NATO, Scaparrotti: “Necessario un dialogo maggiore con la Russia”

NATO, Scaparrotti: “Necessario un dialogo maggiore con la Russia”

K metro 0 – Washington – Le relazioni tra gli Stati Uniti e la Russia sono ai minimi storici, tanto da alimentare preoccupazioni su un nuovo conflitto armato, che potrebbe portare a una guerra nucleare. Gli analisti europei e americani e gli ex funzionari militari e quelli attuali concordano sul fatto che le due superpotenze

K metro 0 – Washington – Le relazioni tra gli Stati Uniti e la Russia sono ai minimi storici, tanto da alimentare preoccupazioni su un nuovo conflitto armato, che potrebbe portare a una guerra nucleare. Gli analisti europei e americani e gli ex funzionari militari e quelli attuali concordano sul fatto che le due superpotenze debbano dialogare di più. Un importantissimo trattato sul controllo delle armi sta per essere abbandonato e l’ultimo baluardo contro le armi strategiche nucleari potrebbe essere spazzato via in meno di due anni. Curtis Scaparrotti, comandante NATO in Europa e generale delle forze armate statunitensi, ha commentato così la situazione: “Durante la guerra fredda, riuscivamo a capire i segnali reciproci. Si dialogava. Oggi non credo che gli Stati Uniti conoscano la Russia altrettanto bene”. Scaparrotti ha incontrato solo due volte il generale Valery Gerasimov, a capo dello stato maggiore russo, ma ha parlato spesso con lui per telefono. “Credo che comunicare svolga un ruolo importantissimo nella deterrenza”, ha aggiunto Scaparrotti, riferendosi all’idea che gli avversari che conoscono le intenzioni e le capacità reciproche raramente finiscono in conflitto. “Credo sia necessario un dialogo più frequente con la Russia, allo scopo di comprendere l’uno le ragioni dell’altro”.

Gli USA e la Russia, che controllano circa il 90% delle armi nucleari globali, hanno dichiarato che ad agosto abbandoneranno il trattato del 1987 che bandiva un’intera classe di ordigni nucleari. E per quanto riguarda il trattato del 2010, ‘New Start’, che dovrebbe limitare gli armamenti di entrambe le superpotenze, sembra ci siano poche speranze di un’estensione. Dopo un periodo di cooperazione sulla sicurezza, le relazioni tra Washington e Mosca sono andate deteriorandosi, in particolare dopo che le forze militari russe sono entrate con la forza nell’ex repubblica sovietica della Georgia nel 2008. Le tensioni sono aumentate poi con l’annessione della Crimea nel 2014 e con l’intervento militare in est Ucraina. Il generale della marina americana, capo dello stato maggiore congiunto, Joseph Dunford ha dichiarato nella giornata di venerdì che il comportamento della Russia è diretta conseguenza. “E’ molto difficile per noi avere un rapporto normale con un Paese che non si è comportato correttamente negli ultimi anni”, ha detto Dunford. “Ci sono alcune questioni che influiscono sul nostro legame bilaterale e che devono essere affrontate, tra cui le violazioni delle leggi internazionali da parte della Russia”. Dunford, dal canto suo, ha ammesso di essere in contatto con la sua controparte russa, Gerasimov: “Sono soddisfatto per quanto riguarda la comunicazione sulle questioni militari, è utile a mantenere una certa trasparenza e fa diminuire il rischio di errori di valutazione”.

L’ex comandante NATO in Europa, James Stavridis, in carica dal 2009 al 2013, ha spiegato come l’occidente debba confrontarsi con la Russia su varie questioni, inclusi gli interventi del Cremlino in Ucraina e in Siria e crede, inoltre, che ci sia spazio per una cooperazione su vari fronti, come l’Artide e il controllo delle armi. “Il rischio è quello di ricadere in una nuova guerra fredda ed è un rischio per tutti”, ha dichiarato agli organi di stampa. “Senza un confronto a livello politico, tra i due establishment della Difesa, le possibilità di un nuovo conflitto aumentano”. Mosca è aperta al dialogo. Queste le parole del ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, in risposta al 70esimo anniversario della NATO: “La Russia è disponibile a dialogare per abbassare i toni, ripristinare la fiducia reciproca, prevenire qualsiasi incomprensione delle intenzioni reciproche e per ridurre il rischio di gravi incidenti”.

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