Dagli exit poll emerge la tenuta dei partiti europeisti, il boom dei Verdi e la sconfitta netta dei nazionalisti K metro 0/Jobsnews – Bruxelles – Alle ore 19 alle elezioni europee in Italia ha votato il 41,8 per cento degli elettori aventi diritto. Sono i dati diffusi dal Viminale. Ecco le affluenze alle ore 19 in ogni capoluogo
Dagli exit poll emerge la tenuta dei partiti europeisti, il boom dei Verdi e la sconfitta netta dei nazionalisti
K metro 0/Jobsnews – Bruxelles – Alle ore 19 alle elezioni europee in Italia ha votato il 41,8 per cento degli elettori aventi diritto. Sono i dati diffusi dal Viminale. Ecco le affluenze alle ore 19 in ogni capoluogo di Regione: Aosta 41,06% – Torino 45,63% – Milano 46,73% – Bolzano 49,87% – Trento 44,27% – Trieste 40,79% – Venezia 45,12% – Genova 45,44% – Bologna 51,86% – Firenze 57,83% – Ancona 42,34% – Perugia 55,96% – Roma 39,34% – L’Aquila 36,80% – Campobasso 55,64% – Napoli 29,32% – Bari 53,23% – Catanzaro 31,43% – Potenza 56,35% – Palermo 32,24% – Cagliari 33,72%.
Affluenza altissima, calo ma tenuta sostanziale dei partiti europeisti, sorpasso di Marine Le Pen sulla lista di Emmanuel Macron in Francia, boom dei Verdi in Germania, mentre i ‘sovranisti’ per ora non sfondano ad eccezione del trionfo di Viktor Orban in Ungheria. Queste le prime indicazioni che arrivano nel tardo pomeriggio dagli exit poll delle elezioni europee. In Francia il Rassemblement National di Marine Le Pen sarebbe il primo partito con un dato tra il 23% e il 25%, stando al rilevamento Ipsos diffuso dal quotidiano belga Le Soir. Più staccata la lista Renaissance legata al presidente Emmanuel Macron e alla sua Republique en Marche, che si ferma a un dato tra il 19 e il 22%. I Repubblicani sono dietro (11-12%), seguiti da Europa Ecologia-I Verdi (9%) e La France Insoumise (8%).
In Germania il centrodestra di Angela Merkel è in calo ma resta in testa negli exit poll, festeggiano invece i Verdi secondo partito al 22% e restano delusi i socialdemocratici dell’Spd al 15% che sono scavalcati da cristiano-democratici nel voto locale per la roccaforte di Brema. Male, o comunque meno delle aspettative, l’estrema destra di Afd che si ferma, sempre secondo le proiezioni, al 10,5% (un dato comunque sopra il 7,1 del 2014 ma inferiore a tutti i sondaggi). L’affluenza è invece volata di 11 punti dalle europee del 2014 per raggiungere quasi quota 60%, il dato più alto dai tempi della riunificazione dell’89. L’Unione Cdu-Csu di Angela Merkel, guidata dal candidato alla presidenza della Commissione europea Manfred Weber, è pari a circa il 28%, il punteggio più basso della sua storia in tutte le elezioni nazionali. “Non è un risultato all’altezza degli standard che ci poniamo”, ha commentato a caldo la leader dell’Unione, Annegret Kramp-Karrenbauer. “E’ deludente”, ha dichiarato all’Ard il commissario tedesco Gunther Oettinger. La presidente del Partito socialdemocratico tedesco (SpD), Andrea Nahles, si e’ detta “estremamente delusa” dal risultato ottenuto dalla propria formazione alle elezioni europee tenute oggi in Germania, che le ultime previsioni danno al 15,3 per cento. Secondo quanto riferito dal settimanale tedesco “Die Zeit”, durante una dichiarazione alla Willy Brandt Haus, la sede centrale della Spd a Berlino, Nahles ha inoltre affermato: “Sapevamo dall’inizio quanto difficili sarebbero state queste elezioni, ma essere divenuti il terzo partito e’ estremamente deludente”.
Il partito socialdemocratico avrebbe vinto le elezioni europee in Danimarca, superando i liberali di destra del primo ministro Lars Likke Rasmussen, mentre gli euroscettici del Partito del popolo danese subiscono un crollo, secondo gli exit poll pubblicati alla chiusura delle urne. Il partito socialdemocratico otterrebbe il 23,6% contro il 20,6% dei liberali. Il partito del Popolo danese si ferma al 11,8% contro il 26,6% del 2014. Buon risultato anche dei Verdi con il 13% e dei radicali (partito liberale di sinistra) della commissaria europea alla Concorrenza, Margrethe Vestager, con il 9,7%.
In Austria vola il partito del cancelliere Sebastian Kurz che avrebbe ottenuto il 34,5%, ovvero a 7 seggi, due in più rispetto alle precedenti consultazioni europee. Il caso ‘Ibiza-gate’ ha pesato sul partito di estrema destra Fpoe del del vicecancelliere Heinz Christian Strache che si ferma al 17,5% e perde un seggio. Secondo partito in Austria i socialisti della SPOe con il 23,5% (5 seggi). I Verdi si sarebbero fermati al 13,5% (2 seggi, uno in meno), i NEOS all’8,0% (1 seggio). Gli exit poll confermano anche il dato olandese, con il buon vantaggio del partito Laburista di Frans Timmermans, mentre in Grecia è in vantaggio Nuova Democrazia, il partito di centrodestra guidato da Kyriakos Mitsotakis, superando il partito del primo ministro Alexis Tsipras. Nuova Democrazia avrebbe ottenuto tra il 32 e il 36% contro il 25-29% di Syriza. Al terzo posto il partito socialista Kinal, erede del Pasok, con il 5-7%. L’estrema destra Alba Dorata avrebbe ottenuto tra il 5 e il 7% dei voti. In Ungheria affermazione del partito nazionalista Fidesz, del presidente ungherese Viktor Orban, che negli exit poll viene dato al 56%, in netto vantaggio rispetto ai socialisti di Mszp (10%) e alla Coalizione democratica (Dk) al 10%. Il partito liberale e europeista Slovacchia Progressista dovrebbe conquistare il primo posto nelle elezioni europee in Slovacchia. Il partito Slovacchia Progressista, che fa riferimento alla nuova presidente Zuzana Caputova, avrebbe ottenuto oltre il 20%, ben al di sopra delle stime di aprile quando le proiezioni dell’Europarlamento gli attribuivano appena l’8%. In seconda posizione c’è il partito socialdemocratico Smer dell’attuale primo ministro Peter Pellegrini, che con il 15,7% tocca il risultato più basso della sua storia alle elezioni europee. Solo terzo con il 12,1% il partito di estrema estrema destra “Nostra Slovacchia”, che alcuni sondaggi consideravano come il favorito. Il Partito laburista del premier Joseph Muscat infine, è nettamente in testa nelle elezioni europee a Malta. Il Partito laburista otterrebbe il 55% contro il 37% per i conservatori del Partito nazionalista.
“È la più alta partecipazione degli ultimi vent’anni”. Così il portavoce del Parlamento europeo, Jaume Duch, ha commentato i dati sull’affluenza delle elezioni europee. Secondo i dati preliminari, in 27 Stati l’affluenza media nell’Ue è stata del 51%. Non sono compresi i dati relativi alla partecipazione nel Regno Unito, che arriveranno più tardi in serata.
di Pino Salerno