K metro 0 – Skopje – Il primo ministro greco e macedone si sono incontrati nella giornata di martedì. Si tratta di un avvenimento storico, la prima visita ufficiale da parte di un leader greco nel Paese confinante. I due hanno immortalato il tutto con un selfie: il primo ministro macedone, Zoran Zaev, accanto alla
K metro 0 – Skopje – Il primo ministro greco e macedone si sono incontrati nella giornata di martedì. Si tratta di un avvenimento storico, la prima visita ufficiale da parte di un leader greco nel Paese confinante. I due hanno immortalato il tutto con un selfie: il primo ministro macedone, Zoran Zaev, accanto alla sua controparte greca, Alexis Tsipras, ha scattato la foto fuori dal principale edificio governativo della capitale, Skopje.
L’ex repubblica jugoslava ha cambiato il proprio nome ad inizio anno passando da Macedonia a Repubblica di Macedonia del Nord, ponendo fine ad una diatriba con la Grecia che va avanti da almeno trent’anni. Queste le parole di Tsipras rilasciate agli organi di stampa presenti: “Abbiamo perso molto tempo e ora è il momento di recuperarlo. Vogliamo costruire un legame solido di fiducia e stabilità. Un tempo quando utilizzavo l’aereo per dirigermi in Europa, il pilota di turno evitava sempre di sorvolare lo spazio aereo dell’ex repubblica jugoslava della Macedonia. Non si verificheranno mai più episodi insensati come questo, anzi voleremo qui intorno anche solo per un saluto”.
I leader e i ministri delle due nazioni hanno firmato vari trattati d’amicizia per organizzare le ambasciate nelle due capitali, facilitare i commerci e per permettere all’esercito greco di presidiare lo spazio aereo della Macedonia del Nord. Tsipras è arrivato a Skopje con 10 ministri del governo e un centinaio di rappresentanti delle imprese. La Macedonia del Nord diventerà prossimamente membro della NATO, dopo che la Grecia ha lasciato cadere le proprie obiezioni.
Entrambi i leader dei due Paesi hanno dovuto affrontare una forte opposizione all’accordo la scorsa estate. L’intento è quello di normalizzare le relazioni e risolvere la questione emotiva riguardante le due nazioni. Gli oppositori in Grecia hanno addirittura organizzato dei comizi ad Atene per provare a convincere il governo a tornare sui propri passi e ritirare l’accordo. La ragione principale concerne l’utilizzo del nome Macedonia, veniva contestato il fatto che avrebbe potuto mettere creare difficoltà alla regione amministrativa della Macedonia e intaccare la storia secolare dell’area, lascito del re guerriero Alessandro Magno.
È una diffidenza propria delle regioni balcaniche e risale a più’ di cento anni fa. Si è spesso discusso di confini, minoranze etniche e racconti nazionali, sin dal periodo in cui la regione combatteva l’Impero ottomano e ognuno faceva guerra all’altro per le mire espansionistiche. Quell’ostilità è rimasta fino alla fine degli anni Novanta, fino allo smantellamento della Jugoslavia. I governi occidentali hanno supportato con entusiasmo l’accordo, vista l’influenza sui Balcani della Russia, che a sua volta considera l’espansione della NATO come una minaccia. Il primo ministro della Repubblica della Macedonia del Nord ha commentato così l’avvenimento: “Questo accordo è una pietra miliare, ci lasceremo alle spalle una storia di tensioni. Abbiamo dimostrato a l’Europa che con decisioni coraggiose si può ottenere qualsiasi cosa”.