K metro 0 – Belfast – In Irlanda del nord da mesi è tornata l’ombra del terrorismo dell’Ira, che negli anni tra il 1970 e il 1990 diffondeva paura e terrore per le strade irlandesi. Nella notte tra il 18 e il 19 aprile, ha perso la vita una giovane giornalista: Lyra McKee, 29 anni,
K metro 0 – Belfast – In Irlanda del nord da mesi è tornata l’ombra del terrorismo dell’Ira, che negli anni tra il 1970 e il 1990 diffondeva paura e terrore per le strade irlandesi. Nella notte tra il 18 e il 19 aprile, ha perso la vita una giovane giornalista: Lyra McKee, 29 anni, è deceduta in seguito agli scontri scoppiati a Derry durante le perquisizioni della polizia in alcune case del quartiere di Creggan. I dimostranti, secondo alcuni testimoni, appartenevano a gruppi repubblicani dissidenti.
Secondo quanto riporta l’Ansa, la reporter, che si trovava sul posto per seguire i disordini, sarebbe stata raggiunta da colpi d’arma da fuoco che, secondo un testimone oculare, sarebbero stati esplosi, in direzione dei mezzi della polizia, da una persona dal volto coperto. Nel frattempo, un’altra giornalista locale del “Belfast Telegraph”, che seguiva gli eventi, Leona O’Neill, ha riferito su Twitter che Lyra McKee si trovava con lei quando è caduta a terra vicino a un Land Rover della polizia. La O’Neill avrebbe chiamato un’ambulanza, ma le forze dell’ordine hanno provveduto con il loro mezzo a trasportare velocemente la giornalista in ospedale, dove successivamente è morta.
Lo stesso corpo di polizia ha confermato la notizia del decesso: “Tristemente posso confermare che in seguito ai colpi sparati questa notte a Creggan, una donna di 29 anni è stata uccisa. Stiamo trattando l’episodio come un incidente terroristico e abbiamo avviato un’indagine per terrorismo”, è stato spiegato dal vicecapo della polizia, Mark Hamilton, in una nota diffusa via Twitter. Secondo quanto riporta la BBC, Hamilton avrebbe detto che i membri del New IRA”sono probabilmente quelli che stanno dietro a questo” e gli investigatori hanno avviato un’inchiesta sull’omicidio, definito un incidente terroristico.
Gli scontri sono iniziati dopo che la polizia ha svolto perquisizioni in molte case del quartiere per le indagini sull’autobomba esplosa il 19 gennaio scorso nel centro della cittadina: per la quale la polizia sospetta il gruppo New Ira, ritenuto responsabile della ripresa, negli ultimi mesi, della violenza. Riaccesa dalla questione Brexit, in particolare per il problema del confine fra Irlanda del Nord e Repubblica d’Irlanda. I social sono pieni di immagini che mostrano persone a volto coperto che lanciano bombe carta e pietre contro gli agenti, circondati da mezzi di trasporto in fiamme.
Michelle O’Neill, leader del partito nazionalista Sinn Fein, condannando gli scontri, ha dichiarato su Twitter: “Questo è stato un attacco alla comunità, al processo di pace e all’accordo del Venerdì Santo. Chiedo calma”, e ha consigliato di restare uniti “nella nostra determinazione a costruire un futuro migliore e pacifico per tutti”.
Arlene Foster, leader del Partito unionista democratico nordirlandese (Dup), unendosi alla O’Neill nel condannare gli atti di violenza, li ha definiti “insensati” e “strazianti”. Ha dichiarato inoltre che, come era sbagliato il sentimento di violenza generato negli anni 70’-80’, “E’ ugualmente sbagliato nel 2019. Nessuno vuole tornare indietro. I miei pensieri vanno agli agenti coraggiosi che hanno difeso la loro comunità”. L’apprensione a Derry è alta, anche perché questi disordini sono esplosi a pochissimi giorni dal finesettimana di Pasqua: in cui i repubblicani abitualmente celebrano l’anniversario della Rivolta di Pasqua, antinglese, del 1916, e i dissidenti organizzano contromanifestazioni.