K metro 0 – Bruxelles – Il regolamento generale sulla protezione dei dati è un insieme di norme unico che introduce un approccio comune dell’UE alla protezione dei dati personali, ed è direttamente applicabile negli Stati membri. Rafforza la fiducia restituendo alle persone il controllo dei loro dati personali e garantendo al tempo stesso la libera circolazione
K metro 0 – Bruxelles – Il regolamento generale sulla protezione dei dati è un insieme di norme unico che introduce un approccio comune dell’UE alla protezione dei dati personali, ed è direttamente applicabile negli Stati membri. Rafforza la fiducia restituendo alle persone il controllo dei loro dati personali e garantendo al tempo stesso la libera circolazione dei dati personali tra gli Stati membri dell’UE. La protezione dei dati personali è un diritto fondamentale nell’Unione europea.
Oggi, in occasione di un evento per celebrare il primo anno di applicazione del regolamento generale sulla protezione dei dati dell’UE e fare il punto della situazione, la Commissione europea pubblica i risultati di un sondaggio speciale Eurobarometro sulla protezione dei dati. I risultati mostrano che gli europei sono relativamente bene informati sulle nuove norme in materia di protezione dei dati, sui loro diritti e sulle autorità nazionali per la protezione dei dati a cui possono rivolgersi se i loro diritti vengono violati.
Andrus Ansip, Vicepresidente per il Mercato unico digitale, ha dichiarato: “I cittadini europei sono diventati più consapevoli dei loro diritti digitali e questa notizia è incoraggiante. Tuttavia, solo tre europei su dieci hanno sentito parlare di tutti i loro nuovi diritti in materia di dati. Per le imprese la fiducia dei clienti è un bene prezioso, che comincia da impostazioni per la privacy facili da comprendere e affidabili. La consapevolezza è un requisito indispensabile per esercitare i propri diritti. Un’applicazione più chiara e più semplice delle norme sulla protezione dei dati è un vantaggio tanto per i consumatori quanto per le imprese.”
Vĕra Jourová, Commissaria per la Giustizia, i consumatori e la parità di genere, ha aggiunto: “Aiutare gli europei a riprendere il controllo dei loro dati personali è una delle nostre principali priorità. Tuttavia, del 60 % degli europei che leggono le informative sulla privacy, solo il 13 % le legge integralmente, perché le informative sono troppo lunghe o troppo difficili da capire. Esorto ancora una volta tutte le società online a fornire informative sulla privacy che siano concise, trasparenti e di facile comprensione per tutti gli utenti. Invito inoltre tutti gli europei a fare uso dei propri diritti in materia di protezione dei dati e a ottimizzare le impostazioni relative alla privacy”.
I risultati dell’Eurobarometro, che si basano sul parere di 27 000 europei, indicano che il 73 % degli intervistati ha sentito parlare di almeno uno dei sei diritti in esame garantiti dal regolamento generale sulla protezione dei dati. I livelli più alti di informazione tra i cittadini sono stati registrati per il diritto ad accedere ai propri dati (65 %), il diritto di rettificare i dati errati (61 %), il diritto di opporsi alla ricezione di messaggi di marketing diretto (59 %) e il diritto che i propri dati siano cancellati (57 %).
Inoltre, il 67 % degli intervistati è a conoscenza del regolamento generale sulla protezione dei dati e il 57 % conosce l’autorità nazionale per la protezione dei dati del proprio paese. Dai risultati emerge inoltre che la protezione dei dati è fonte di preoccupazione, poiché il 62 % degli intervistati teme di non avere il controllo completo dei dati personali forniti online.
Inoltre la Commissione europea ha organizzato un evento che riunisce le autorità nazionali ed europee e le imprese per celebrare il primo anno di attuazione del regolamento generale sulla protezione dei dati alla presenza della Commissaria Jourová.
Prossime tappe
La Commissione ha lanciato una campagna di sensibilizzazione per incoraggiare i cittadini a leggere le informative sulla privacy e a ottimizzare le impostazioni relative alla privacy, in modo da condividere solo i dati che sono disposti a condividere.
La Commissione presenterà inoltre una relazione sull’applicazione del regolamento generale sulla protezione dei dati nel 2020.