K metro 0 – Agrigento – P. D., 62 anni, è stato arrestato in un appartamento di Volklingen, cittadina tedesca vicino al confine con la Francia, e consegnato all’autorità giudiziaria italiana all’aeroporto di Linate. Era latitante dallo scorso 12 febbraio, dopo l’emissione di un provvedimento restrittivo nei suoi confronti, portando con sé 573mila euro rubati
K metro 0 – Agrigento – P. D., 62 anni, è stato arrestato in un appartamento di Volklingen, cittadina tedesca vicino al confine con la Francia, e consegnato all’autorità giudiziaria italiana all’aeroporto di Linate. Era latitante dallo scorso 12 febbraio, dopo l’emissione di un provvedimento restrittivo nei suoi confronti, portando con sé 573mila euro rubati dai conti dei clienti.
Gli investigatori italiani hanno ottenuto la piena collaborazione della polizia tedesca, che, a seguito di un blitz, lo ha sorpreso all’interno della sua abitazione. Ieri sera, all’aeroporto di Milano Linate, i carabinieri della tenenza di Favara lo hanno arrestato per poi condurlo agli arresti domiciliari.
Il tribunale di Agrigento aveva spiccato un mandato di arresto europeo dopo che, già a febbraio, all’uomo erano stati sequestrati immobili e veicoli per 573 mila euro, pari alla somma di danaro indebitamente sottratta nel tempo. A fare luce su quanto è accaduto – a partire dal 2011 e fino al dicembre del 2017 – a Favara furono i carabinieri della tenenza cittadina in collaborazione con la Guardia di finanza.
L’accusa è di peculato. Particolarmente complessa è la vicenda sulla quale i militari avevano indagato nella seconda metà dell’anno passato, riuscendo a fare luce, sotto il coordinamento del Sostituto Procuratore di Agrigento Chiara Bisso, su una serie di strani ammanchi di denaro segnalati nel tempo da numerosi clienti, soprattutto anziani, di un istituto di credito di Favara. I carabinieri si erano infatti messi sulle tracce del 62enne favarese, dipendente della banca quale impiegato.
A seguito delle numerose denunce presentate nel 2018 da una sessantina di anziani clienti dell’istituto creditizio, i militari erano riusciti ad evidenziare la costante presenza dell’indagato nel corso di operazioni di sportello sospette: le vittime, spesso appunto anziane, dietro pressante suggerimento dell’impiegato, gli lasciavano in custodia i propri libretti di risparmio, ingannati dalla promessa di accesso ai buoni fruttiferi.
La complessa vicenda si era intrecciata poi con la condotta tenuta da una coppia residente nel catanese (la donna 43enne originaria di Favara ed il coniuge 38enne originario di Messina), i quali, venuti a conoscenza di particolari imbarazzanti della vita privata dell’impiegato, dietro minaccia di rendere pubblici i dettagli, avevano estorto, tra il 2016 e il 2017, ben 250 mila euro a P. D., il quale, con tutta probabilità, aveva attinto l’ingente somma versata a più riprese, dai 573 mila euro accaparrati nel tempo. Ed è stata proprio la denuncia per estorsione presentata dall’impiegato, quando già era oggetto di pressanti indagini da parte dei Carabinieri, ad aver consentito ai militari di ricostruire l’intera vicenda estorsiva, facendo scattare, quel 12 febbraio, gli arresti domiciliari a carico della coppia catanese, su disposizione del gip di Agrigento.
Il blitz è scattato la notte del 3 aprile scorso, sorprendendo nel sonno l’ex impiegato 62enne, grazie alla piena e operativa collaborazione della Polizia tedesca. Oggi, infatti, la collaborazione tra le singole polizie nazionali e gli stessi uffici giudiziari è ormai una realtà operante, destinata a svilupparsi ancora in chiave europea: con l’adozione proprio di procedure europee sovranazionali, come anzitutto il mandato di cattura europeo.