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Commissione europea. Conferenza sul futuro del lavoro: affrontare sfide e cogliere opportunità nell’UE

Commissione europea. Conferenza sul futuro del lavoro: affrontare sfide e cogliere opportunità nell’UE

K metro 0 – Bruxelles – Oggi la Commissione europea ha organizzato una conferenza ad alto livello dal titolo “Il futuro del lavoro: oggi, domani, per tutti”. La conferenza odierna ha voluto approfondire la riflessione sul futuro mondo del lavoro e su come affrontare le sfide e cogliere le opportunità che ne possono derivare. Nel

K metro 0 – Bruxelles – Oggi la Commissione europea ha organizzato una conferenza ad alto livello dal titolo “Il futuro del lavoro: oggi, domani, per tutti”. La conferenza odierna ha voluto approfondire la riflessione sul futuro mondo del lavoro e su come affrontare le sfide e cogliere le opportunità che ne possono derivare.

Nel corso della conferenza si sono svolte 6 sessioni di lavoro distinte su vari aspetti del futuro del lavoro: a) trasformazione equa: offrire a tutti le opportunità della digitalizzazione; b) convergenza verso l’alto: occupazione, coesione sociale e territoriale; c) responsabilità globale: l’UE e la scena internazionale; d) autonomia ai singoli: transizioni nel corso della vita, problemi relativi all’istruzione e alle competenze; e) proteggere e investire: modernizzare i sistemi di protezione sociale rendendoli sostenibili e inclusivi; f) gestire il cambiamento: governance e partenariati.

La conferenza ha visto la partecipazione del Presidente Jean-Claude Juncker, del Vicepresidente Valdis Dombrovskis e della Commissaria Thyssen. I circa 500 partecipanti, tra cui figuravano ministri, rappresentanti delle istituzioni e delle agenzie dell’UE, dei governi nazionali, delle parti sociali, della società civile, del mondo accademico e dei media, hanno discusso su come sfruttare al meglio i cambiamenti nel mondo del lavoro a vantaggio dei lavoratori, delle imprese, della società e dell’economia. Le trasformazioni che si stanno avvicendando a ritmo sostenuto hanno indotto l’Unione europea a intervenire per garantire che le politiche occupazionali e sociali dell’Europa siano adatte al mondo di oggi e di domani. Con la proclamazione del pilastro europeo dei diritti sociali l’UE ha sancito 20 principi e diritti fondamentali per l’equità e il buon funzionamento dei mercati del lavoro e dei sistemi di protezione sociale nel 21º secolo. Ad oggi si sta lavorando per garantirne l’attuazione a livello dell’UE e degli Stati membri.

Il Vicepresidente Valdis Dombrovskis ha dichiarato: “Il rapido sviluppo tecnologico e la trasformazione digitale possono incrementare la crescita economica. Ma deve trattarsi di una crescita inclusiva: la condizione fondamentale è quindi mantenere l’Europa sulla strada della convergenza verso l’alto. Vincendo la ‘corsa al rialzo’ potremo rafforzare la coesione economica e sociale in tutta l’UE.”

Marianne Thyssen, Commissaria per l’Occupazione, gli affari sociali, le competenze e la mobilità dei lavoratori, ha dichiarato: “Il mondo del lavoro è in trasformazione e non possiamo semplicemente pretendere che le persone si preparino e si adattino ai cambiamenti. Anche noi, in qualità di responsabili politici, dobbiamo adattare le istituzioni sociali, le regole e i sistemi di istruzione per sostenere le persone, di modo che esse possano avere fiducia nel futuro loro e dei loro figli e nel nuovo mondo del lavoro”.

Dal dibattito sono emersi i seguenti elementi principali:

il mondo sta cambiando: l’Unione europea, come il resto del mondo, si sta trasformando ed è spesso messa alla prova da mega tendenze quali la digitalizzazione, la globalizzazione, le migrazioni, i cambiamenti climatici e i cambiamenti demografici, in particolare l’invecchiamento della popolazione;

il futuro del lavoro è ADESSO: il mondo del lavoro è interessato da cambiamenti irreversibili: si pensi ad esempio all’automazione e ai nuovi modelli d’impresa (come l’economia delle piattaforme) resi possibili dalla tecnologia digitale;

l’UE costituisce un punto di riferimento e offre sostegno per far fronte a tali sfide: il pilastro europeo dei diritti sociali è la bussola che, in linea con le competenze esistenti, indica la direzione delle nuove norme o iniziative a livello dell’UE, orienta le riforme a livello nazionale attraverso il semestre europeo e convoglia i finanziamenti in modo efficiente per affrontare le priorità sociali più urgenti;

dobbiamo definire quale mondo del lavoro vogliamo per il futuro e come ottenerlo: vogliamo preservare e rafforzare il modello sociale europeo e, a tal fine, è necessario saper rispondere alle nuove sfide di un mondo globalizzato e cogliere i vantaggi dell’innovazione tecnologica. Per realizzare questo obiettivo dobbiamo definire una tabella di marcia fatta di azioni concrete;

abbiamo bisogno di un’economia digitale inclusiva: le persone che perdono il lavoro o sono in fase di transizione hanno bisogno di un sostegno a tutto tondo basato sul miglioramento delle competenze e la riconversione professionale, sull’accesso ai servizi per l’impiego, sul sostegno al reddito e su servizi sociali nel corso di tutta la carriera. L’impatto della trasformazione digitale sui mercati del lavoro dell’UE è stato esaminato da un apposito gruppo ad alto livello che, in preparazione alla conferenza, ha avanzato proposte su tre temi principali: una forza lavoro qualificata, nuove relazioni industriali e un nuovo contratto sociale;

abbiamo bisogno di investimenti adeguati: sarà fondamentale sfruttare al meglio il bilancio a lungo termine dell’UE per il periodo 2021-2027, compreso il Fondo sociale europeo Plus per finanziare le future politiche in materia di competenze e le misure di sostegno per le transizioni nel mercato del lavoro;

abbiamo bisogno di politiche attive del mercato del lavoro migliori: esse dovrebbero essere offerte da amministrazioni pubbliche di alta qualità che eroghino efficacemente i servizi di cui i cittadini e le società hanno bisogno. A tal fine è necessario che i servizi per l’impiego, i centri di formazione, i servizi sociali e le imprese vengano meglio coinvolti e collaborino tra loro;

nessuno deve essere lasciato indietro: i benefici economici dovrebbero raggiungere tutti gli europei, anche quelli che vivono nei quartieri svantaggiati delle grandi metropoli o in zone rurali remote. Il successo di qualsiasi politica dovrebbe essere valutato alla luce degli effetti sui settori più vulnerabili della società e della coesione del tessuto sociale;

è fondamentale consolidare condizioni di parità su scala globale: l’UE è nella posizione ideale per intensificare la cooperazione con altre organizzazioni e altri partner, tra cui l’Organizzazione internazionale del lavoro, promuovere il lavoro dignitoso e garantire progressi nell’attuazione degli impegni internazionali;

il futuro è una nostra responsabilità comune: le amministrazioni a tutti i livelli (UE, nazionale, regionale/locale) devono collaborare con le parti sociali e con la società civile per soddisfare le aspettative dei cittadini e dei lavoratori dell’UE.

 

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