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Frontex. Il Consiglio europeo migliorare la protezione delle frontiere esterne nel quadro di un approccio globale alla migrazione

Frontex. Il Consiglio europeo migliorare la protezione delle frontiere esterne nel quadro di un approccio globale alla migrazione

K metro 0 – Bruxelles – L’UE si sta adoperando per migliorare la protezione delle frontiere esterne nel quadro del suo approccio globale alla migrazione. Oggi gli ambasciatori presso l’UE hanno confermato, a nome del Consiglio, l’accordo informale raggiunto tra i rappresentanti del Parlamento europeo e la presidenza rumena del Consiglio in merito a un

K metro 0 – Bruxelles – L’UE si sta adoperando per migliorare la protezione delle frontiere esterne nel quadro del suo approccio globale alla migrazione. Oggi gli ambasciatori presso l’UE hanno confermato, a nome del Consiglio, l’accordo informale raggiunto tra i rappresentanti del Parlamento europeo e la presidenza rumena del Consiglio in merito a un regolamento sulla guardia di frontiera e costiera europea. Le nuove norme devono ora essere formalmente adottate dal Parlamento europeo e dal Consiglio.

“Rafforzare la protezione delle frontiere esterne è fondamentale per rendere lo spazio Schengen più sicuro e gestire la migrazione in modo più efficiente. Le nuove norme consentiranno a Frontex di fornire agli Stati membri un sostegno più rapido ed efficiente in relazione a vari compiti, compresi i controlli di frontiera e il rimpatrio di chi non ha diritto di soggiorno.” Ha detto Carmen Daniela Dan, ministra dell’interno della Romania

L’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex) viene rafforzata in termini di personale e attrezzature tecniche. Le viene inoltre conferito un mandato più ampio a sostegno delle attività degli Stati membri in materia di protezione delle frontiere, rimpatrio e cooperazione con paesi terzi. Le nuove norme proposte integreranno il sistema europeo di sorveglianza delle frontiere (Eurosur) nel quadro di Frontex, per migliorarne il funzionamento.

Corpo permanente di guardie di frontiera e costiere ed esperti in materia di rimpatrio

Per garantire la gestione coerente delle frontiere esterne ed essere in grado di rispondere a situazioni di crisi sarà istituito un corpo permanente, il cui personale operativo vanterà fino a 10 000 membri entro il 2027. Questo corpo permanente comprenderà personale operativo di Frontex, degli Stati membri (nel quadro di distacchi a lungo termine o impieghi di breve durata) e una riserva di reazione rapida.

La mobilitazione del corpo permanente comincerà a partire dal 1º gennaio 2021. Per potersi adattare meglio a situazioni e capacità future, entro il 31 dicembre 2023 la Commissione europea presenterà al Consiglio e al Parlamento europeo un riesame del numero totale dei membri e della composizione del corpo permanente. Entro marzo 2024 presenterà quindi, se del caso, proposte volte a modificare il numero dei membri e la composizione del corpo permanente, come anche i contributi degli Stati membri.

Gli Stati membri continueranno ad avere la responsabilità primaria della gestione delle proprie frontiere, mentre Frontex e il suo personale forniranno assistenza tecnica e operativa, previo accordo degli Stati membri interessati. Le nuove norme proposte prevedono che il personale del corpo permanente inviato in uno Stato membro possa esercitare, sempre previa autorizzazione dello Stato membro ospitante, poteri esecutivi relativamente all’esecuzione di compiti di controllo di frontiera o di rimpatrio, compreso l’uso della forza o di armi.

Rimpatri

Le norme proposte consentiranno a Frontex di fornire sostegno tecnico e operativo agli Stati membri nelle operazioni di rimpatrio.

L’agenzia fornirà sostegno su richiesta dello Stato membro interessato o di propria iniziativa e di concerto con quest’ultimo. Il sostegno riguarderà tutti gli ambiti del rimpatrio, dalle attività preparatorie alle attività di rimpatrio, successive al rimpatrio e successive all’arrivo. Includerà anche il rimpatrio volontario assistito e l’assistenza agli Stati membri nell’identificazione dei cittadini di paesi terzi e nell’acquisizione dei documenti di viaggio.

Cooperazione con i paesi terzi

Le norme proposte contribuiranno a rafforzare la cooperazione con i paesi terzi, concedendo all’agenzia un ambito di azione più ampio e non limitando le sue possibilità di cooperazione ai paesi confinanti.

Si prevede la possibilità di concludere accordi sullo status tra l’UE e i paesi terzi (limitati ai paesi confinanti ai sensi delle norme vigenti), il che consentirebbe di inviare squadre Frontex per la gestione delle frontiere e di effettuare operazioni nel territorio dei paesi terzi.

L’agenzia potrà anche inviare esperti in qualità di funzionari di collegamento, che apparterranno alle reti di cooperazione locale o regionale dei funzionari di collegamento incaricati dell’immigrazione e degli esperti della sicurezza dell’UE e degli Stati membri. Sarà data priorità all’invio di funzionari di collegamento nei paesi di origine o di transito.

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