K metro 0 – Atene – Il ministro greco per l’Alimentazione e lo Sviluppo Agricolo, Stavros Arachovitis, ha dichiarato recentemente che il governo sta cercando di ottenere il marchio IGP (indicazione geografica protetta) per lo yogurt greco, famoso in tutto il mondo. Non è la prima volta che le autorità greche tutelano i propri prodotti ricorrendo
K metro 0 – Atene – Il ministro greco per l’Alimentazione e lo Sviluppo Agricolo, Stavros Arachovitis, ha dichiarato recentemente che il governo sta cercando di ottenere il marchio IGP (indicazione geografica protetta) per lo yogurt greco, famoso in tutto il mondo.
Non è la prima volta che le autorità greche tutelano i propri prodotti ricorrendo all’ambito status di “indicazione geografica protetta”, od anche a quello, più prestigioso, di “denominazione di origine protetta” (DOP): come nel caso della feta, formaggio grasso e di breve stagionatura tipico della nazione. Tra tutti i prodotti della terra greca, infatti, circa 150 rientrano nel primo termine, e poco più di 100 nel secondo. Dando uno sguardo al sito della “Fondazione per la protezione e la valorizzazione dei prodotti con sigla DOP, IGP. STG”, è possibile notare che solo negli ultimi due anni sono stati registrati 5 prodotti, di cui recente è una qualità di carciofo tipica locale.
Il caso dello yogurt è un caso particolare: non sono ancora chiari i confini tra ciò che è considerato un “autentico yogurt greco” e uno “alla greca”. Infatti, sono stati segnalati diversi casi di aziende che vendevano il proprio prodotto come tipicamente greco, quando in realtà non lo era. L’ultimo incidente è avvenuto in Repubblica Ceca, dove si era soliti affiancare il termine “greco” allo yogurt prodotto da diverse aziende del Paese, a seguito di una legge promossa dal governo ceco nel 2016: che violava, però, il regolamento dell’UE relativo alla tutela dei consumatori. Di conseguenza, due anni fa, l’allora ministro per l’Alimentazione e lo Sviluppo Agricolo della Grecia, Evangelos Apostolou, aveva inviato una lettera ai commissari europei per l’Agricoltura e la Sicurezza Alimentare, rispettivamente, Phil Hogan e Vytenis Andriukaitis, nella quale esprimeva la posizione del suo Paese sulla questione. La risposta è stata un chiaro appoggio della Commissione europea alla Grecia, invitando il governo ceco a cambiare il decreto-legge: sebbene non protetta dal marchio IGP, la denominazione “yogurt greco” non può essere utilizzata per yogurt prodotti fuori dai confini nazionali della Grecia.
Questo prodotto potrebbe essere definito un prodotto bandiera del Paese, conosciuto a livello mondiale soprattutto per i suoi valori nutritivi. È per questo che il governo sta puntando al marchio IGP; è importante non confondere la sua qualità con quella di altre varietà. Infatti, secondo la rivista scientifica internazionale “Prevention”, lo yogurt greco ha le stesse proteine di tre once di carne magra. “Ciò che è lo yogurt greco, il suo processo di produzione, il latte che deve essere usato, la sua forma, persino il suo contenuto di umidità: sarà tutto descritto nella documentazione tecnica che viene compilata dall’organismo designato”, ha detto il ministro Arachovitis in un’intervista all’agenzia stampa cinese “Xinhua”.
L’ennesima mossa, dunque, delle autorità elleniche per proteggere la reputazione dei prodotti agricoli dei loro agricoltori e, soprattutto, dei loro tanti esportatori.
Redazione con Mara Di Fuccia