K metro 0 – Washington – Trump ha deciso di non rinnovare, alla loro scadenza, all’inizio di maggio, le esenzioni dal divieto per l’import di petrolio iraniano. Il presidente Donald Trump ha deciso di non rinnovare, alla loro scadenza, all’inizio di maggio, le esenzioni per l’import di petrolio iraniano. Secondo La Casa Bianca ha spiegato
K metro 0 – Washington – Trump ha deciso di non rinnovare, alla loro scadenza, all’inizio di maggio, le esenzioni dal divieto per l’import di petrolio iraniano.
Il presidente Donald Trump ha deciso di non rinnovare, alla loro scadenza, all’inizio di maggio, le esenzioni per l’import di petrolio iraniano. Secondo La Casa Bianca ha spiegato che la decisione mira ad azzerare l’export di petrolio iraniano, negando al regime la sua principale fonte di entrate. Tra gli otto Paesi a cui erano state concesse le esenzioni c’era anche l’Italia. Annunciando lo stop alle esenzioni, la Casa Bianca ha inoltre sottolineato che Usa, Arabia Saudita ed Emirati Arabi, tre dei più grandi produttori di energia, insieme ai loro amici ed alleati, sono impegnati ad assicurare che i mercati globali del petrolio restino forniti in modo adeguato.
La Cina ha criticato duramente gli Usa per la decisione di annullare l’esenzione dalle sanzioni in caso di acquisto di petrolio dall’Iran. Pechino si oppone alle sanzioni unilaterali e alla giurisdizione ad ampio raggio. Per il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Geng Shuang, gli accordi siglati da Pechino con Teheran sono ragionevoli e legittimi. La Cina è tra i principali importatori di greggio dall’Iran.
Il petrolio è schizzato ai massimi da oltre cinque mesi, con gli Stati Uniti che si apprestavano ad annunciare a tutti i paesi lo stop delle importazioni di petrolio e che il 2 maggio non rinnoveranno le esenzioni concesse ad otto paesi. Le quotazioni del greggio a New York sono salite del 2,23% a 65,43 dollari al barile. Il Brent è arrivato a guadagnare oltre il 3%.
Questa decisione presa dall’amministrazione Trump inasprisce le tensioni nel mondo: rallenta ulteriormente lo sviluppo economico e crea nuovi disagi.
di Salvatore Rondello