Portiamo a conoscenza dei giovani un patrimonio che appartiene alla nostra storia

K metro 0 – Cosenza – “Nell’ambito dei percorsi turistici che si stanno programmando nel territorio di Altilia, ha affermato il Sindaco De Rose, assumono un rilievo particolare la visita agli ‘Antichi Mulini’ che si trovano abbandonati nel fiume Carito”.

I Mulini erano ubicati nella zona “Sinni”, nei pressi del caratteristico “Ponte” caduto nell’anno 1974, un altro nella zona “Acqua Sparta” e un altro nella zona “Pecale”, raggiungibile dalla zona Russo Parrere, rinomata per le cave di pietra, famosa per il recupero della “Pietra Tufacea” utilizzata dagli Scalpellini di Altilia per i portali dei palazzi, delle Chiese costruite nei centri della Calabria e dell’Italia Meridionale.

“Gli antichi mulini – continua il Sindaco – ricordano alle giovani generazioni, l’utilizzo che ne facevano i nostri padri per la produzione della farina, ma anche del lavoro duro per mandare avanti la famiglia”.

Recuperare questa antica e nobile tradizione, significa recuperare la nostra storia, il lavoro che i nostri antenati portavano avanti in questi nostri paesi della Calabria.

È importante il recupero delle Grotte eremitiche di San Francesco, la storia di Vincenzo Federici, ma a mio avviso, è fondamentale, anche, unire la conoscenza dei “Mulini” che sono testimonianza di un operare delle generazioni passate, di un’arte anch’essa nobile e produttiva.

Il nostro impegno nei progetti che stiamo programmando, con un’idea di Unione con altri territori, è di mettere a conoscenza dei giovani un patrimonio che appartiene alla nostra storia, di questi paesi che tanto hanno dato, in periodo di sacrifici e duro lavoro.