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Strasburgo. Primi sondaggi più attendibili per le elezioni europee del 26 maggio

Strasburgo. Primi sondaggi più attendibili per le elezioni europee del 26 maggio

K metro 0 – Roma – Manca meno di un mese alle votazioni, nei 28 Stati membri (ci sarà anche il Regno Unito), per le elezioni europee del 23-26 maggio 2019. Il vento di una generale crisi dei partiti tradizionali in tutta Europa sarebbe confermato anche dai periodici sondaggi pubblicati da Poll of Polls, che monitorano in maniera costante il comportamento elettorale

K metro 0 – Roma – Manca meno di un mese alle votazioni, nei 28 Stati membri (ci sarà anche il Regno Unito), per le elezioni europee del 23-26 maggio 2019.

Il vento di una generale crisi dei partiti tradizionali in tutta Europa sarebbe confermato anche dai periodici sondaggi pubblicati da Poll of Polls, che monitorano in maniera costante il comportamento elettorale degli europei.

In queste elezioni, l’unione dei sovranisti vorrebbe diventare la prima forza politica dell’UE, ma stando ai sondaggi, nonostante una crescita generale dei partiti di destra, la maggioranza rimarrebbe stabilmente quella formata da Popolari, Socialisti e Liberali.

Per prima cosa a tenere banco c’è la questione Brexit. Vista la proroga delle trattative al 31 ottobre, anche il Regno Unito andrà regolarmente al voto per eleggere i suoi deputati, che poi decadranno nel momento dell’uscita (se avverrà).

Sia i Popolari che i Socialisti – con quest’ultimi che potrebbero però rinvigorirsi con il ritorno dei Laburisti britannici-sono stimati in forte calo rispetto ai partiti considerati euroscettici e populisti, mentre la sinistra sarebbe in una situazione di sostanziale stallo. Con l’ingresso di En Marche! di Macron, i Socialisti sarebbero i più colpiti, mentre i Liberali sarebbero il gruppo in maggiore crescita: e con il leader francese al loro interno, i centristi si allontanerebbero così da una possibile alleanza con la destra.

Ci sarebbe anche un unico blocco dei sovranisti. i Conservatori di ECR rimarrebbero per conto loro anche se restano alleati. Matteo Salvini ha comunque riunito in un’unica alleanza i due gruppi ENF ed EFDD.

Anche il Movimento 5 Stelle ha intenzione di dare vita a un nuovo gruppo. Però, per i pentastellati, nonostante alcune adesioni, sarà difficile mettere insieme i deputati eletti in almeno sette paesi diversi: che, oltretutto, appartengono a formazioni politiche tra loro al quanto diverse, spesso con affinità al M5S solo generiche e superficiali

Il PPE è il Partito Popolare Europeo e rappresenta il maggiore gruppo a Bruxelles. Al suo interno ci sono i partiti italiani Forza Italia, Alternativa Popolare, Unione di Centro e SVP. Le altre principali forze sono il CDU della Merkel, il Partito Popolare spagnolo di Casado, i Repubblicani francesi. Negli ultimi tempi però si stanno ritagliando un ruolo sempre più da protagonista anche gli austriaci di OVP del giovane presidente Sebastian Kurz, e soprattutto Fidesz, del premier ungherese Viktor Orban.

Il PES è il Partito Socialista Europeo. Oltre ai nostrani Partito Democratico e Partito Socialista Italiano ci sono i tedeschi del SPD e i Socialisti spagnoli e francesi, i laburisti inglesi, e sono corpose anche le delegazion: rumena, svedese e portoghese.

ALDE significa Alleanza dei Democratici e Liberali per l’Europa. Per l’Italia ci sono i Radicali, mentre il grosso della truppa parlamentare a Bruxelles è formata dal movimento spagnolo Ciudadanos, dai liberali olandesi e Ano del premier ceco Zeman. Di impronta liberale ed europeista, il gruppo può essere inserito nell’area di centrodestra. Recentemente ha aderito anche En Marche! di Emmanuel Macron.

ECR sono i Conservatori e Riformisti. Per l’Italia c’è Fratelli d’Italia, mentre i partiti più importanti sono i Conservatori della premier inglese Theresa May e i polacchi di Diritto e Giustizia.

ENF + EFDD due gruppi fortemente euroscettici e di destra, grazie alle trattative condotte da Salvini si sono uniti. Oltre alla Lega, ci sono il Raggruppamento Nazionale della Le Pen, i Democratici Svedesi, i tedeschi di AfD, il Partito per la Libertà olandese e Ukip, il partito inglese che, con Nigel Farage, ha lanciato la Brexit.

LEFT è il gruppo di sinistra presente a Bruxelles. L’Italia è rappresentata da “Altra Europa per Tsipras” (chiaramente simpatizzante del Premier ellenico) e da Rifondazione Comunista. Altri partiti principali sono Syriza proprio di Alexis Tsipras, i tedeschi di Linke e la sinistra di Mélenchon in Francia.

Green/EFA sono i Verdi. La nostra Federazione dei Verdi può contare su due europarlamentari, ma sono soprattutto i partiti olandesi, tedeschi e del Nord Europa ad avere una maggiore presenza.

Infine, Movimento 5 Stelle, il gruppo lanciato da Luigi Di Maio, oltre ai pentastellati italiani conta la presenza dei polacchi di Kukiz’15 e dei croati di Zivi Zid. Sarà dura però mettere assieme 25 deputati (ma questo non sarebbe un problema), di sette Paesi diversi (è un problema), visto che gli altri alleati sono tutti partiti minori e che non dovrebbero riuscire a superare la soglia di sbarramento.

Nell’ultima rilevazione di Poll of Pools, è stata inclusa nuovamente la partecipazione al voto del Regno Unito, nel numero degli europarlamentari da eleggere: numero totale che così è tornato a 751, come avvenuto nel 2014.Vediamo dettagliatamente i possibili risultati assegnati a ciascun euro gruppo e tra parentesi la differenza dal risultato ottenuto nel 2014:

PPE: 172 (-45)

PSE: 146 (-39)

ALDE: 96 (+32)

ECR: 60 (-12)

ENF+EFDD: 70 (-25)

Nuovi non affiliati: 77 (+77)

Greens / Efa: 58 (+8)

Left: 49 (-2)

EFDD: 32 (-11)

Movimento 5 Stelle: 23 (+8)

Quindi, dall’ultima rilevazione fatta recentemente, i Popolari insieme alle altre forze europeiste dovrebbero riuscire a mantenere la maggioranza senza dover volgere lo sguardo verso i sovranisti.

La possibile unione di ECR ed EFDD-ENF porterebbe però il blocco sovranista ad un totale di 130 deputati: diventando così la terza forza al Parlamento Europeo dopo i Popolari ed i Socialisti.

Molta attenzione va rivolta al grande calderone dei Nuovi non Affiliati, visto che alla fine quasi tutti cercheranno la collocazione in un gruppo. A riguardo, una buona parte dovrebbe andare a ingrossare le fila dei sovranisti, anche se la maggioranza dovrebbe rimanere sempre quella formata dalla triade Popolari-Socialisti-Liberali con l’aggiunta dei Verdi.

Se guardiamo al dettaglio dell’Italia, sempre secondo Poll of Polls al momento potrebbero essere assegnati 26 seggi alla Lega, 18 al Movimento 5 Stelle, 17 al Partito Democratico, 8 a Forza Italia e 4 a Fratelli d’Italia.

Il partito della Meloni al momento sarebbe oltre la soglia di sbarramento del 4%. Traguardo che potrebbe essere superato anche dal tandem +Europa – Italia in Comune e da La Sinistra, lista unitaria di Sinistra Italiana, Rifondazione e altri movimenti.

di Salvatore Rondello

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