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Lettonia, il giurista Eglis Levits nuovo Capo dello Stato: Presidente di tutti, e a favore delle sanzioni contro Mosca

Lettonia, il giurista Eglis Levits nuovo Capo dello Stato: Presidente di tutti, e a favore delle sanzioni contro Mosca

K metro 0 – Riga – In Lettonia, repubblica parlamentare, cambio della guardia al vertice dello Stato: il Parlamento ha eletto nuovo Presidente della Repubblica il giudice della Corte europea di Giustizia Eglis Levits. Secondo la tradizione politica lettone, un candidato, per essere eletto Presidente con un mandato di 4 anni e poteri molto simili a

K metro 0 – Riga – In Lettonia, repubblica parlamentare, cambio della guardia al vertice dello Stato: il Parlamento ha eletto nuovo Presidente della Repubblica il giudice della Corte europea di Giustizia Eglis Levits. Secondo la tradizione politica lettone, un candidato, per essere eletto Presidente con un mandato di 4 anni e poteri molto simili a quelli del Presidente italiano, deve avere la maggioranza assoluta dei voti (51%): Levits ha anche oltrepassato l’“asticella”, raccogliendo i voti di 61 legislatori del Saelma, il Parlamento (che ha 100 deputati). I candidati erano tre: oltre a Levits, anche il difensore civico lettone, Juris Jansons, candidato dal Partito dei verdi e agricoltori ZZS, e Didzis Šmits, candidato dai deputati del partito centrista KPV. Saskaņa, il partito russofono dell’opposizione, cui appartiene la maggior parte dei posti in Parlamento, non ha presentato alcun candidato.

Il neo presidente, 63 anni, è nato a Riga da una famiglia di dissidenti contro il regime sovietico (all’epoca dominante tutti e 3 i Paesi baltici, occupati stabilmente con la vittoria nella Seconda guerra mondiale). Emigrato in Germania con i genitori nel 1972 e rientrato in Lettonia nel 1990, ha partecipato nel 1991, nei giorni del crollo dell’URSS, alla stesura della Dichiarazione di indipendenza della repubblica. Laureatosi all’ Università di Amburgo, prima alla Facoltà di Giurisprudenza (1982), poi a quella di Scienze Sociali e Filosofia (1985), giurista e politologo, è stato ambasciatore della Lettonia in Germania, Svizzera, Austria e Ungheria, deputato, ministro della Giustizia, membro della Corte di giustizia. Nella Costituzione, è autore del preambolo: che stabilisce che lo Stato lettone è creato per “garantire l’esistenza e lo sviluppo secolare della nazione lettone, della sua lingua e della sua cultura”.

” Congratulazioni al presidente eletto, in attesa di una stretta cooperazione per far avanzare gli obiettivi di politica estera della Lettonia e rafforzare i legami UE e transatlantici” (la Lettonia è da tempo membro sia della UE, in cui aderisce anche alla zona Euro, che della NATO), ha scritto, su Twitter, il ministro degli Esteri lettone Edgars Rinkevics.

Levits prende il posto di Raimonds Vējonis, che ha concluso il suo mandato e ha deciso di non ricandidarsi: entrerà in carica l’8 luglio. Fortemente critico della politica di russificazione forzata attuata a suo tempo, nel Paese, dall’URSS, ritiene pienamente giustificate le sanzioni nei confronti di Mosca, ed è, anzi, un sostenitore della chiusura delle scuole russe nella Repubblica. Ha promesso di diventare il Presidente di tutte le persone e di tutte le religioni del Paese.

 

di Fabrizio Federici

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