K metro 0 – Amsterdam – Nella giornata del 23 maggio, si è svolto il primo giorno di votazioni per l’Europa: tra i primi a votare l’Olanda, che secondo le statistiche, vede aumentare l’affluenza rispetto alle elezioni del 2014. Secondo la proiezione dell’Ipsos, ieri ha votato il 41,2% degli olandesi contro il 37,3% di cinque
K metro 0 – Amsterdam – Nella giornata del 23 maggio, si è svolto il primo giorno di votazioni per l’Europa: tra i primi a votare l’Olanda, che secondo le statistiche, vede aumentare l’affluenza rispetto alle elezioni del 2014. Secondo la proiezione dell’Ipsos, ieri ha votato il 41,2% degli olandesi contro il 37,3% di cinque anni fa.
Ma i dati dell’affluenza non sono l’unica nota di sorpresa di questo primo giorno di votazioni comunitarie. Infatti, nei primi exit poll che sono stati diffusi immediatamente dopo la chiusura delle urne, è emerso che in Olanda i populisti non hanno avuto il successo pronosticato. Il risultato, invece, nonostante i possibili margini di errore dovuti a un’analisi su un campione limitato, ha visto un’ascesa sorprendente dei laburisti.
Come riporta l’esplicito titolo scelto da Repubblica, “Eurovoto, inizia l’Olanda e va a sinistra”: i socialisti guidati dal Vicepresidente della Commissione europea Timmermans stanno al 18%, mentre “crollano gli xenofobi di Geert Wilders, storico alleato di Matteo Salvini” e cala la destra.
Nello specifico, il partito laburista olandese (PvdA) ha sconvolto i pronostici sulle elezioni europee e nell’exit poll si piazza davanti ai liberali (VVD) e ai populisti (FVD). Secondo le prime stime il Partito laburista di Frans Timmermans, con il 18,1% dei voti, dovrebbe vincere cinque dei 26 seggi assegnati ai Paesi Bassi.
Il Partito popolare per la libertà e la democrazia (VVD), quattro posti con il 15% dei voti e il Forum per la Democrazia (FVD) populista di Thierry Baudet tre posti con l’11% dei voti, questo secondo i preliminari Ipsos. Gli ultimi sondaggi prima del voto hanno suggerito una vittoria dei populisti del signor Baudet, accreditati con 5 seggi, proprio come il VVD. Ma comunque, l’effettivo spoglio delle schede inizierà alla chiusura dei seggi in Italia, gli ultimi a votare, alle 23 di domenica sera.
Andrea Bonanni, commentando su la Repubblica il titolo “E se a rischiare di più fossero i populisti?”, ha detto che potrebbe non essere un test indicativo. Ciò che si legge sul quotidiano è che questo risultato “tuttavia riavvicina l’Olanda al nocciolo duro dei Paesi europeisti da cui sembrava essersi allontanata. Il dato olandese conferma che il voto degli europei per eleggere il loro Parlamento avrà quasi ovunque una valenza doppia. Da una parte, infatti, deciderà se l’Europa potrà continuare a crescere e rafforzarsi come potenza globale e democratica di fronte a Cina, Russia, Stati Uniti, oppure se la scelta sovranista la renderà vassalla, economicamente e politicamente, degli altri Grandi e delle destre populiste che sono la loro quinta colonna nella Ue”.
Con l’Olanda ieri andata al voto anche la Gran Bretagna di Theresa May, che già indicato il termine delle sue dimissioni, e s’è ben guardata dal diffondere exit poll. Ciò che emerge comunque al momento, in questo primo giorno di elezioni, è che per l’Europa unita può esserci ancora una speranza, ma dovremo aspettare la chiusura delle urne in tutti gli Stati membri per poter dare un giudizio complessivo.