K metro 0 – Liguria – Di recente su un quotidiano nazionale campeggiava una pagina di una campagna promozionale con il claim “La Liguria è un’altra cosa”. Noi di Kmetro0 ne abbiamo approfittato per fare una lunga chiacchierata con Giovanni Toti, il governatore della regione che cerca di risollevarsi dopo la tragedia del 14 agosto
K metro 0 – Liguria – Di recente su un quotidiano nazionale campeggiava una pagina di una campagna promozionale con il claim “La Liguria è un’altra cosa”. Noi di Kmetro0 ne abbiamo approfittato per fare una lunga chiacchierata con Giovanni Toti, il governatore della regione che cerca di risollevarsi dopo la tragedia del 14 agosto scorso. Regione che vanta tanti primati, come emerge in questa intervista.
di Alessandro Luongo
«La nuova campagna di promozione istituzionale “La Liguria è un’altra cosa” è stata voluta per dare un segnale dopo gli eventi che hanno colpito il territorio nel 2018 – il crollo di ponte Morandi e la mareggiata di fine ottobre – compromettendo l’immagine internazionale. Abbiamo investito risorse e creatività in questa promozione presente nei principali punti d’ingresso dei turisti in Italia (aeroporti di Malpensa, Linate e Fiumicino, oltre allo scalo di Genova e al terminal dedicato ai voli per l’Italia del Charles De Gaulle di Parigi) e sui principali giornali internazionali, come Financial Times e Figaro, perché è diretta agli opinion maker d’Europa per fare arrivare il messaggio che la Liguria è un’altra cosa. Non solo le immagini da cartolina che tutti conoscono, ma anche il primo sistema portuale del Mediterraneo, innovazione tecnologica, cultura, agroalimentare, arte. Nonostante le molte difficoltà attraversate l’anno scorso, la Liguria è una regione viva e vitale, pronta ad accogliere imprese e turisti. Il bacino di utenza della campagna sarà di circa dodici milioni di persone di quasi tutte le nazionalità».
Il sistema portuale più importante d’Italia: potrebbe indicarmi numeri, volumi e giro d’affari?
«Il sistema che comprende i tre porti liguri (Genova, Savona e La Spezia) è il primo in Italia per numero di merci e passeggeri movimentati ogni anno, portando nelle casse dello Stato circa 6 miliardi di euro, per quanto riguarda l’IVA, i dazi e le accise sulle merci; pertanto noi riteniamo che il gettito che arriva da questi traffici debba restare, in parte, sul territorio. Per quanto riguarda il porto Genova e Savona: su una superficie operativa di più di sette milioni di metri quadrati e 27.000 metri di banchine, si sviluppano traffici di passeggeri per più di 4,3 milioni l’anno (dato 2018) e si registrano 70 milioni di tonnellate all’anno di merci movimentate. I container movimentati nel 2018 (nonostante i pesanti disagi derivati al porto dal crollo del Ponte Morandi) sono stati oltre 2,6 milioni. La Spezia nel 2018 ha movimentato oltre 1,5 milioni di contenitori, si sono registrate 18,3 milioni di tonnellate di merce e sono stati quasi 500.000 i passeggeri, destinati a crescere nel 2019 di oltre il 100%».
Presidente, quando potremo andare da Milano a Genova in meno di un’ora?
«Oggi ci sono oltre tre milioni di spostamenti tra Genova e Milano, il 52% di questi potrebbe anche decidere di abbandonare l’automobile per il treno, ma servono investimenti sulla linea per velocizzare il collegamento tra le due città. Almeno venti milioni d’investimenti da parte di RFI (Rete Ferroviaria Italiana, impresa pubblica partecipata al 100% da Ferrovie dello Stato Italiane con funzioni di gestore dell’infrastruttura ferroviaria nazionale, Ndr), per l’adeguamento della rete; solo dopo potranno essere istituiti vari collegamenti al giorno. Nel frattempo, come Regione Liguria abbiamo lavorato, grazie ad un accordo con Trenitalia, per rompere l’isolamento e collegare il capoluogo ligure con Milano e Venezia attraverso i Frecciarossa in 3 ore e 53 minuti. Un collegamento giornaliero che prima non esisteva, tra Genova e la città lagunare che, oltre a Milano, ferma a Brescia, Verona, Vincenza e Padova ed è stato progettato con orari compatibili con i treni regionali. Sicuramente il Frecciarossa ha inaugurato un nuovo modo di viaggiare lungo la direttrice Genova- Milano, più conveniente e rispettoso dell’ambiente, di quanto non sia l’automobile che potrà consentire un risparmio di tempo da centro città a centro città. Tutto questo in attesa della realizzazione del Terzo Valico, la sola opera che potrà consentire a Genova di entrare nel circuito della modernità cui il Governo, nell’analisi costi benefici, ha deciso di dare il via libera».
E quando in Costa Azzurra sempre in treno, accorciando i tempi di percorrenza della macchina?
«Un tema particolarmente importante per la Liguria è anche quello del raddoppio ferroviario del ponente ligure, una grande battaglia del territorio. Ci sono solo due ferrovie che dall’Italia vanno in Francia, poi ce n’è una terza, che è la Cuneo- Ventimiglia (ma ha altri problemi), ma in realtà le due vie sono la Frejus e la Genova – Ventimiglia- Marsiglia. In un’ottica di potenziamento logistico del Nord Ovest è chiaro che questa linea deve trovare una sua giusta sistemazione. Per il completamento del raddoppio mancano ancora 30 km e i relativi finanziamenti. Poi c’è il progetto di efficientamento della linea con un costo totale sul raddoppio di 1 miliardo e 450 milioni, poi alcune centinaia di milioni per adeguarla agli standard internazionali.
Si tratta di un’opera molto importante per il nostro territorio da cui attendiamo risposte dal Governo che dovrebbe liberare risorse. Noi abbiamo già tutte le progettazioni, quindi in teoria con 5 anni di lavoro siamo in grado di garantire il traffico anche merci su questa linea che oggi non si occupa solo del traffico pendolari e lo fa con molte difficoltà. È chiaro che quest’opera vorrebbe dire rilanciare il ponente e dare possibilità di ridurre il numero di camion sull’Autostrada dei Fiori che è una delle più trafficate soprattutto nei weekend».
Come la Liguria ha conquistato il primato nelle crociere?
«La Liguria è la prima regione in Italia per numero di passeggeri movimentati, con oltre tre milioni d’imbarchi, sbarchi e transiti. In base al rapporto di Italian Cruise Watch, Genova è il terzo scalo crocieristico del Paese (1,35 milioni, + 32,1% sulle previsioni di chiusura 2018), Savona è al quinto posto (885mila), La Spezia al settimo posto (700mila, +48,9% sulle previsioni di chiusura 2018). Lo scalo di Genova potrebbe raggiungere il proprio record assoluto di crocieristi movimentati, grazie soprattutto al forte incremento di MSC Crociere (con l’arrivo delle nuove unità MSC Bellissima e MSC Grandiosa e il ritorno di Costa Crociere con Costa Fortuna). Per quanto riguarda il porto di Savona sono in corso importanti lavori di miglioramento delle infrastrutture che genereranno importanti risultati. Ottima la performance di La Spezia che, a fine 2019 potrebbe raggiungere il suo record storico di crocieristi movimentati e 160 toccate nave (+23% sul 2018).
Al risultato complessivo previsto per la Liguria nel 2019, contribuiscono anche le performance attese degli altri scali crocieristici del territorio, tra cui Portofino (40mila passeggeri movimentati, +21% sul 2017), Santa Margherita Ligure e Porto Venere (rispettivamente 25.000 e 22.000 passeggeri), anch’essi in crescita sul 2017.»
La Liguria ha il record italiano di spiagge pulite (27 bandiere blu) ma vanta anche il maggior flusso di traffico veicolare sulle autostrade, come pensate di alleviare i forzati del week end?
«Anche nel 2018 la Liguria si è collocata incontrastata al primo posto in Italia per il maggior numero di bandiere blu conquistate, a conferma del riconoscimento internazionale assegnato dalla Foundation Education (FEE) per la qualità delle sue spiagge e degli approdi. Questo dimostra come la nostra regione si caratterizzi sempre più per un turismo di qualità e questo risultato testimonia anche il riconoscimento al lavoro di squadra compiuto, sia dall’amministrazione regionale sia dai balneari sul territorio e sul fronte della qualità ambientale delle nostre località turistico balneari. Il flusso di traffico testimonia la bellezza della nostra regione e la volontà da parte dei turisti di raggiungerla. Naturalmente servono, come dicevamo, infrastrutture adeguate e anche investimenti sul fronte della mobilità ferroviaria per consentire ai turisti di raggiungere ad esempio delle vere e proprie perle di bellezza come le Cinque Terre.
A questo proposito Regione Liguria si è impegnata insieme a Trenitalia a potenziare l’offerta ferroviaria per collegare i borghi liguri, patrimonio dell’Umanità, attraverso il “5 terre Express”, con 46 treni regionali che fino a domenica 3 novembre fermeranno in tutti e cinque i borghi spezzini, offrendo oltre 22mila posti a sedere aggiuntivi. Una sfida che stiamo vincendo di fronte all’imponente aumento degli arrivi negli ultimi anni».
Presidente quali sono le bellezze più note in Europa che si vuole valorizzare di più?
«La bellezza della Liguria dalla costa al suo entroterra è sotto gli occhi di tutti: da ponente a levante sono moltissimi i gioielli che Regione Liguria sta valorizzando attraverso le sue numerose campagne di promozione turistica che mirano ad attirare un turismo di qualità in grado di apprezzare tutto l’anno, non solo il suo mare e le sue spiagge, ma anche i suoi innumerevoli tesori artistici e la sua enogastronomia. Lo dimostrano i flussi turistici sempre crescenti che arrivano a Genova, anche in occasione dei Rolli days, un evento di promozione della città e dei suoi palazzi storici, tra i più belli e imponenti del Cinquecento italiano.
La Liguria dunque è tutta bella, ma se devo citare alcune località a ponente sicuramente c’è il borgo di Taggia, da cui deriva una particolare varietà di olive, appunto le taggiasche, le più famose della Liguria che sono state al centro di una delle nostre campagne di promozione e di marketing. Un incantevole paese diviso in due con il suo grandioso ponte medioevale che scavalca il torrente Argentina. E Cervo, un altro bellissimo borgo medioevale arroccato su uno sperone che scende verso il mare, un paese magico racchiuso da mura. E poi Varigotti, Noli, un borgo citato già da Dante nella Divina Commedia, famoso nell’antichità per le sue 72 case-torri. E a Genova, Boccadasse, un piccolo borgo nella città con le sue case colorate e la sua spiaggetta. Spostandosi verso levante non si può non visitare Camogli, letteralmente la Casa delle Mogli per via dei suoi 3700 capitani di mare cui diede i natali e i 1500 macchinisti e oggi famosa anche per la sua Sagra del Pesce, nella seconda domenica di maggio e poi Sestri Levante, Tellaro, Portovenere, Lerici, Le Cinque Terre. Non c’è anfratto in Liguria che non nasconda dei tesori.»
Nonostante la tragedia di ponte Morandi, l’economia è in crescita, quali sono gli indicatori più rilevanti dello sviluppo?
«I dati diffusi da Unioncamere e da Banca d’Italia ci parlano di una Liguria che continua a crescere e che si dimostra vitale, nonostante le difficoltà che stiamo vivendo a seguito del crollo del ponte. Questo conferma la bontà delle nostre scelte e che la strada intrapresa è quella giusta. Si registra, infatti, una nuova occupazione in differenti settori produttivi, come c’è confermato dall’aggiornamento sull’economia della Liguria. Cresce, infatti, l’occupazione femminile, grazie anche al lavoro autonomo e crescono anche gli occupati.
All’interno di queste assunzioni una parte consistente è legata al settore turistico che è uno degli assi su cui abbiamo deciso di puntare per il rilancio della nostra economia, sostenendo la buona occupazione. Questo risultato conferma che stiamo facendo bene, grazie anche agli strumenti messi a disposizione del territorio come il patto per il lavoro nel turismo che prevede bonus assunzionali per chi stipula contratti nel comparto ricettivo. Il 76% delle nuove assunzioni è assorbito dai servizi: al primo posto tra le figure professionali richieste risultano cuochi e camerieri con oltre 3000 assunzioni di cui la metà in provincia di Genova».
Quando potremo davvero attraversare il nuovo viadotto?
«Dopo l’esposto di alcuni cittadini della Valpolcevera per la preoccupazione del rilevamento di tracce di amianto nelle pile che sostengono ciò che rimane della struttura, la commissione esplosivi della Prefettura insieme all’ASL ha deciso di sospendere per cautela la procedura di esplosione che era stata prevista e che avrebbe consentito di procedere in maniera più veloce, a favore dello smontaggio. Sono al lavoro le gru che devono distruggere meccanicamente le pile di ponente rimaste in piedi. Si tratta di cinque gru provenienti dall’Olanda. Al momento tutto procede secondo il cronoprogramma e non ci sono cambiamenti nelle date ufficiali. Pertanto, al netto di eventuali casualità al momento non prevedibili, riteniamo che ad aprile 2020 si potrà calpestare il nuovo viadotto».
La versione integrale sarà disponibile sul prossimo numero cartaceo