K metro 0 – Roma – Con cinica ironia Warren Buffett, il terzo uomo più ricco al mondo, super finanziere e investitore americano, commentando le sue scelte ha detto: “Te lo dico io perché mi piace il business delle sigarette. Costa un penny farlo. Si rivende a un dollaro. Provoca dipendenza. E c’è una fantastica fedeltà
K metro 0 – Roma – Con cinica ironia Warren Buffett, il terzo uomo più ricco al mondo, super finanziere e investitore americano, commentando le sue scelte ha detto: “Te lo dico io perché mi piace il business delle sigarette. Costa un penny farlo. Si rivende a un dollaro. Provoca dipendenza. E c’è una fantastica fedeltà alla marca”.
Grazie alle infinite risorse di cui dispone e grazie ai suoi capaci e strapagati top-manager del marketing, “Big Tobacco” continua a sfornare idee per ampliare i propri affari, contribuendo ad aumentare i sette milioni di morti che causa ogni anno nel mondo.
Dopo aver demolito, con false notizie “scientifiche” di “gravissima pericolosità”, le vere sigarette elettroniche a svapo (che facevano correre il rischio di veder uscire davvero dalla tossicodipendenza i suoi clienti nicotinodrogati), l’industria del fumo s’è inventata l’illudente sigaretta elettronica a “tabacco riscaldato”, che “riduce i danni”.
Ma come per tutte le illusioni, la realtà è un’altra:
1 – Questa sigaretta garantisce sempre la dipendenza dalla nicotina del consumatore-consumato, e quindi di conservare tranquillamente gli incassi.
2 – Tra politici e media, e quindi nell’opinione pubblica, fa passare il messaggio che Big Tobacco sia tanto preoccupato per la salute della gente, inventandosi di tutto per cercare di “ridurle i danni” (smettere per sempre no, ovviamente).
3 – Abbassa ulteriormente il livello di allarme sociale contro il fumo, vendendo l’idea che ormai il danno è “minimo, leggero, trascurabile, ridotto”.
4 – Ottiene l’appoggio entusiasta di alcuni medici coinvolti nel “sistema” con la vendita delle nuove “cure”, e delle aziende farmaceutiche: anche “Big Pharma”, infatti, è molto contenta che il danno sia “ridotto” (ma continui: il cliente-paziente gli dura più a lungo, con la possibilità di maggiori “screening” di massa e di più diagnosi precoci, grazie alla presenza di patologie più lente e progressive).
5 – In concreto, consolida e aumenta il fatturato delle aziende del tabacco attirando più facilmente in trappola frotte di adolescenti elettrizzati dalla “modernità” dello strumento, rassicurati sulla “innocuità” dell’iniziazione e sedotti da sapori (analogamente, sia chiaro, alla sigaretta elettronica a svapo) nuovi e più piacevoli, rispetto all’acre fumo del crudo tabacco.
Ora, dopo aver bloccato la pericolosa concorrenza delle vere e-cig impadronendosi della nuova bandiera della “riduzione del danno” (sempre spacciando la droga-nicotina), “Big Tobacco” parte dall’Inghilterra (col suo governo-promoter delle e-cig) per lanciare in Europa una compagnia d’assicurazioni che vende polizze-vita “scontate” per fumatori, per non-fumatori è soprattutto per chi passa dalla vera e-cig con svapo alla sigaretta di tabacco riscaldato.
Insomma, con quest’altra trovata “Big Tobacco”, oltre a diversificare ulteriormente i suoi business, conferma alla collettività di essere un benemerito perché sempre impegnato a fornire prevenzione, benessere e cultura ai fruitori, fidelizza il proprio mercato con polizze assicurative legate alla
cura della salute e sottrae fumatori al mercato della vera e-cig (cui dà uno sconto del 2,5% rispetto al 25% previsto con la sigaretta a tabacco riscaldato). Infine, “normalizza” le campagne pubblicitarie sui vari territori rendendo il messaggio analogo a quello di altre linee di prodotto, come ad esempio l’abbigliamento.
Rudy Puntorudy, presidente dell’Associazione “Benessere Senza Fumo ONLUS”, patrocinata dalla Commissione europea, in una recente conferenza stampa ha sottolineato: “Istituzioni, politici e stampa dovrebbero impegnarsi quotidianamente per contrastare questa raffinata strage mondiale; e invece, quando non direttamente coinvolti in questo bel giro di affari, restano totalmente ignoranti in materia, sempre troppo distratti da “ben altri problemi” : al massimo applaudono soddisfatti e compiaciuti perché suona tanto bene parlare di “riduzione del danno” “.
di Fabrizio Federici