K metro 0 – Londra – Boris Johnson, ex segretario di stato britannico per gli Affari esteri, dovrà presentarsi in tribunale. È stato infatti accusato di condotta scorretta nell’esercizio di un incarico pubblico, dopo aver fornito informazioni false durante la campagna per il referendum sulla Brexit del 2016. Il giudice distrettuale, Margot Coleman, ha convocato
K metro 0 – Londra – Boris Johnson, ex segretario di stato britannico per gli Affari esteri, dovrà presentarsi in tribunale. È stato infatti accusato di condotta scorretta nell’esercizio di un incarico pubblico, dopo aver fornito informazioni false durante la campagna per il referendum sulla Brexit del 2016. Il giudice distrettuale, Margot Coleman, ha convocato Johnson per rispondere della sua condotta. Tre anni fa, fece leva sugli elettori raccontando come il Regno Unito inviasse 350 milioni di sterline a settimana all’Unione europea. Jonhson è stato una delle figure chiave e sostenitori del “leave” e ha spinto per un’interruzione dei rapporti con l’Ue. Tra le altre cose, venne fatto stampare su un autobus la promessa che i soldi sarebbero stati investiti nel Servizio Sanitario Nazionale britannico, piuttosto che finire nelle tasche dell’Unione. L’ex sindaco di Londra era stato, di fatto, fondamentale nella vittoria della Brexit, che arrivò con il 52% dei voti.
Le autorità statistiche britanniche hanno rivelato agli organi di stampa che la storia dei 350 milioni di sterline era ingannevole e hanno ribadito che si è trattato di “un utilizzo improprio grave delle statistiche ufficiali”. Marcus Ball, 29enne uomo d’affari, ha deciso di portare in tribunale Johnson per aver fuorviato il pubblico durante il referendum e durante le elezioni nazionali del 2017. Ball è riuscito a raccogliere circa 200mila sterilne attraverso una campagna di crowdfunding per pagare le spese processuali. La notizia non poteva arrivare in un momento peggiore, visto che l’esponente dei Conservatori, è uno dei candidati per la leadership del partito e per il ruolo di successore di Theresa May. Il giudice che ha in mano il caso, in una nota ha scritto che non ci sono ancora prove che confermino le accuse e che non sarà compito suo giudicare la colpevolezza di Johnson. Tuttavia, ha aggiunto che la convocazione è d’obbligo. “Questo significa che l’accusato dovrà presentarsi in tribunale per un’udienza preliminare, poi il caso passerà nelle mani di una corte della corona (il tribunale penale, ndr) per portare avanti il processo”, ha dichiarato il giudice. Johnson ha negato, attraverso i propri legali, di aver agito in maniera disonesta. Fonti a lui vicine, riportate da The Guardian, sottolineano che si tratta di un tentativo di capovolgere il risultato del referendum e annullare la volontà delle persone. Queste le parole del suo avvocato, Adrian Darbishire: “Si tratta di accuse completamente inappropriate e, soprattutto, stiamo assistendo ad una manovra politica”.
David Davies, conservatore pro-Brexit, ha descritto la faccenda come “profondamente inquietante”. Sul suo profilo Twitter si legge: “I sostenitori dell’Ue hanno spesso sostenuto che l’uscita del Regno Unito avrebbe fatto collassare l’economia. Nessuno di loro è stato convocato in tribunale”.