K metro 0 – Atene – Il primo ministro greco, Alexis Tsipras, ha invocato le elezioni anticipate a seguito della brutta sconfitta subita dal suo partito nelle elezioni europee. Dagli uffici di Syriza Tsipras ha parlato così: “Il risultato non risponde alle nostre aspettative. Non lo ignorerò”. Il primo ministro ha dato credito al proprio
K metro 0 – Atene – Il primo ministro greco, Alexis Tsipras, ha invocato le elezioni anticipate a seguito della brutta sconfitta subita dal suo partito nelle elezioni europee. Dagli uffici di Syriza Tsipras ha parlato così: “Il risultato non risponde alle nostre aspettative. Non lo ignorerò”.
Il primo ministro ha dato credito al proprio governo per aver trascinato fuori il Paese dal clima di austerità imposto dai creditori della Grecia e ha aggiunto che votare per i vincitori di domenica, i conservatori di Nea Demokratia, è come ritornare “nel buio dell’austerità, della crisi, degli oligarchi, del Fondo monetario internazionale”. Il mandato del governo scade a ottobre e prima dell’annuncio di domenica notte, i funzionari di governo avevano ribadito che le elezioni si sarebbero dopo questa data. Tuttavia, nel lungo e travagliato incontro tra i ministri e i membri del partito si è arrivati alla conclusione che l’opzione migliore è andare alle urne prima del tempo. Tsipras ha dichiarato che incontrerà il presidente greco per richiedere lo smantellamento del parlamento dopo il secondo round delle elezioni amministrative e regionali del 2 giugno. La prima data disponibile potrebbe essere quella del 30 giugno.
Nel periodo precedente alle elezioni, Tsipras ha proposto al Parlamento una serie di misure e ha sfidato i conservatori a votarle. Non lo hanno fatto, ovviamente, ma Tsipras è stato accusato di aver messo in atto un disperato tentativo di raccogliere voti. Nea Demokratia ha conquistato il 33,62% rispetto al 23,86% di Syriza. I socialisti del Movement for Change seguono con il 7,16% davanti al Partito Comunista al 5,75%, al movimento di estrema destra Alba Dorata che ha raggiunto il 4,86%, ai nazionalisti di Greek Solution (4,04%) e a Diem25, il movimento paneuropeo del primo ministro dell’Economia di Syriza, Yanis Varoufakis, che ha raggiunto solamente il 3,15%. Nea Demokratia, quindi, guadagna sette seggi al Parlamento europeo; Syriza ne otterrà sei; i socialisti, i comunisti e Alba Dorata due a testa e Greek Solution e Diem25 uno. Secondo le analisi degli esperti, inoltre, il successo di New Democracy potrebbe non finire qui. Nelle elezioni amministrative e regionali di domenica prossima è previsto un ulteriore balzo in avanti.
Nel 2015 Tsipras vinse le elezioni con oltre il 35% delle preferenze, un risultato completamente opposto a quello raggiunto in quest’occasione. In quel particolare periodo storico, la Grecia era una nazione prossima al fallimento, con livelli di disoccupazione altissimi e una pressione asfissiante dei vari creditori, come il Fondo monetario internazionale. Per Tsipras si è trattato sicuramente di un punto di snodo nella sua carriera politica: da leader radicale dovette fare i conti con un doloroso risanamento, caratterizzato da direttive europee sempre più’ stringenti e malcontento sociale. Ciononostante, la Grecia è riuscita ad uscire dalla situazione critica in cui riversava. Ed ora ritornerà al governo lo stesso partito che portò il Paese al tracollo, colpevole di aver truccato i bilanci.