K metro 0 – Kiev – Volodimir Zelenski ha vinto le elezioni presidenziali in Ucraina imponendosi sull’avversario, il presidente uscente, Petro Poroshenko. Zelenski ha ottenuto il 73,18% delle preferenze al secondo turno delle presidenziali. Poroshenko ha ottenuto il 24,49% dei voti, stando alla commissione elettorale, sulla base dei risultati dello scrutinio dell’90,25% delle schede. L’affluenza alle urne è stata del 62,07%.
K metro 0 – Kiev – Volodimir Zelenski ha vinto le elezioni presidenziali in Ucraina imponendosi sull’avversario, il presidente uscente, Petro Poroshenko. Zelenski ha ottenuto il 73,18% delle preferenze al secondo turno delle presidenziali.
Poroshenko ha ottenuto il 24,49% dei voti, stando alla commissione elettorale, sulla base dei risultati dello scrutinio dell’90,25% delle schede. L’affluenza alle urne è stata del 62,07%. Zelenski è risultato vincitore in tutte le regioni del Paese, fatta eccezione per quella di Lviv, dove Poroshenko ha conquistato il 64,5% dei voti.
L’attore, che i suoi detrattori temono possa soccombere nel confronto con Vladimir Putin, ha subito annunciato di voler riavviare i colloqui di pace con i separatisti filorussi, che combattono le forze governative nel Donbass.
Zelenski ha dichiarato: “Continueremo nella direzione degli accordi di Minsk per ottenere un cessate il fuoco”. Ha così confermato quanto proposto in campagna elettorale: allargare agli Usa e alla Gran Bretagna i colloqui di pace, che finora hanno coinvolto solo Francia, Germania e Russia. Sono in molti a sperare che la retorica soft del presidente eletto, meno accesa rispetto a quella del suo predecessore, possa facilitare un allentamento delle tensioni con Mosca.
Tra i primi a commentare la vittoria di Zelensky è stato proprio il premier russo, Dmitri Medvedev che ha dichiarato: “Ci sono ancora possibilità di migliorare la cooperazione con il nostro Paese, ma è necessario un approccio pragmatico e responsabile”. La debole apertura del capo di governo è stata però subito ridimensionata dal Cremlino. Il portavoce Dmitri Peskov, garantendo di rispettare la scelta del popolo ucraino, ha affermato: “E’ troppo presto per dire se il presidente Putin si congratulerà con il signor Zelensky o per parlare della possibilità di lavorare insieme. Questo sarà possibile valutarlo solo sulla base di azioni reali”.
Vladimir Zelensky, il comico che è riuscito a diventare presidente dell’Ucraina, non avendo alcuna esperienza in politica, ha praticamente affidato la sua campagna elettorale al suo alter ego televisivo, il professore Vasyl Petrovych Holoborodko, critico veemente della corruzione che grazie al web viene catapultato alla guida del Paese. Ora che il 41enne Zelensky è stato eletto presidente dell’Ucraina, in molti si chiedono quali politiche attuerà. Paragonato a Beppe Grillo, il comico ha sempre tenuto a sottolineare che non è un politico, ma solo una persona semplice, venuta a rompere questo sistema. Un attore, a parole anti-establishment, si appresta così a prendere le redini di un Paese prostrato economicamente e ancora in guerra, nelle sue regioni orientali, contro le milizie separatiste, appoggiate da Mosca. Tuttavia, sorgono dubbi sui suoi rapporti con la Russia e sui vaghi programmi politici.
C’è chi teme che per la sua inesperienza, Zelensky possa essere spazzato via dal presidente russo Vladimir Putin; chi, invece, come l’ex rivale e capo di Stato uscente Petro Poroshenko, lo definisce un fantoccio del Cremlino per via delle sue posizioni soft nei confronti della Russia; altri, infine, lo ritengono completamente dipendente dall’oligarca fuggito a Tel Aviv, Igor Kolomoisky, la cui tv ‘1+1′ ospita la serie ‘Servo del popolo’, che gli ha dato popolarità in quasi tutto il Paese. Ed e’ proprio questa la forza di Zelensky. Nonostante, quando si parla di presidenziali, l’Ucraina sia tradizionalmente divisa tra Ovest ed Est, il comico è riuscito a rompere questo schema e a unificare l’elettorato. Grazie a un’agenda politica vaga, Zelensky ha fatto proposte differenti per elettori differenti: paladino della lotta alla corruzione o pacificatore; uomo di Mosca o alleato dell’Occidente; difensore dei bisognosi o alfiere degli uomini di successo. C’e’ solo una cosa che nessuno vede in lui, un politico, ed è anche per questo che piace. Gli ucraini sono stanchi di anni di promesse non mantenute e Poroshenko, anche se è riuscito a tenere in piedi il Paese e ad attuare deboli riforme senza migliorare le condizioni economiche e gli standard di vita, nè aver sradicato la dilagante corruzione. Sono proprio le riforme e la politica economica e finanziaria, i campi su cui Zelensky sarà un osservato speciale.
L’attore-presidente si è circondato di diversi esperti consiglieri, come l’ex ministro dell’Economia, Aivaras Abromavicius, e l’ex ministro delle Finanze, Aleksandr Danylyuk, dando garanzie agli investitori che il nuovo leader sarà in grado di mantenere gli impegni previsti dal programma di aiuti finanziari del Fondo monetario internazionale (Fmi), da cui dipende l’Ucraina. Il Paese si è tirato fuori da una pesante recessione nel 2014-2015, ma le riforme sono rimaste incompiute durante questo primo mandato di Poroshenko, causando ripetuti ritardi all’erogazione dei prestiti del Fmi, mentre gli investimenti stranieri non riescono a decollare. Abromavicius, ha detto: “L’Fmi è un’ancora delle riforme in questo Paese. Verranno rispettate le condizioni imposte dal Fondo, tra cui l’attuazione di una riforma anticorruzione, l’adozione del pareggio di bilancio e la riorganizzazione del servizio fiscale statale”.
Non è chiaro, però, come si comporterà il futuro presidente con la richiesta di aumentare i prezzi del gas per portarli ai livelli di mercato. Sia Zelensky, sia il consigliere Abromavicius sono rimasti vaghi al riguardo, anche perchè si tratterebbe di una mossa impopolare in un Paese, dove le bollette sono già percepite come troppo salate per la gran parte della popolazione. Per quanto riguarda le politiche fiscali, Zelensky ha proposto un’amnistia sui capitali non dichiarati, che verrebbero sanati pagando una tassa del 5%; ha poi garantito l’indipendenza della Banca centrale e assicurato che manterrà in carica l’attuale governatore. Il futuro presidente ha poi dichiarato di voler tenere un referendum su ogni grande questione, compreso l’ingresso dell’Ucraina nella Nato, scenario da sempre inviso al Cremlino. Sul fronte del conflitto in Donbass, infine, il nuovo leader ucraino ha proposto di invitare Stati Uniti e Gran Bretagna ai negoziati di pace, a cui già siedono Francia, Germania e Russia. Per chi teme che il nuovo capo di Stato finirà con l’essere come quello della fiction, basta ricordare che nella serie Holoborodko, lancerebbe in un’offensiva diplomatica la signora Rasmussen, una donna, per persuadere il numero uno del Fmi a rinviare le riforme richieste.
La Ue, in una lettera congiunta firmata dal presidente del Consiglio, Donald Tusk, e dal presidente della Commissione, Jean Claude Juncker, ha espresso: “Apprezzamento per il forte attaccamento alla democrazia e allo stato di diritto che gli ucraini hanno dimostrato durante il processo elettorale”. Congratulandosi con il nuovo presidente, nella nota si legge: “Assicuriamo il sostegno dell’Unione alle riforme. Crediamo fortemente che l’ulteriore attuazione dell’accordo di associazione Ue-Ucraina, inclusa l’area di libero scambio,possa essere uno strumento cruciale per il sostegno costante all’integrità, indipendenza, e sovranità dell’Ucraina”.
Donald Trump ha telefonato al presidente eletto Vladimir Zelensky per congratularsi con lui della vittoria nelle elezioni di ieri. La Casa Bianca ha reso noto: “Il presidente Trump gli ha augurato il successo e ha definito le elezioni un importante momento nella storia ucraina, sottolineando il modo pacifico e democratico del processo elettorale. Trump ha sottolineato l’incrollabile sostegno degli Stati uniti per la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina, nei suoi confini internazionalmente riconosciuti, e ha espresso il suo impegno a lavorare insieme con Zelensky e il popolo ucraino per attuare le riforme che rafforzano la democrazia, aumentano la prosperità e sradicano la corruzione”.
di Salvatore Rondello