K metro 0 – Verona – Circa 10mila persone, sotto il sole caldissimo di Verona, tra uomini, donne, bambini e anziani si è messo in ‘Marcia per la vita’ per chiudere il Congresso delle famiglie. Il più discusso della storia, forse. Per le tesi sostenute da semplici avventori, ma anche da alcuni dei personaggi di
K metro 0 – Verona – Circa 10mila persone, sotto il sole caldissimo di Verona, tra uomini, donne, bambini e anziani si è messo in ‘Marcia per la vita’ per chiudere il Congresso delle famiglie. Il più discusso della storia, forse. Per le tesi sostenute da semplici avventori, ma anche da alcuni dei personaggi di spicco delle associazioni prolife che hanno animato la tredicesima edizione dell’evento. Dal gadget col feto di 10 settimana in gomma all’omosessualità paragonata al satanismo, al ruolo della donna, alla crociata contro la legge 194, ce n’era di carne a cuocere. A differenza di quanto Massimo Gandolfini dice dal palco, e più volte a margine della manifestazione, sono diversi i cartelli ‘inquisitori’ presenti. Su alcuni di questi si possono leggere frasi come “Aborto: genocidio di Stato. Sessualità responsabile”, molti “Dio, patria e famiglia” (in qualche caso ‘diluiti’ con la variante “che meraviglia”), ma anche un anziano signore che su una base di polistirolo ha scritto: “Grazie a voi donne, che più che ai diritti pensate con amore ai vostri doveri”. Se voleva essere un complimento, meglio prendere per buona l’intenzione, non tanto il risultato. Altri cartelli sono ancora più espliciti: “No al divorzio, all’aborto, all’eutanasia, alle unioni civili, alle convivenze, no gender”. E non sono pochi. Durante la Marcia diversi cori hanno accompagnato il corteo. Tra i più gettonati quello che fa “La famiglia salverà l’Europa”, ma anche quelli dedicati al nucleo “tradizionale”.
Il luogo e il tempo della 13ma riunione del World Congress of families (Congresso mondiale delle famiglie), tenuta a Verona dal 29 al 31 marzo scorso, “non sono un caso” e l’evento ha rappresentato una “sfida all’Europa liberale”. È quanto sostiene il quotidiano tedesco “Die Tageszeitung”, secondo cui “non è un caso” che il Congresso mondiale delle famiglie si sia riunito “a due settimane dalle elezioni europee” del maggio prossimo in un paese con i populisti di destra della Lega al governo insieme al Movimento 5 stelle (M5s). “Non è un caso” neanche che all’evento siano stati invitati o abbiano partecipato esponenti della “non meno populista Forza Italia” e di altri partiti e movimenti della destra populista europea. Per “Die Tageszeitung”, il Congresso mondiale delle famiglie in una “città che ha forti legami con la Chiesa cattolica e con l’estrema destra”, è stato dunque “un test” per la destra populista europea, secondo cui “ciò che funziona a Verona può essere esportato in altri paesi dell’Ue”. Il Congresso mondiale delle famiglie è stato, quindi, una “sfida del fondamentalismo cristiano, omofobo e contrario all’emancipazione contro l’Unione europea e i suo valori”.
Secondo le attiviste del movimento Non una di meno, la manifestazione di sabato contrapposta al Congresso sulle famiglie “è stata un successo politico che si misura dai numeri, ma anche dall’arretramento – seppur solo formale – di alcune dichiarazioni dei rappresentanti di governo che sono intervenuti al Congresso. Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha dichiarato che la legge 194 non si tocca e il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha detto che la patologia è l’omofobia, non l’omosessualità”. Alla manifestazione di Verona Non una di meno ha risposto con una tre giorni di eventi pubblici diffusi su tutto il territorio nazionale. “Non una di meno – si legge in una nota – ha mobilitato anche le nuove generazioni intorno ad una proposta politica che tiene insieme i diritti delle donne, delle persone migranti e delle soggettività LGBTQIA+, radicalmente opposta a quella di chi difende le donne solo quando le loro vite sono funzionali alla riproduzione della specie e attacca soggetti LGBT e migranti perché le loro esistenze mettono in crisi la norma eterosessuale e l’egemonia bianca”. Tra gli appuntamenti dello scorso weekend, si è svolta anche la prima assemblea internazionale alla quale hanno partecipato oltre 400 femministe con l’obiettivo di condividere percorsi e pratiche messe in campo nei vari Paesi e preparare le future tappe del Movimento. Il prossimo appuntamento sarà a gennaio 2020 per una seconda grande assemblea transnazionale.
di Beppe Pisa