K metro 0/Jobsnews – Campobasso – Sono 136 i comuni interessati ai ballottaggi di domenica 9 giugno, per le elezioni amministrative il cui primo turno ha avuto luogo il 26 maggio scorso. Di questi, sono 124 i comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti, dei quali 15 capoluogo, e 12 quelli con popolazione inferiore ai
K metro 0/Jobsnews – Campobasso – Sono 136 i comuni interessati ai ballottaggi di domenica 9 giugno, per le elezioni amministrative il cui primo turno ha avuto luogo il 26 maggio scorso. Di questi, sono 124 i comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti, dei quali 15 capoluogo, e 12 quelli con popolazione inferiore ai 15.000 abitanti. Due i capoluoghi di Regione al ballottaggio: Potenza e Campobasso; 13 quelli di provincia: Avellino, Ferrara, Forlì, Reggio nell’Emilia, Cremona, Ascoli Piceno, Biella, Verbania, Vercelli, Foggia, Livorno, Prato, Rovigo. Gli elettori interessati dai ballottaggi nei 136 comuni al voto sono 3.648.485, su una popolazione di 4.406.443, per un totale di 4.431 sezioni elettorali. Sono 9 i comuni che vanno al voto per motivi diversi dalla scadenza naturale. Nei capoluoghi, i Cinque Stelle si ritrovano al ballottaggio solo a Campobasso ma sono altrove l’ago della bilancia che determinerà la vittoria di uno o dell’altro candidato di centrosinistra o di centrodestra negli altri 14 ballottaggi principali di domenica prossima anche se indicazioni ufficiali di voto non ce ne sono. Le sfide vedranno contrapposti, per la stragrande maggioranza dei casi, candidati del centrosinistra o del centrodestra. Al primo turno delle comunali che si sono svolte quindici giorni fa, nell’election day insieme alle Europee e alle Regionali in Piemonte, il centrosinistra ha confermato la guida di Firenze e Bari tra i capoluoghi di Regione, Bergamo, Modena, Pesaro e Lecce tra quelli di Provincia; il centrodestra ha confermato invece Perugia e Vibo Valentia ed è riuscito a strappare al centrosinistra la guida di Pescara e Pavia.
Nella tornata di domenica prossima le sfide più significative appaiono quella di LIVORNO, dove il centrosinistra, con il giornalista Luca Salvetti, che al primo turno ha preso il 34,2% dei consensi, tenta di riprendere la guida della città che cinque anni fa gli fu scippata, dopo quasi 70 anni ininterrotti di potere, dai pantastellati, con Filippo Nogarin che non si è ricandidato alla guida della città e ha corso per le Europee ma non è stato eletto. Salvetti dovrà vedersela con Andrea Romiti, ispettore di polizia che al primo turno si è fermato al 26,6%.
Altra corsa interessante è quella che attende la “rossa” FERRARA dove la sinistra, con Aldo Modonesi, assessore della giunta uscente, è costretta ad inseguire il leghista Alan Fabbri, che al primo turno, con il 48,4% dei consensi, ha sfiorato la vittoria. Ad ASCOLI PICENO, guidata per 10 anni dal sindaco uscente Guido Castelli (centrodestra), la sfida rimane tutta interna al centrodestra con Marco Fioravanti, candidato da Fdi, Lega e da otto liste Civiche di centrodestra e Piero Celani (Fi e da altre sei liste civiche di area centrodestra). A CAMPOBASSO, la gara è tra Maria Domenica D’Alessandro (Lega) che ha sfiorato il 40% al primo turno e il candidato M5S Roberto Garavina, che la distanzia notevolmente. Importante sarà capire come voterà qui l’elettorato di centrosinistra. Si sono insediati regolarmente alle ore 16 i seggi a POTENZA dove il ballottaggio sarà tra Mario Guarente (centrodestra) e Valerio Tramutoli (Basilicata possibile) a decretare il sindaco che succederà a Dario De Luca. In totale sono circa 58 mila gli aventi diritto che potranno recarsi a votare nelle 77 sezioni allestite nel capoluogo lucano. Al primo turno, Guarente (candidato dalla Lega e sostenuto da altre cinque liste di centrodestra) ha ottenuto il 44,7%; Tramutoli (sostenuto da Basilicata possibile e Potenza città giardino, due liste civiche di sinistra e ambientaliste) il 27,4%. Domani in Basilicata si terrà anche un altro ballottaggio, non però in un Comune con più di 15 mila abitanti, bensì nel piccolo paese di Banzi (Potenza), dove al primo turno si è registrato un insolito caso di pareggio, con i due candidati – Giuseppina Duca e Pasquale Caffio – che hanno ottenuto 447 voti ciascuno.
Il 9 giugno il centrosinistra, infine, si riprenderà AVELLINO dove la sfida è tutta interna a questo schieramento e dove due settimane fa sono andati al ballottaggio due suoi esponenti: Luca Cipriano candidato dal Pd che si è fermato al 32,5% e Gianluca Festa (28,6) espressione di alcune liste civiche di centrosinistra. Ad Avellino, guidata prima di quest’ultima tornata elettorale dal sindaco M5S Vincenzo Ciampi, la giunta è caduta nel novembre 2018, dopo appena cinque mesi dall’insediamento.
A FOGGIA sarà il Movimento 5 Stelle il vero ago della bilancia del ballottaggio. Da una parte il sindaco uscente, Franco Landella, sostenuto dal centrodestra e che al primo turno ha ottenuto il 46,11 %, dall’altra l’ingegnere Pippo Cavaliere, del centrosinistra, con il 33,71%. Nei giorni scorsi i due candidati sindaci appoggiati da liste civiche, Giuseppe Mainiero e Giuseppe Pertosa hanno ufficializzato che sosterranno al ballottaggio il candidato del centro sinistra. Parte da favorito, a REGGIO EMILIA, il sindaco uscente del Pd Luca Vecchi, che il 26 maggio si è fermato ad un soffio dalla riconferma incassando il 49,13 per cento delle preferenze. Sfiderà Roberto Salati, fotografo di matrimoni, moda e pubblicità al suo esordio in politica e candidato del centrodestra. Recentemente, gli è stato regalato da alcune elettrici, forse come ‘portafortuna’, un rosario del venerabile padre Daniele da Torricella, sacerdote per cui è in corso il processo di beatificazione. Miracoli a parte, comunque, i giochi sembrano fatti a patto, però, che il sindaco dem uscente riesca a riportare alle urne gli elettori che lo hanno scelto al primo turno. Occhi puntati su CREMONA, in Lombardia, per la sfida tra il sindaco uscente Gianluca Galimberti e il candidato del centrodestra Carlo Malvezzi. Domenica prossima, al ballottaggio, Malvezzi dovrà colmare il gap di cinque punti percentuali in favore del primo cittadino uscente in una complicata rincorsa (al primo round Galimberti con il centrosinistra ha raccolto il 46,65 per cento dei consensi, e Malvezzi, appoggiato da Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, il 41,18%). A tirargli la volata, il 3 giugno in città è arrivato anche il leader della Lega, Matteo Salvini. Nelle stesse ore Anonymous ha hackerato il sito internet della Lega provinciale cremonese postando un messaggio contro le politiche migratorie del ministro dell’Interno. A fare la differenza al ballottaggio potrebbero essere anche quel 33% di elettori che non sono andate a votare al primo turno. A PRATO ad arrivare vicinissimo ad un apparentamento formale era stato il candidato del centrodestra Daniele Spada che in settimana aveva stretto un accordo con le liste civiche che hanno sostenuto al primo turno Marilena Garnier e Aldo Milone per cercare di recuperare il ritardo accumulato al primo turno (35% contro il 47% del sindaco uscente Matteo Biffoni, che invece fin dal giorno successivo ha dichiarato di non cercare alleanze con nessun altro schieramento). Proprio in dirittura d’arrivo, però, l’apparentamento ufficiale è saltato e si è arrivati ad un meno impegnativo appoggio esterno.
Dopo la vittoria alle regionali del centrodestra che con Alberto Cirio ha sconfitto il governatore Pd uscente, Sergio Chiamparino, in Piemonte si torna al voto per il ballottaggio in tutti e tre i capoluoghi di provincia piemontesi, Biella, Verbania e Vercelli. A BIELLA è rimasto escluso dal secondo turno il sindaco uscente Marco Cavicchioli, del centrosinistra, e si sfideranno Claudio Corradino, del centrodestra, che ha ottenuto il 39,95% e Donato Gentile, rappresentante delle liste civiche, che ha avuto il 27,5%. A VERCELLI la sindaca uscente del centrosinistra Maura Forte ha ottenuto il 24,6% per cento rispetto al rappresentante del centrodestra Andrea Corsaro, che si è attestato al 41,8%. Anche a VERBANIA la sindaca uscente, Silvia Marchionini, del centrosinistra insegue con il 36% lo sfidante del centro destra Giandomenico Albertella, che ha raggiunto il 45 per cento. Risultati che confermano la ‘virata’ verso il centrodestra registrata un po’ in tutto il Piemonte, a cominciare appunto dalle Regionali.