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Guerra nel Donbass: arrestato per reclutamento di mercenari patteggia ora la pena

Guerra nel Donbass: arrestato per reclutamento di mercenari patteggia ora la pena

K metro 0 – Genova – Antonio Cataldo, arrestato ad agosto dello scorso anno insieme a Olsi Krutani e Vladimir Vrbitchii nel corso di un’indagine svolta dalla Procura di Genova negli ambienti di estrema destra, ha ora patteggiato una condanna a due anni e otto mesi per il suo ruolo nel reclutamento di mercenari italiani

K metro 0 – Genova – Antonio Cataldo, arrestato ad agosto dello scorso anno insieme a Olsi Krutani e Vladimir Vrbitchii nel corso di un’indagine svolta dalla Procura di Genova negli ambienti di estrema destra, ha ora patteggiato una condanna a due anni e otto mesi per il suo ruolo nel reclutamento di mercenari italiani impegnati negli eserciti filorussi di stanza nel Donbass.

Il 35enne Antonio Cataldo venne arrestato nell’estate scorsa insieme al moldavo Vladimir “Parma” Vrbitchii e all’albanese Olsi Krutani, istruttore di arti marziali, operatore informatico e sedicente ex ufficiale delle aviotruppe russe. L’ordinanza di custodia cautelare raggiunse anche altre tre persone, tra cui un ex combattente del PKK (Partito dei lavoratori del Kurdistan), che riuscirono invece a darsi alla latitanza.

Gli arresti furono il culmine di un’indagine conosciuta come “Operazione 88” iniziate dai carabinieri della Spezia in seguito al ritrovamento di scritte razziste sui muri, contenenti riferimenti ad Anna Frank ed Erich Priebke. Da lì l’indagine si estese a Milano e nei dintorni di Avellino negli ambienti di estrema destra, in particolare nell’area degli skinhead.

Proprio in questi ambienti, simpatizzanti delle ideologie Russe, i carabinieri della Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo della Procura della Repubblica di Genova scoprirono una rete di mercenari composta da ex militari dell’Esercito, alcuni dei quali avevano già combattuto in zone come Turchia e Siria. In questo ambiente un ruolo importante era ricoperto da Cataldo, Vrbitchii e Krutani, che si occupavano di reclutare mercenari da inviare al conflitto nel Donbass, nel sud-est dell’Ucraina. Un ambiente sì di estrema destra, ma che non escludeva altre posizioni politiche: “Abbiamo appurato che in questo caso la dicotomia tra destra e sinistra è stata superata” dichiarò infatti all’epoca il colonnello dei ROS Luigi Imperatore “Gli arruolati andavano dal fronte skin al comunitarismo di Dugon”.

Gli stessi Cataldo e Krutani vennero anche accusati di aver fisicamente partecipato al conflitto nel sud dell’Ucraina dietro il pagamento di 250/300 dollari al mese (che sembrano pochi, ma costituiscono un’ottima paga in Ucraina). Una struttura ben organizzata, quindi, un’asse Italia-Ucraina talmente efficace che il governatore dell’autoproclamata Repubblica di Donetsk, Denis Pushilin, sembra abbia più volte lodato i mercenari italiani per il loro contributo militare.

Nel corso dell’”Operazione 88″ i Ros (Raggruppamento operativo speciale) dei carabinieri, risalirono poi a un legame tra la struttura di cui Antonio Cataldo faceva parte insieme ad altri mercenari (furono in tutto 15 gli inquisiti coinvolti nell’indagine) e la cellula paramilitare neonazista “Rusich”, attiva nel Donbass, con a capo il comandante Alexey Milchakov. Per infoltire le milizie separatiste filorusse, dal 2014 in guerra contro l’esercito regolare di Kiev, il sodalizio di estrema destra di cui facevano parte Cataldo, Vrbitchii e Krutani si serviva come copertura di un’organizzazione di assistenza umanitaria apparentemente attiva nell’aiutare la popolazione locale, ma che in verità operava in segreto nel reclutamento dei mercenari.

Accusato di vari reati che vanno dal reclutamento illegale all’associazione a delinquere, fino all’istigazione all’odio razziale, Cataldo, che ha sempre sostenuto di essersi recato in Ucraina “…solo per supporto alla popolazione, distribuendo medicinali e cibo” ha deciso ora di patteggiare la sua pena a due anni e otto mesi, mentre Krutani e Vrbitchii, raggiunti dalle stesse accuse, hanno chiesto tramite i loro avvocati il rito abbreviato al Gup Luisa Avantino. La prossima udienza è prevista per il 30 aprile di quest’anno.

 

di Emiliano Federico Caruso

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