K metro 0 – Un giorno ti ritrovi a camminare per le vie di Sofia, capitale della Bulgaria e osservi un mondo che sembra lontano anni luce dalla tua realtà, ma che racchiude un patrimonio storico-culturale antichissimo. Il monte Vitosa sovrasta la città, facendo da cornice a un centro abitato che offre opere d’arte diversissime
K metro 0 – Un giorno ti ritrovi a camminare per le vie di Sofia, capitale della Bulgaria e osservi un mondo che sembra lontano anni luce dalla tua realtà, ma che racchiude un patrimonio storico-culturale antichissimo.
Il monte Vitosa sovrasta la città, facendo da cornice a un centro abitato che offre opere d’arte diversissime tra loro. Sofia è l’esempio perfetto di sincretismo tra culture e religioni. Fondata nel VII secolo a.C., Sofia è la terza capitale più antica d’Europa dopo Atene e Roma. Ha avuto molti nomi nel corso della sua storia e i resti della città antica sono visibili ancora oggi. Sofia fu in origine un insediamento dei Traci chiamato Sardica. Venne conquistata dai Romani nel 29 a.C. e divenne la capitale della Dacia. Venne distrutta dagli Unni nel 447. Terra anche dell’impero bizantino e dall’Impero Ottomano. Nuovamente conquistata dai Russi nel 1878, divenne la capitale della Bulgaria indipendente nello stesso anno. Durante la Seconda guerra mondiale i Russi occuparono nuovamente Sofia e la Bulgaria, deponendo il governo filo-tedesco.
Conoscere la storia di Sofia è importante per comprendere l’architettura delle sue numerose chiese, simbolo delle diverse religioni presenti in città. Il monumento religioso simbolo è sicuramente la cattedrale ortodossa di Aleksandăr Nevsk, costruita in stile neo-bizantino in memoria dei 200 000 soldati russi caduti nella guerra turco-russa (1877–1878).
E’ doveroso menzionare la Moschea ottomana di Banya Bashi aperta al culto. Il nome della struttura significa letteralmente “molti bagni” e fu costruita dal celebre architetto Sinān tra il 1566 ed il 1567. A seguire troviamo la Sinagoga, posta a pochi metri dalla moschea. Costruita tra il 1905 e il 1909, in stile neomoresco, è una delle più grandi sinagoghe monumentali d’Europa. Inoltre, non molto distante si trova la splendida chiesa russa di San Nicola, con le sue cupole ortodosse color pastello.
Il vero tesoro tutto da scoprire situato poco fuori città è la chiesa di Bojana, costruzione medievale appartenente alla Chiesa ortodossa bulgara. L’ala est di questa costruzione a due piani venne eretta originariamente alla fine del X o agli inizi dell’XI secolo, mentre la parte centrale venne aggiunta nel XIII secolo durante il Secondo impero bulgaro. Deve la sua fama ai notevoli affreschi che contiene, dipinti a partire dal 1259. Nel 1979 è stata inserita nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.
Continuando a camminare per le vie di Sofia, sarà impossibile non vedere statue di leoni. Quest’ultimo è rappresentato sullo stemma della capitale e ben tre leoni rampanti sullo stemma del Paese. La moneta stessa in Bulgaria è chiamata lev, ovvero leone.
Il tempo sembra essersi fermato nella capitale bulgara, soprattutto quando incontri per strada tante piccole botteghe artigianali che ancora realizzano prodotti a mano, sono esempio le tante mercerie ricche di merletti, cotoni e bottoni. Affianco alle botteghe sparse per la città si trovano anche il Mercato coperto Centrale Hali, costruito sul progetto dell’architetto bulgaro Naum Torbov, negli anni Dieci del Novecento e poi il mercato delle donne, non pensato per i turisti, al suo interno è possibile respirare e gustare i veri profumi e sapori di Sofia.
Ed infine per chi volesse assaporare l’aria di un’Europa occidentalizzata in pieno centro si trova “Boulevard Vitosha”, la strada dedicata allo shopping, ricca di negozi eleganti, ristoranti e bar. Tra gli edifici degni di nota, situati sul viale ci sono: il Palazzo Nazionale della Cultura, il Palazzo delle Corti, la casa dove visse e morì il famoso poeta bulgaro Peyo Yavorov .
Che dire un viaggio in una capitale piccola, ma segnata da infinite facce e contraddizioni. Una delle cose che più mi ha colpito è di Sofia è proprio la convivenza pacifica tra religioni così diverse fra loro. E’ bello pensare e sapere che in ogni chiesa della città c’è qualcuno che prega in maniera diversa nel totale rispetto l’uno dell’altro, segno di un’Europa che è contro il razzismo e che crede nella pace fra popoli. La Bulgaria è uno Stato laico nel quale convivono ben cinque religioni, infatti vige la libertà di culto dal 1991.
di Rossella Di Ponzio