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Polonia. Attivista arrestata per aver affisso l’immagine di una Madonna con l’aureola arcobaleno

Polonia. Attivista arrestata per aver affisso l’immagine di una Madonna con l’aureola arcobaleno

K metro 0 – Varsavia – La giornata di martedì in Polonia ha visto sfilare sulle strade attivisti in difesa dei diritti e critici del governo. Il motivo? Una donna è detenuta per aver mostrato in pubblico e affisso alcuni poster che raffiguravano la Madonna e Gesù bambino, due delle icone maggior mente venerate nel

K metro 0 – Varsavia – La giornata di martedì in Polonia ha visto sfilare sulle strade attivisti in difesa dei diritti e critici del governo. Il motivo? Una donna è detenuta per aver mostrato in pubblico e affisso alcuni poster che raffiguravano la Madonna e Gesù bambino, due delle icone maggior mente venerate nel Paese, con l’aureola arcobaleno, simbolico per i gruppi LGBT. Il procuratore della città di Plock ha dichiarato che la donna è stata già interrogata ed è stata accusata per insulto al sentimento religioso e vituperio dell’icona della Madre di Dio di Czestochowa, nota come la Madonna Nera di Czestochowa, un dipinto conservato nel monastero di Jasna Gora a Czestochowa, nella Polonia meridionale, sin dal XIV sec.

L’attivista 51enne, Elzbieta Podlesna, ha posizionato i manifesti con l’immagine alterata dell’icona su muri, cassetti dell’immondizia e bagni chimici nei pressi della chiesa di St. Dominic a Plock. Non ha danneggiato fisicamente l’immagine, venerata da molti pontefici come Giovanni Paolo II. Il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, che era in Polonia, ha riferito di non aver compreso l’aspra reazione delle autorità polacche. La faccenda ha evidenziato il conflitto esistente in Polonia, nazione a maggioranza cattolica, tra la libertà d’espressione e le leggi che vietano le ostilità nei confronti del credo religioso. Il dibattito si è poi spostato sui social, tra i critici del governo, che parlano di abuso di potere, i cattolici, e i sostenitori del partito governativo, che lamentano si sono sentiti intenzionalmente feriti nei sentimenti. Il viceministro della Giustizia, Patryk Jaki, ha definito i poster come parte di una campagna atta a “umiliare i cattolici” che doveva essere fermata. L’episodio e il relativo scontro tra le parti, arriva in un momento particolare per il Paese, visto che dovrà affrontare le elezioni per il Parlamento europeo già questo mese.

Podlesna ha giustificato le proprie azioni ai microfoni di TVN24: “Non si tratta di certo di un attacco alla religione, nemmeno di un attacco alla fede. Non si tratta proprio di un attacco. Siate seri, come si può attaccare qualcuno utilizzando un’immagine?”. Ha poi raccontato che la polizia è arrivata alle prime luci dell’alba lunedì e ha perquisito la sua casa. L’attivista è stata poi tenuta in custodia per alcune ore, potrebbe dover scontare due anni di prigione una salatissima multa. Il ministro dell’Interno polacco, Joachim Brudzinski, ha voluto ringraziare la polizia per ciò che ha fatto e ha poi aggiunto che i principi della libertà e della tolleranza non danno il diritto a nessuno di ferire i sentimenti dei credenti.

La Polonia è un Paese prevalentemente cattolico e il suo governo conservatore è della parte della Chiesa, come riconoscimento del suo ruolo di supporto nel periodo della Seconda guerra mondiale e quello del comunismo, dove la nazione ha dovuto lottare per la libertà. Jasna Gora è il santuario più’ importante della Polonia e attrae migliaia di pellegrini ogni anno. Papa Giovanni Paolo II lo visitò in tenera età e da clandestino durante la Seconda guerra mondiale. La chiesa è ultimamente nell’occhio del ciclone, vista la continua ingerenza negli affari di stato e per aver insabbiato molti casi di abuso sessuale sui minori da parte di sacerdoti.

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