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La Commissione europea avvia una procedura legale nei confronti della Polonia, Timmermans: “Indipendenza giudiziaria a rischio”

La Commissione europea avvia una procedura legale nei confronti della Polonia, Timmermans: “Indipendenza giudiziaria a rischio”

K metro 0 – Bruxelles – L’Unione europea ha avviato una procedura legale nei confronti della Polonia nella giornata di mercoledì. Il motivo andrebbe ricercato nelle recenti leggi riguardanti il sistema giudiziario: secondo la Commissione europea metterebbero a rischio l’indipendenza dei giudici del Paese. La Commissione esecutiva dell’Ue ha inviato una lettera di messa in

K metro 0 – Bruxelles – L’Unione europea ha avviato una procedura legale nei confronti della Polonia nella giornata di mercoledì. Il motivo andrebbe ricercato nelle recenti leggi riguardanti il sistema giudiziario: secondo la Commissione europea metterebbero a rischio l’indipendenza dei giudici del Paese.

La Commissione esecutiva dell’Ue ha inviato una lettera di messa in mora – il primo step della procedura -al governo nazionalista a Varsavia e si aspetta di ricevere una risposta punto su punto entro due mesi. Il vicepresidente della Commissione, Frans Timmermans, ha spiegato che le misure disciplinari per i giudici contenute in una legge del 2017 della suprema corte di Polonia sembra siano state create appositamente per “sottomettere sistematicamente i giudici al controllo politico dell’esecutivo”. Ha poi aggiunto che “il fascicolo d’indagine aperto ha avuto un chiaro effetto dissuasivo sull’attività dei giudici, e ciò non è compatibile con i requisiti dell’indipendenza giudiziaria”. Secondo Timmermans, la lettera dà la possibilità alla Polonia di spiegare le ragioni dietro le modifiche oppure di cambiare idea sui provvedimenti messi in atto.

Il ministro della Giustizia polacco, Zbigniew Ziobro, ha ribattuto affermando che la camera disciplinare della suprema corte ha stabilito che la legge del 2017 è necessaria affinché il sistema giudiziario possa applicarsi in “egual misura a tutti i cittadini”, inclusi i giudici accusati di reato. Ziobro, per chiarire al meglio la problematica cui la camera ha voluto porre rimedio, ha portato come esempio un caso precedente. La suprema corte aveva assolto un giudice che era stato ripreso dalle telecamere di sicurezza mentre si appropriava di una banconota da 50 zloty (circa 11 euro).

Il governo polacco ha sottolineato che i profondi cambiamenti apportati al sistema giudiziario avevano lo scopo di eliminare la corruzione e l’inefficienza, ultime scorie dell’era comunista. I critici dicono che il governo abbia usato questo stratagemma per inserire lealisti del partito sovrano in posizioni strategiche.

La mossa dell’Unione europea è l’ultima di una serie di procedure avviate contro la Polonia. La Commissione ha spesso ribadito che l’intenzione è quella di salvaguardare lo Stato di diritto nel Paese, provvedimenti simili sono stati rivolti anche all’Ungheria. “Bruxelles crede che sia arrivato il momento di fare una riflessione più’ ampia su come possa essere protetta la democrazia, la libertà individuale e il sistema giudiziario di alcuni membri dell’Ue”, ha dichiarato Timmermans e poi ha aggiunto, rivolgendosi agli organi di stampa: “Cresce il consenso sulla necessità di azioni concrete per proteggere lo Stato di diritto in tutta l’Unione europea”. E per quanto riguarda le preoccupazioni per la situazione in Italia, ha riferito che: “Non vedo allo stato attuale un problema sistemico”. I dubbi rimangono su un possibile passo in dietro sulle riforme in Romania, in particolare nella lotta alla corruzione: “Voglio mettere in guardia qualsiasi azione governativa che possa danneggiare il sistema giudiziario romeno, creando un’impunità sistemica di titolari di alte cariche processati per corruzione. Una mossa del genere costringerebbe la commissione ad agire in tempi brevi”, ha concluso Timmermans.

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