K metro 0 – Bruxelles – È arrivata puntuale la reazione da parte dell’Unione europea alle minacce del presidente iraniano, Hassan Rouhani, sull’abbandono del trattato sul nucleare del 2015 e sulla ripresa dell’arricchimento dell’uranio. L’Unione ha dichiarato che continuerà comunque a intrattenere rapporti commerciali con l’Iran nonostante le sanzioni statunitensi. L’Ue e le maggiori potenze
K metro 0 – Bruxelles – È arrivata puntuale la reazione da parte dell’Unione europea alle minacce del presidente iraniano, Hassan Rouhani, sull’abbandono del trattato sul nucleare del 2015 e sulla ripresa dell’arricchimento dell’uranio. L’Unione ha dichiarato che continuerà comunque a intrattenere rapporti commerciali con l’Iran nonostante le sanzioni statunitensi.
L’Ue e le maggiori potenze europee (Regno Unito, Francia e Germania) hanno ribadito il rifiuto di “qualsiasi ultimatum” proveniente da Teheran e denotano “grande preoccupazione sulle dichiarazioni dell’Iran sul rispetto del trattato sul nucleare”. Il comunicato sottolinea lo sforzo dell’Unione nel preservare l’accordo stretto nel 2015 con Teheran, dopo che l’anno scorso gli Stati Uniti si erano tirati indietro e avevano reimposto le sanzioni sull’Iran. “Stiamo facendo di tutto per preservare e far funzionare il patto”, sostenuto dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu, si legge nel comunicato dell’Ue. L’Europa insiste sul fatto che l’accordo è un pilastro fondamentale per la sicurezza della regione e del globo. Rouhani nella giornata di mercoledì ha fissato una scadenza di 60 giorni per modificare l’accordo e trovare condizioni più favorevoli per l’Iran, in piena crisi economica, e proteggere il Paese dalle sanzioni imposte dal presidente USA, Donald Trump.
Queste le parole del presidente francese, Emmanuel Macron, agli organi di stampa presenti al summit dell’Ue in Romania, dove i leader hanno discusso la situazione di stallo: “L’Iran deve rimanere all’interno del patto e dobbiamo fare in modo che ciò avvenga, ad ogni costo”. Vista la tensione tra Teheran e Washington, Macron ha voluto ricordare ai Paesi firmatari di non “farsi coinvolgere in nessuna escalation” e di “vegliare sulla sicurezza collettiva”. Nella nota, inoltre, si legge anche che le potenze europee “rimpiangono la re-imposizione delle sanzioni” da parte degli Stati Uniti e rimangono “determinate nella volontà di proseguire gli scambi legittimi con l’Iran”.
L’Europa ha messo a punto un complicato sistema di scambio, simile al baratto, per evitare transazioni finanziare dirette con l’Iran e vanificare l’effetto delle sanzioni USA. L’espediente, chiamato INSTEX, non è ancora operativo e Teheran non ha completato la sua parte del progetto. L’Unione ha intenzione di proseguire con “la messa in funzione di INSTEX”. E’ stato anche introdotto un blocco per proteggere le compagnie europee dagli effetti delle sanzioni statunitensi. Tuttavia, molte società internazionali stringono molti più affari negli Stati Uniti che in Iran e hanno già tagliato tutti i ponti, per non rischiare di mettersi contro Washington. In un passaggio implicitamente diretto al governo degli Stati Uniti, le potenze europee hanno dichiarato: “Ci rivolgiamo ai Paesi che non fanno parte dell’accordo e chiediamo di ritirare qualsiasi azione che possa ostacolare l’impegno pieno dei membri restati”.
L’Iran finora si è dimostrato fedele agli impegni presi, come confermato dall’Agenzia internazionale per l’energia atomica e dall’Alto Alto rappresentante dell’Ue per gli affari esteri: “Ad oggi Teheran ha mantenuto le promesse sul nucleare. Il patto riguarda la nostra sicurezza e di tutto il mondo”. Nella giornata di giovedì, come riporta l’Agenzia di stampa della Repubblica Islamica, il direttore generale per gli Affari politici britannico, Richard Moore, ha incontrato alcuni dirigenti iraniani a Teheran. Il resoconto parla di un “dialogo utile” con l’Iran riguardo temi come la sicurezza e le relazioni bilaterali.