K metro 0 – Roma – Federconsumatori ha espresso al Ministro della Salute e al Presidente della Conferenza Stato Regioni preoccupazione per la situazione in cui versano i mezzi di soccorso avanzato. Materia trattata in un’ottica di mero risparmio e non con l’intento di garantire un servizio di soccorso appropriato, tempestivo, qualificato e uniforme, sul
K metro 0 – Roma – Federconsumatori ha espresso al Ministro della Salute e al Presidente della Conferenza Stato Regioni preoccupazione per la situazione in cui versano i mezzi di soccorso avanzato. Materia trattata in un’ottica di mero risparmio e non con l’intento di garantire un servizio di soccorso appropriato, tempestivo, qualificato e uniforme, sul territorio nazionale.
Tale approccio ha portato ad una diffusa demedicalizzazione dei mezzi di soccorso una privatizzazione del servizio secondo modalità di gestione e d’affidamento che accentuano differenze a livello regionale.
Federconsumatori chiede in immediato intervento teso a garantire la sicurezza della popolazione su:
Quantificazione del fabbisogno dei mezzi di soccorso avanzato;
Qualificazione dei mezzi di soccorso avanzato;
Qualificazione dei mezzi di soccorso di base;
Numero unico 112.
È perciò necessario che venga fatta immediata chiarezza sul fabbisogno dei mezzi di soccorso per assicurare un soccorso appropriato in termini di tempistica e tipologia di prestazione, specialmente in aree ad elevata concentrazione demografica.
Nessuna ragione può giustificare un modello di soccorso avanzato privo di medico. Per Federconsumatori le ambulanze “senza medico” non devono essere annoverate nel conteggio dei mezzi di soccorso avanzato nella valutazione del fabbisogno regionale.
Il personale volontario non può in nessun modo essere gestore esclusivo del soccorso di base.
In relazione al numero unico 112 è evidente come questo abbia reso più farraginosa e lenta la procedura di raccolta delle chiamate e della successiva selezione ed invio del mezzo di soccorso, a tutto danno dell’utenza.
Non è certo questo lo spirito della normativa europea intendeva allargare il servizio d’emergenza, non sostituendo i servizi già operanti.
Secondo quanto rilevato dalla Federconsumatori, ad esempio, in Lombardia si registra un grave ritardo nel passaggio della chiamata alla centrale operativa, stimabile in circa 60 secondi.
Sussistono poi studi scientifici 2016 dell’ERC, punto di riferimento scientifico europeo, che attestano come la mediazione sulle chiamate da parte di una centrale unica e l’inevitabile ritardo nell’invio dei mezzi, sembrerebbe incidere significativamente sugli esiti dei soccorsi.
Alla luce di tali considerazioni Federconsumatori ritiene necessario un urgente intervento delle Istituzioni citate, per garantire un adeguato, tempestivo e qualificato soccorso dei cittadini.