K metro 0 – La Valletta – L’agenzia nazionale di Malta che si occupa della tutela del patrimonio culturale locale, l’Heritage Malta, ha deciso di istituire un’unità di gestione e protezione dei beni culturali sottomarini, che visionerà i lavori per la creazione di siti archeologici immersi tra le acque dell’isola. A metà strada tra l’Europa
K metro 0 – La Valletta – L’agenzia nazionale di Malta che si occupa della tutela del patrimonio culturale locale, l’Heritage Malta, ha deciso di istituire un’unità di gestione e protezione dei beni culturali sottomarini, che visionerà i lavori per la creazione di siti archeologici immersi tra le acque dell’isola.
A metà strada tra l’Europa e l’Africa, nel cuore del Mar Mediterraneo, Malta, con i suoi tanti luoghi speciali per le immersioni, è una delle mete preferite per gli amanti del mare e dei relitti. Le acque dell’isola, tra le più limpide e cristalline al mondo, con un’ottima visibilità fino a 30 metri di profondità, ospitano, infatti, labirinti di caverne, scogliere e relitti bellici.
Per lunghi anni, a largo delle coste di Malta e Gozo, è stata condotta una ricerca archeologica marina, che ha portato alla luce, mappato e studiato, depositi molto importanti per il patrimonio culturale maltese: tra cui un relitto fenicio di 2.700 anni – il più antico del mediterraneo centrale – e dozzine di resti aerei e relitti – che vanno dagli ultimi naufragi a quelli risalenti alla Prima guerra mondiale. I ritrovamenti fatti sui fondali marini, inoltre, riguardano un significativo numero di nazioni e culture, il che rende Malta importante tutore di una risorsa unica che appartiene all’intera umanità. Riconoscendo questa responsabilità, dunque, il governo, attraverso il Ministero della Giustizia e della Cultura, ha creato la prima “Underwater Cultural Heritage Unit (UCHU)” all’interno di Heritage Malta. L’UCHU prevede, entro quest’anno, l’apertura di 10 siti storici e altri 3 o 5 entro il 2020 e il 2021. “Grazie a questa iniziativa, assisteremo alla creazione di parchi archeologici marini che porteranno una serie di benefici, in primo luogo la salvaguardia della preziosa risorsa naturale del nostro Paese […]” ha detto il ministro Owen Bonnici.
Tuttavia, Malta non è l’unica a vantare un tesoro del genere; in Florida, ad esempio, nelle acque profonde delle Isole Keys, è possibile visitare il National Marine Sanctuary, in cui sono presenti quasi una dozzina di navi affondate durante oltre tre secoli. Così come in Israele gli appassionati di storia possono vedere con i propri occhi quello che era un tempo uno dei più sofisticati porti dell’Impero Romano, situato al largo della città costiera israeliana di Cesarea. In Grecia, invece, l’arcipelago di Furni ha rivelato il Mar Egeo come il mare più ricco di antichi relitti: nel 2015 sono stati riportati alla luce 22 “nuovi” antichi resti e nel 2016 sono stati scoperti altri 23 relitti. Spingendoci, invece, verso le coste del Nord Africa, è la Tunisia a riservare incredibili sorprese sul fondale marino, come ad esempio il relitto dell’Antico Porto. Recentemente, il 78enne sommozzatore amatoriale belga Jean-Pierre Misson sostiene di aver individuato nelle acque territoriali tunisine, tra Tabarka e Cap Negro, un cimitero di sottomarini a circa 70 metri di profondità dove si troverebbero i relitti di sei mezzi della Royal Navy e probabilmente uno della Marina Militare italiana, affondati nel corso della Seconda guerra mondiale.
Anche il nostro Paese vanta di importanti siti di archeologia subacquea tra antiche navi sommerse, forzieri pieni d’oro e vere e proprie città con palazzi e strade. I paradisi sommersi dell’Italia non sono da meno a quelli maltesi, al contrario, sono tutti da scoprire. L’isola di Ventotene, a largo delle coste laziali, ad esempio, ha svelato 5 relitti di navi romane ricche di pregevoli manufatti antichi. Come non ricordare, poi, “il Lombardo”, un piroscafo a ruote del XVIII secolo, che altro non è che una delle imbarcazioni utilizzate da Garibaldi nella spedizione dei Mille.Più a sud, invece, a ovest della città di Napoli, nel golfo di Pozzuoli, ritroviamo il parco archeologico dei Campi Flegrei, una vasta aerea di origine vulcanica larga 13 chilometri; il sito sommerso include anche un anfiteatro e una villa. E Queste sono solo alcune delle meraviglie sottomarine dello Stivale.
Insomma, per tracciare la storia della nostra umanità, le sorprese che continua a rivelarci il mare non sono meno importanti dei tanti musei archeologici a cielo aperto. Del resto, come scriveva Antoine de Saint-Exupéry, “l’essenziale è invisibile agli occhi”.
di Mara Di Fuccia