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Canosa di Puglia (BT): Week end dell’8 marzo alla scoperta delle donne della storia di Canusium

Canosa di Puglia (BT): Week end dell’8 marzo alla scoperta delle donne della storia di Canusium

K metro 0 – Bari – La Festa della Donna a Canosa di Puglia (BT) quest’anno sarà all’insegna dell’arte e della cultura grazie all’iniziativa della Fondazione archeologica canosina e della “Tango Renato-servizi per l’archeologia e il turismo”. L’8, il 9(ore 17) e il 10 Marzo (ore 10) sarà possibile ripercorrere le gesta delle donne le quali

K metro 0 – Bari – La Festa della Donna a Canosa di Puglia (BT) quest’anno sarà all’insegna dell’arte e della cultura grazie all’iniziativa della Fondazione archeologica canosina e della “Tango Renato-servizi per l’archeologia e il turismo”. L’8, il 9(ore 17) e il 10 Marzo (ore 10) sarà possibile ripercorrere le gesta delle donne le quali hanno lasciato segno indelebile nella storia di Canosa.

Un percorso archeologico, quindi, all’insegna della figura femminile, partendo dall’epoca dauna-ellenestica e concludendo con l’età medievale.

Prima tappa, le prestigiose sale dell’ottocentesco palazzo Sinesi, sede del Museo archeologico nazionale, dove sarà possibile ammirare la nuova esposizione. Qui si narreranno le mirabolanti gesta delle divinità mitologiche greche, le quali adornano i prestigiosi vasi rinvenuti negli innumerevoli corredi funebri canosini. Successivamente i partecipanti visiteranno l’ipogeo Lagrasta I, dove un tempo riposava la damigella MedellaDasme, la cui tomba fu scoperta nel 1843-44 e descritta, successivamente, dall’arch. Bonucci. Il preziosissimo diadema d’oro, ornato da delicate foglie e colorate pietre, ora esposto al Louvre, fu qui rinvenuto e ceduto ai regnanti di Francia in segno di benevolenza. Testimonianza, come il diadema della principessa OpakaSabaleidas, delle rinomate maestranze orafe locali.

Terza tappa, la domus romana di Colle Montescupolo, dove si rivivranno scene di vita quotidiana nell’epoca imperiale e vi racconteremo della Matrona Busa così descritta da Boccaccio nella sua opera ‘De clarismulieribus’: “Busa, la quale quasi che Busa sia nome della casata, alcuni chiamano Paolina, fu donna di Puglia d’origine Camusina. La quale acciocchè io giudichi nata di sangue generoso, e di molti più altri meriti illustre, ne fa fede quel magnifico atto, che solo di lei l’antichità ha lasciato a’ posteri”.

 Infine, come ultima tappa, il Mausoleo di Boemondo, custodiedelle spoglie del principe Marco d’Altavilla, figlio di Alberada di Buonalbergo, la quale salvò quest’ultimoda un tentato avvelenamento da parte della matrigna Sichelgaita di Salerno.

 

Fondazione Archeologica Canosina Onlus

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