K metro 0 – Londra – Migliaia di adolescenti, senza genitori e affidati ai servizi sociali inglesi, vengono ogni giorno abbandonati a loro stessi e vivono da soli, invece di essere accuditi e ospitati nelle dovute strutture. Nel trentesimo anno dall’adozione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia, l’associazione inglese “Children’s Rights Alliance for
K metro 0 – Londra – Migliaia di adolescenti, senza genitori e affidati ai servizi sociali inglesi, vengono ogni giorno abbandonati a loro stessi e vivono da soli, invece di essere accuditi e ospitati nelle dovute strutture.
Nel trentesimo anno dall’adozione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia, l’associazione inglese “Children’s Rights Alliance for England”, che si occupa di monitorare lo stato dei minori in Inghilterra, ha pubblicato il rapporto annuale 2018 per valutare quanto il governo stia rispettando i diritti dei bambini. In base alle testimonianze di 100 membri presi in analisi – principalmente enti di beneficenza e accademici – e ai nuovi dati, il rapporto ci mostra che il governo ha fatto, purtroppo, pochi progressi su questioni importanti, come gli adolescenti senzatetto, l’aumento delle esclusioni scolastiche e il trattamento dei bambini da parte della polizia, ignorando così i severi avvertimenti dell’ONU. Il benessere dei bambini dovrebbe essere una delle massime priorità di ogni nazione, ma, a quanto pare, ciò non rappresenta una necessità per l’Inghilterra, che, invece, in questo ultimo anno si è concentrata soprattutto sulla Brexit, a discapito dei diritti violati dei bambini.
Ciò che è emerso dallo studio è che le autorità locali continuano a infrangere la legge ospitando migliaia di adolescenti senzatetto in Bed and Breakfast per più di sei settimane. Sebbene questa sistemazione abbia diminuito il numero di bambini che vivono in strada in pessime condizioni, le norme delle strutture alberghiere non permettono di ospitarli per lungo tempo e, soprattutto, in questi alloggi non c’è nessuno che si occupi di loro durante la notte. Secondo il Codice di orientamento per i senzatetto del Regno Unito, infatti, l’alloggio in BeB non è mai adatto ai ragazzi tra i 16 e 17 anni, neanche in casi di emergenza. Tuttavia, le cifre del Dipartimento per l’educazione mostrano che circa 3.090 bambini sono stati ospitati in strutture inadeguate: oltre ai BeB, si fa riferimento anche ad appartamenti, caravan o tende. Rispetto al 2010 c’è stato un amento del 28%, quando il numero era di 2.420, anche se Children’s Rights Alliance for England ritiene che la cifra attuale sia probabilmente più alta: solo un quarto dei governi locali ha risposto alle domande.
L’amministratore delegato della charity “Just for Kids Law”, Enver Soloman, da quanto riportato dalla BBC, ritiene che questa pratica sia dovuta ad una forma di negligenza dello Stato, che, in questo modo, manca al suo ruolo tutore verso i bambini abbandonati. “Nessun genitore vorrebbe che il proprio figlio adolescente cresca lontano da casa, sostenendosi e difendendosi da solo” ha aggiunto. Tutte le colpe, però, non ricadono sui servizi sociali, i quali cercano di fare, nei limiti del possibile, il proprio lavoro: il problema fondamentale è la scarsità di fondi. “La maggio parte [delle autorità locali] sta cercando di fare il proprio meglio in circostanze molti difficili e, così, si finisce con il ricorrere a soluzioni non del tutto nella norma” ha dichiarato poi l’amministratore delegato. Inoltre, la consigliera Anntoinette Bramble avverte che entro il 2025 i finanziamenti scenderanno a 3,1 miliardi di dollari, mentre il numero dei bambini in affidamento è già aumentato del 27% nell’ultimo decennio.
Il quotidiano britannico The Guardian riporta la testimonianza di Daisy, che racconta di aver avuto solo 16 anni quando un’assistente sociale l’ha portata, per la prima volta, in uno squallido BeB, dandole 4 sterline per la cena: “sarei dovuta rimanere solo per il weekend e, invece, sono passate 19 settimane”. La situazione non era per nulla consona ad una giovane adolescente, che per quei lunghi giorni ha dovuto condividere con un gruppo di ragazzi, una coppia e un uomo adulto anche i servizi igienici.
La condizione degli adolescenti affidati ai servizi sociali inglesi, purtroppo, non è isolata. Basta dare uno sguardo alle testate internazionali per capire che al mondo sono tanti, forse troppi, i bambini e gli adolescenti che si ritrovano a vivere per strada o in case di fortuna. Bisogna ricordare che questi ragazzi provengono già da condizioni familiari difficili e ciò di cui hanno bisogno è proprio l’affetto, non solo un tetto sotto cui vivere. Ambienti inadeguati possono, infatti, ostacolare il loro sviluppo sociale ed emotivo. Del resto, è proprio il Comitato ONU sui diritti dell’infanzia a raccomandare l’adozione di misure preventive, migliorando l’assistenza sociale e il sostegno alle famiglie in modo da aiutarle ad adempiere il compito di crescere i bambini, e di tutte le misure efficaci alternative all’istituzionalizzazione, come l’affidamento e l’affido in case-famiglia e altri sistemi di assistenza familiare.
di Mara Di Fuccia