K metro 0 – Stoccolma – La Svezia ha in cantiere l’ambizioso obiettivo di abbandonare i combustibili fossili entro il 2045. All’interno del progetto è stata inserita una nuova proposta da parte di Stoccolma: ridurre i gas serra presenti all’interno dei carburanti degli aerei. La percentuale di riduzione, secondo quanto riportano gli organi di stampa,
K metro 0 – Stoccolma – La Svezia ha in cantiere l’ambizioso obiettivo di abbandonare i combustibili fossili entro il 2045. All’interno del progetto è stata inserita una nuova proposta da parte di Stoccolma: ridurre i gas serra presenti all’interno dei carburanti degli aerei. La percentuale di riduzione, secondo quanto riportano gli organi di stampa, si attesterebbe introno allo 0,8% nel 2021, per aumentare gradualmente fino al 27% nel 2030. In generale, quindi, le compagnie aeree non potranno utilizzare solamente biocarburante ma dovranno fare affidamento ad una particolare miscela. Tale riduzione sarebbe equivalente, come riportano le analisi effettuate, a 11mila tonnellate di carburante per aerei sostenibile nel 2021, 56mila tonnellate nel 2025 e 340mila tonnellate nel 2030. La Svezia diventerebbe quindi un leader all’interno dell’industria aerea privata di combustibili fossili.
Questa scelta peserà anche sui viaggiatori, visto che il biocarburante è certamente più costoso di quello in uso attualmente. Secondo le stime, i prezzi dei voli saliranno ma non di molto. Inizialmente, il costo di un volo in Europa aumenterebbe di ‘soli’ due euro. Ciononostante, nel 2030 con il completamento del progetto, l’apporto del biocarburante potrebbe costare ai passeggeri circa 27 euro in più sul biglietto per un volo a lungo raggio.
Il Ceo della Neste, Peter Vanacker, compagnia finlandese di raffinazione, trasporto e vendita di petrolio e biodiesel con sede a Espoo, ha commentato così l’iniziativa: “Abbiamo bisogno di Paesi pionieri e coraggiosi per portare avanti una crescita sostenibile nell’industria aerea. Voglio congratularmi personalmente con la Svezia, che si è posta un obiettivo molto complicato e ambizioso: la riduzione di emissioni mediante l’utilizzo di carburante per aerei rinnovabile. L’iniziativa pone un traguardo chiaro e audace, mostrando la direzione verso quale l’industria aerea dovrà muoversi per ridurre le emissioni e farle rientrare nei giusti limiti. Non solo, crea anche una necessaria prevedibilità nelle richieste per la Neste e altre compagnie che vorranno investire nell’aumento della produzione di carburante rinnovabile per aerei”.
Alla fine del 2018, Neste ha annunciato il prossimo investimento di circa un miliardo e mezzo di euro per incrementare la capacità manifatturiera dei suoi prodotti rinnovabili a Singapore e raggiungere nel 2022 le 4,5 milioni di tonnellate. Al momento dell’annuncio, la capacità manifatturiera annuale della Neste si attestava sui 2,7 milioni di tonnellate, con Singapore e l’Olanda come basi di produzione. I due Paesi producevano 1 milione di tonnellate a testa, mentre la quantità di prodotti restante proveniva dalla Finlandia.