K metro 0 – Addis Abeba – A pochi mesi di distanza dalla tragedia avvenuta in Indonesia in cui persero la vita 189 persone a bordo di un Boeing 737 caduto al largo delle coste di Giakarta, la storia si ripete. Un altro incidente ha coinvolto domenica mattina 157 passeggeri e 8 membri dell’equipaggio a
K metro 0 – Addis Abeba – A pochi mesi di distanza dalla tragedia avvenuta in Indonesia in cui persero la vita 189 persone a bordo di un Boeing 737 caduto al largo delle coste di Giakarta, la storia si ripete. Un altro incidente ha coinvolto domenica mattina 157 passeggeri e 8 membri dell’equipaggio a bordo di un Boeing 737, volo di linea della Ethiopian Airlines, che è precipitato nei cieli di Bishoftu, a 47 chilometri da Addis Abeba, esattamente sei minuti dopo il decollo. L’impatto è stato fatale e non ha lasciato alcun sopravvissuto. A bordo, civili di diversa nazionalità: 8 gli italiani, tra i quali confermata la presenza dell’archeologo e assessore regionale in Sicilia Sebastiano Tusa, da parte dell’amministratore delegato di Ethiopian Airlines, Tewolde Gebremariam, e del ministro dei trasporti del Kenya, James Macharia. Tra le altre vittime, il presidente dell’associazione bergamasca Africa Tremila, Carlo Spini, e la moglie, Gabriella Viciani, toscani di Sansepolcro ed il tesoriere dell’associazione, il commercialista di Bergamo Matteo Ravasio; il presidente di Cisp e partner di Unicef in Kenya, Libano e Algeria, Paolo Dieci, e tre donne: Rosemary Mumbi, impegnata in attività legate all’Onu; Virginia Chimenti e Maria Pilar Buzzetti, trentenni romane, entrambe impiegate presso la sede del World Food Programme. Le vittime stavano raggiungendo Nairobi per partecipare alla Conferenza internazionale sull’Ambiente organizzata dalle Nazioni Unite.
Le autorità hanno provveduto alla diffusione della lista completa dei passeggeri: 32 kenioti, 18 canadesi, 9 etiopi, 8 cinesi, 8 statunitensi, 7 inglesi, 7 francesi, 6 egiziani, 5 olandesi, 4 indiani, 4 slovacchi e 2 persone la cui nazionalità non è ancora nota. Deceduta anche Joana Toule, una giovane donna inglese che venerdì scorso ha festeggiato il suo compleanno a Roma, dove viveva dall’agosto scorso, impiegata alla Fao nel settore Pesca e il viaggio a Nairobi per un impegno professionale.
Ancora sconosciute le cause. Un dato di fatto risiede nell’utilizzo di uno specifico software riservato esclusivamente ai Boing 737, che, già a seguito dell’incidente indonesiano, era stato dichiarato obsoleto e bandito dalle compagnie di volo, poiché prima dell’impatto per ben 26 volte aveva diretto automaticamente la rotta verso il basso, costringendo il comandante a correggere manualmente. La Boeing si era difesa all’epoca dichiarando: “Abbiamo creato un manuale di volo in grado di risolvere ogni tipo di anomalia”, così il divieto nei confronti dell’applicazione non era mai entrato ufficialmente in vigore. Ritardati o cancellati i voli del giorno in partenza da quello stesso aeroporto.
Il dolore del Presidente Mattarella
“La tragedia aerea in Etiopia, che ha visto 157 vittime e fra esse 8 connazionali, mi addolora profondamente”, ha dichiarato il capo dello Stato, Sergio Mattarella, affermando che “il Paese guarda con riconoscenza al loro impegno professionale e di vita, speso sul terreno della cultura e dell’archeologia, della cooperazione, di organizzazioni internazionali a servizio dello sviluppo umano. Nel rendere omaggio alla loro memoria – conclude il presidente della Repubblica – rivolgo sentimenti di partecipazione e cordoglio ai familiari delle vittime e alle istituzioni che hanno visto il loro impegno”.
Jobsnews – Giorgia de Luca