K metro 0 – Lillers – Alcuni partner dell’azienda francese produttrice di zucchero, Tereos, hanno presentato una denuncia nei confronti del gruppo. L’accusa sarebbe quella di aver continuato a spedire sorbitolo in Siria, uno degli ingredienti usati per fabbricare armi. La materia prima era stata trovata in una cantina di proprietà dello Stato Islamico. La
K metro 0 – Lillers – Alcuni partner dell’azienda francese produttrice di zucchero, Tereos, hanno presentato una denuncia nei confronti del gruppo. L’accusa sarebbe quella di aver continuato a spedire sorbitolo in Siria, uno degli ingredienti usati per fabbricare armi. La materia prima era stata trovata in una cantina di proprietà dello Stato Islamico.
La denuncia contro ignoti è stata depositata per “atti di terrorismo e complicità in atti di terrorismo” all’ufficio del procuratore antiterrorismo del Tribunale di primo grado di Parigi. Nel documento, consultato dagli organi di stampa, si legge che la denuncia si riferisce al periodo in cui Mosul, in Iraq, è stata liberata, quindi alla fine del 2016. L’Ong britannica Conflict Armament Research (CAR), finanziata dall’Unione europea, aveva ispezionato un “magazzino dello Stato Islamico” e aveva rinvenuto dozzine di confezioni di sorbitolo, con su scritto “Tereos”. Questo tipo di derivato dello zucchero è usato come propellente negli esplosivi, viene mischiato la nitrato di potassio.
L’Ong ha poi avvisato il gruppo fondato in Hauts-de-France che ha ammesso, previa verifica, che il prodotto proviene da una delle fabbriche della Piccardia. Nel maggio del 2015, un carico di 45 tonnellate di sorbitolo era stato spedito in Turchia per poi sparire nel nulla e riaffiorare un anno dopo in Siria, nelle “cantine di Daesh”. Nel 2017, a dicembre, la notizia è stata resa pubblica e l’azienda francese leader nella produzione di zucchero aveva assicurato “la sospensione delle spedizioni di sorbitolo nelle zone a ‘rischio’ “, dopo aver ricevuto l’avvertimento del CAR a novembre dell’anno precedente.
Tuttavia, dalle ricerche portate avanti dai querelanti si evince che altri due carichi sono stati spediti in Siria a febbraio e a luglio del 2017. Queste le loro dichiarazioni in merito: “Tereos, nonostante fosse a conoscenza dell’utilizzo del sorbitolo nella produzione di esplosivi, ha continuato a fornire questa materia prima al gruppo terroristico”.
L’avvocato dei querelanti, Jade Dousselin, ha commentato così la faccenda: “I miei clienti sono sconvolti dalle rivelazioni che sono state fatte. È uno shock e un tradimento, visto che Tereos è un gioiello della nostra economia agricola. Si deve far luce sui soprusi progettati e commessi dai leader dell’azienda. Stanno infangando l’immagine dell’agricoltura francese”.
Il gruppo ha risposto attraverso gli organi di stampa, nei giorni scorsi: “Gli affari portati a termine in Siria erano legali. Abbiamo smesso di esportare nel Paese quando abbiamo scoperto l’utilizzo improprio del nostro prodotto. È in atto un tentativo di destabilizzazione.” È dalla fine del 2016 che i partner e la direzione del gruppo affrontano una crisi interna nel consiglio d’amministrazione di Tereos.