K metro 0 – Bruxelles – I ventisette capi di Stato e di governo dell’Ue e la premier britannica Theresa May hanno raggiunto un accordo, al Consiglio europeo straordinario ieri notte a Bruxelles, per la concessione a Londra di una proroga di oltre sei mesi del negoziato sulla Brexit. La nuova proroga è flessibile: dovrebbe
K metro 0 – Bruxelles – I ventisette capi di Stato e di governo dell’Ue e la premier britannica Theresa May hanno raggiunto un accordo, al Consiglio europeo straordinario ieri notte a Bruxelles, per la concessione a Londra di una proroga di oltre sei mesi del negoziato sulla Brexit. La nuova proroga è flessibile: dovrebbe durare solo il tempo necessario per consentire la ratifica dell’Accordo di recesso e, in ogni caso, non oltre il 31 ottobre 2019, si legge nelle conclusioni del vertice.
Tuttavia, nel documento viene precisato: “Se l’Accordo di recesso è ratificato da entrambe le parti prima di questa data, il ritiro (l’uscita del Regno Unito dall’Ue,) avverrà il primo giorno del mese successivo”.
Quanto alla questione se i britannici debbano o non votare alle elezioni europee del 23-26 maggio, il Consiglio europeo ha ribadito: “Se il Regno Unito sarà ancora membro dell’Ue e se non avrà ratificato l’Accordo di recesso entro il 22 maggio 2019, dovrà tenere le elezioni al Parlamento europeo conformemente al diritto dell’Unione”.
Il Consiglio europeo ha avvertito: “Se il Regno Unito non rispetterà quest’obbligo, il ritiro avverrà il 1° giugno 2019”.
Nel documento è stato ribadito: “Non è possibile riaprire l’Accordo di recesso. Qualsiasi impegno unilaterale, dichiarazione o altro atto da parte del Regno Unito dovrà essere compatibile con la lettera e lo spirito dell’Accordo e non dovrà ostacolare la sua attuazione”.
Il Consiglio europeo ha sottolineato: “La proroga non può essere utilizzata per avviare negoziati sulle relazioni future”.
Tuttavia, se la posizione del Regno Unito dovesse evolversi, i Ventisette sarebbero pronti a riconsiderare la dichiarazione politica sulle relazioni future.
Durante la proroga, il Regno Unito rimarrà uno Stato membro con tutti i diritti e gli obblighi previsti, e avrà il diritto di revocare in qualsiasi momento la notifica della volontà di lasciare l’Ue.Il Consiglio europeo ha sottolineato che la proroga non potrà essere usata per indebolire il funzionamento regolare dell’Unione e delle sue istituzioni, ed ha preso atto dell’impegno del Regno Unito ad agire in un modo costruttivo e responsabile durante tutta la sua durata, in conformità con il dovere di cooperazione sincera e si aspetta che il Regno Unito adempia a questo impegno, e che faciliti il conseguimento dei compiti dell’Unione, astenendosi da qualsiasi misura che possa compromettere il conseguimento degli obiettivi dell’Ue dell’Unione, in particolare durante la partecipazione ai suoi processi decisionali.
Durante la proroga i Ventisette e la Commissione continueranno a riunirsi separatamente a tutti i livelli per discutere questioni relative alla situazione dopo il ritiro del Regno Unito.
Il Consiglio europeo, infine, annuncia che esaminerà i progressi della situazione nella sua riunione nel prossimo mese di giugno.
La nuova proposta dell’Ue, è stata accettata dalla premier britannica Theresa May ed è stata resa nota dal presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, che ha detto: “I 27 ed il Regno Unito hanno concordato una proroga flessibile fino al 31 ottobre. Questo significa ulteriori sei mesi per il Regno Unito per trovare la migliore soluzione possibile. A una condizione: che Londra partecipi alle elezioni europee di maggio. In caso contrario, si procederà a una hard Brexit già a partire dal primo giugno”.
Numerose le reazioni politiche alla notizia, a cominciare da quella del presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk, che ha voluto rivolgere un messaggio agli amici britannici: “Per favore non sprecate questo rinvio”.
Invece, Donald Trump ha detto: “Peccato che l’Unione europea sia così dura con il Regno Unito sulla Brexit. L’Unione Europea è allo stesso modo un brutale partner commerciale per gli Stati Uniti, cosa che cambierà. A volte nella vita devi far respirare le persone prima che tutto ti si ritorca contro”.
Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione europea, ha definito l’accordo un esempio di “dura lex, sed lex“. Proprio Juncker e la sua presidenza hanno svolto un ruolo fondamentale nelle ultime trattative. La data scelta come termine della proroga, il 31 ottobre, coincide con la scadenza del mandato dell’esecutivo da lui presieduto.
Con soddisfazione Angela Merkel ha riferito: “Abbiamo mantenuto l’unità dei 27 Paesi membri dell’Ue e questo è il punto più importante della giornata odierna”.
Per Macron, uno dei più duri oppositori della Brexit, si tratterebbe invece di una buona soluzione, anche se è giunto a Bruxelles con l’intento di difendere la propria proposta di una proroga non oltre il 30 giugno. Tra i suoi sostenitori c’è stato il cancelliere austriaco Sebastian Kurz.
Il premier giapponese, Shinzo Abeha, ha assicurato che Tokyo farà tutto il possibile per mantenere la stabilità finanziaria sui mercati dopo l’annuncio della proroga, aumentando la cooperazione a livello internazionale.
Un accordo importante che offre alcune possibilità, ma anche delle rigidità. Molto probabilmente, sull’evoluzione della Brexit, bisognerà attendere il risultato del voto degli inglesi alle elezioni europee di maggio. Intanto, i mercti stanno reagendo positivamente valutando più alta la probabilità di un fallimento della Brexit.
di Salvatore Rondello