di attenuare le tensioni. “Il problema è a Teheran e non da altre parti, i problemi della regione provengono unicamente dall’iran. Sono loro che portano avanti gli attacchi terroristici, direttamente o attraverso le milizie. I rapporti con gli Stati Uniti sono fondamentali per mantenere la sicurezza e la stabilità”, ha concluso.

Nella giornata di domenica, il segretario di stato USA, Mike Pompeo parlando a “Fox News Sunday,” ha rimarcato la posizione ufficiale di Washington. “C’è molto materiale, ci sono molte prove della colpevolezza dell’iran. Gli attacchi sono una sfida per tutta la comunità internazionale,  per l’intero globo. Non vogliamo nessuno conflitto”, ha dichiarato. La ragione alla base delle sanzioni imposte all’iran, ha spiegato Pompeo, era quello di non fargli ottenere armi nucleari. Teheran fino ad ora ha rigettato ogni accusa, aggiungendo che il Paese giocherà un ruolo attivo e costruttivo nel mantenere la sicurezza delle tratte marittime. Per L’Iran la maggiore fonte di insicurezza e instabilità nel Golfo Persico è dovuta alla presenza militare americana nella regione e alle sanzioni imposte dagli USA.

Condividi su:

Posts Carousel

Latest Posts

Top Authors

Most Commented

Featured Videos

Che tempo fa



Condividi su: