K metro 0 – Londra – Alcuni attivisti climatici si sono attaccati con della colla ai treni della città di Londra e hanno bloccato gli incroci con maggior flusso di traffico, nel terzo giorno di proteste. Quella portata avanti dal gruppo “Exticntion Rebellion” è una vera e propria campagna di disobbedienza civile. Tre dimostranti sono
K metro 0 – Londra – Alcuni attivisti climatici si sono attaccati con della colla ai treni della città di Londra e hanno bloccato gli incroci con maggior flusso di traffico, nel terzo giorno di proteste. Quella portata avanti dal gruppo “Exticntion Rebellion” è una vera e propria campagna di disobbedienza civile. Tre dimostranti sono stati arrestati dopo aver bloccato il servizio della linea Docklands Light Railway, nella stazione di Canary Wharf. La polizia ha arrestato da lunedì più di 300 persone appartenenti al gruppo. I manifestanti hanno provato nuovamente a bloccare gli incroci di Waterloo Bridge, Oxford Circus e Marble Arch. Molte linee degli autobus sono state interrotte, con relativa indignazione da parte dei pendolari. L’avvocato Farha Yamin, tra gli arrestati, si è scusata personalmente con gli utilizzatori del trasporto pubblico ma, come ha dichiarato a Bbc radio, per gli attivisti è necessario “agire e mandare in tilt il sistema, così che tutti possano capire i pericoli che stiamo affrontando oggigiorno”. Queste invece le parole del noto presentatore televisivo, Chris Packham, che si è unito alle centinaia di manifestanti riversatisi a Oxford Circus: “Non c’è dubbio che nella vita di tutti giorni affrontiamo svariati problemi. Sono qui oggi perché sono ottimista, sono qui perché credo che la nostra specie sia piena di risorse, che si possa adattare e che possa trovare le soluzioni per invertire la rotta”. La protesta si è spinta fin sotto la casa del leader laburista, Jeremy Corbyn, dove alcune persone si sono incatenate a vicenda alla ringhiera dell’abitazione. Il motivo? I manifestanti speravano che il partito laburista potesse fare qualcosa in piu, mentre in realtà si è semplicemente limitato a dichiarare un’“emergenza climatica”. Corbyn si è rifiutato di parlare con i dimostranti.
La polizia londinese, già nella giornata di martedì, aveva dichiarato di aver arrestato più di duecento persone a seguito del blocco da parte degli attivisti climatici dei ponti e degli incroci più importanti del centro città, creando lunghe code di automobili. Il gruppo di attivisti “Extinction Rebellion” sta organizzando varie settimane di disobbedienza civile nei confronti di ciò che viene definito il fallimento delle azioni contro le cause dei cambiamenti climatici. Il sovrintendente capo, Colin Wingrove, ha dichiarato che la polizia ha avuto a che fare con alcune manifestazioni nel centro di Londra, che hanno provocato gravi problemi al trasporto pubblico. 55 percorsi degli autobus sono stati interrotti e circa 500mila persone hanno subito le conseguenze delle proteste. Queste le sue parole, rilasciate agli organi di stampa: “Le manifestazioni in corso stanno causando seri problemi al trasporto pubblico, alle imprese locali e ai cittadini londinesi. La protesta andrà avanti per alcune settimane”. Ad inizio settimana, gli attivisti hanno bloccato aree come Waterloo Bridge, l’incrocio di Oxford Circus e Parliament Square, con annessi atti vandalici al quartier generale della compagnia petrolifera Shell. Dopo alcune ore di interruzione, la polizia ha ordinato al gruppo di limitare le proteste a Marble Arch, vicino Hyde Park. Schiere di dimostranti si sono rifiutate di spostarsi e sono state arrestate. Molti degli arresti sono avvenuti nei pressi di Waterloo Bridge, dove i manifestanti hanno provato a invadere e bloccare la via.