K metro 0 – Londra – Due diciassettenni sono stati accoltellati e uccisi nello stesso week-end, in due parti diverse dell’Inghilterra. Jodie Chensey e Yousef Makki, due giovani come tanti altri: uno facente parte di un gruppo scout e l’altro con il sogno di diventare chirurgo. Le famiglie attendono che giustizia sia fatta. Due adolescenti
K metro 0 – Londra – Due diciassettenni sono stati accoltellati e uccisi nello stesso week-end, in due parti diverse dell’Inghilterra. Jodie Chensey e Yousef Makki, due giovani come tanti altri: uno facente parte di un gruppo scout e l’altro con il sogno di diventare chirurgo. Le famiglie attendono che giustizia sia fatta. Due adolescenti sono stati fermati per la morte di Makki, accoltellato sabato a Manchester ma non sono stati imputati. Ancora nessun arresto, invece, per la morte di Chesney, accoltellato nella sera di venerdì mentre era seduto su una panchina con degli amici, in un sobborgo a est di Londra.
L’escalation di violenze attraverso l’utilizzo del coltello ha alzato un polverone mediatico sulla faccenda. Le istituzioni e il governo sono i primi imputati per la morte di così tanti giovani nel Regno Unito. Il coltello è l’arma più’ comune utilizzata per uccidere, visto che le armi da fuoco nel Paese sono sottoposte a rigide legislazioni. Dopo un decennio, discretamente positivo, la Gran Bretagna si trova a dover affrontare un vero e proprio aumento nel tasso di uccisioni per accoltellamento. Da marzo 2018, ce ne sono stati ben 285 tra Inghilterra e Galles, è stato raggiunto il picco più’ alto da quando esistono dati verificabili, ovvero dal 1946. Le colpe, secondo molti, ricadono soprattutto sulla politica di tagli attuata dai governi conservatori, che ha decurtato i fondi per le forze di polizia quasi del 20% dal 2010. La diretta conseguenza è stata una riduzione degli agenti in strada, circa 20mila in meno.
Il Sindaco di Londra, Sadiq Khan, membro dell’opposizione laburista ha sottolineato a Sky News che: “Il legame tra i tagli e i crimini è evidente. I fondi per i centri di ritrovo dei giovani, per i centri di salute mentale e in generale i servizi per gli adolescenti sono stati decurtati. Cosa ha comportato? Il fatto che i giovani hanno meno cose costruttive da fare. Il governo deve darsi una svegliata, deve reindirizzare i fondi verso le forze di polizia e verso i servizi di prevenzione”. Theresa May ha controbattuto dicendo che “non esiste nessuna correlazione diretta tra crimini specifici e numero di agenti per le strade”. Ma a contraddirla ci ha pensato lo stesso capo della Metropolitan Police, Cressida Dick, ai microfoni di LBC: “Ovviamente c’è un nesso tra le due cose. Negli ultimi anni i numeri degli agenti di polizia sono calati drasticamente”.
Tra le altre cause di tanti atti di violenza potrebbe nascondersi un problema social media: queste piattaforme, secondo gli organi di stampa, scatenano spesso delle dispute online che si tramutano in violenza nella vita reale.
A Londra è stato messo in piedi di recente un Unità per la Riduzione della Violenza, che cerca di affrontare questi atti come una questione di sanità pubblica, piuttosto che un problema politico o legislativo. Riunisce membri della polizia, della Sanità e della Giustizia, cercando di capire chi sono i mandati e le vittime, cercando poi di allontanarli dalla criminalità. Il modello ha avuto successo soprattutto a Glasgow, in Scozia, nei primi anni due mila: la riduzione del tasso di omicidi è stata di quasi la metà. Inoltre, Tim Bateman, un esperto in giustizia giovanile all’Università di Bedfordshire, ha spiegato che un approccio “duro” contro questi crimini da parte delle autorità, sarebbe controproducente. “I giovani – spiega Bateman – non considerano con attenzione alle conseguenze delle proprie azioni, quindi pensare di indurire le pene semplicemente non funzionerà”.